capitolo 17

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  capitolo 17

I raggi del sole, timidamente oltrepassavano la stoffa sottile della tenda appesa alla finestra. Placidamente steso a letto, Sasuke osservava il ragazzo dormiente accoccolato accanto a se, in posizione semi fetale con la testa poggiata sulla sua spalla mentre i capelli biondi ricadevano scombinato sul cuscino, le braccia leggermente piegate verso il petto e le gambe anch'esse semi piegate.
Quella notte gli incubi erano tornati a tormentare il sonno dell'Uchiha. Il giovane si voltò ad osservare la sveglia posta sul comodino accanto al proprio letto, erano appena le cinque del mattino, era presto ne era consapevole ma non riusciva a chiudere occhio, sentiva i sensi di colpa prepotenti opprimergli il petto. Il giorno prima con Naruto inizialmente si era lasciato prendere dalla rabbia, da quel brutto litigio aveva appreso che doveva prendersi le sue responsabilità. Con il biondo aveva finto tutto il tempo mostrandosi tranquillo, in quegli splendidi occhi azzurri riusciva a leggere chiaramente la paura e lo sconforto che dominavano lo stato d'animo del ragazzo. Per il moro era naturale mostrarsi impassibile, nascondere i suoi sentimenti, le proprie ansie, le paure, mostrare le proprie reali emozioni avrebbe significato solo altro dolore e sofferenza per il compagno.
Si rigirò tra le coperte poggiandosi su un fianco di fronte al biondo. Naruto mugugno infastidito per aver perso il suo appoggio, Sasuke non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. Non fu altro che un lieve stiramento di labbra sostituito poco dopo da un espressione trite, corrucciata che mostrava appieno il tormento presente nell'animo del giovane dai capelli corvini. Rimase immobile in quella posizione ad osservare il biondo. Conosceva i tratti di quel viso, ma ogni volta si stupiva dei cambiamenti presenti su quel viso angelico.
Rimase in quella posizione per una mezz'ora abbondante ad osservare ogni piccolo dettaglio di quel viso che per anni lo aveva fatto dannare. Da prima con suoi modi stupidi, goffi e infantili, subito dopo con la cocciutaggine tipica di quel dobe ed adesso.... con quel sentimento che da tempo ormai presente nei loro cuori li aveva condotti al punto del non ritorno. Tese una mano accarezzando con estrema delicatezza la guancia brunita del compagno, profondamente addormentato, fece scorrere la mano lungo il collo carezzando poi la spalla nuda scendendo fino al ventre ancora perfettamente piatto. Nonostante la consapevolezza stentava un pò a credere che sarebbe diventato padre. Avrebbero avuto un bambino, un piccolo fagotto completamente dipendente da loro. Sasuke dentro di se si sentiva combattuto, da un lato era felice per questo regalo inaspettato. Ormai si era rassegnato all'idea che l'unico modo per avere un figlio fosse quella di sposare una donna che non amava, è invece come al solito il dobe lo aveva stupito regalandogli la possibilità di avere una famiglia. Dall'altro lato era spaventato, accudire un bambino non è una cosa semplice, conoscendo quello sbadato di Naruto avrebbe finito col combinare un disastro dietro l'altro, avrebbe dovuto farsi carico lui di tutto. Da adesso in poi si sarebbe preso cura di due bambini, uno bello cresciuto, mentre l'altro piccolo e bisognoso di attenzioni.
Continuava a tenere la mano poggiata sullo stomaco del biondo. Concentrò una piccola quantità di chakra sulla mano, voleva sentire il proprio figlio. Passò la mano su tutto lo stomaco sentendo un piccolissimo agglomerato di chakra molto in basso in corrispondenza della vescica. Stirò leggermente le labbra, attivò lo sharingan voleva vederlo. Purtroppo riuscì solo a intravedere una piccolissima bolla di chakra di dimensioni ridottissime, sentì un tuffo al cuore un emozione unica che non si sarebbe mai aspettato a quella si aggiunse il senso di colpa per ciò che aveva fatto un anno prima doveva rimediare, riscattarsi. Decise di alzarsi non riusciva proprio a dormire ne avrebbe approfittato per preparare la colazione al dobe. Si sporse verso il biondo lasciandogli un lieve bacio a fior di labbra per poi alzarsi scendere le scale e dirigersi verso la cucina.


I raggi del sole si infrangevano sul cuscino infastidendo il giovane dai capelli biondi. Naruto conficcò il viso nel cuscino per sfuggire alla luce del sole che penetrava dalla finestra, a giudicare dall'intensità del sole doveva essere abbastanza tardi. Tese una mano accanto a se trovando la parte del letto accanto vuota, non si stupì più di tanto conosceva Sasuke era un tipo mattiniero. Si sistemò meglio tra le coperte dando le spalle alla finestra, strinse il lenzuolo tra le mani si sentiva un pò stranito, ripensò al giorno prima era successo di tutto ma si era concluso tutto nel migliore dei modi.
"Verrò a vivere qui.....? Non ci posso credere...."
Un meraviglioso sorriso si dipinse sul suo viso, si sporse ad osservare la sveglia posta sul comodino. Erano le 10 del mattino, non era poi tanto tardi. Si alzò dal letto rendendosi conto di essere ancora nudo, avevano passato tutta la notte tra le coperte per suggellare meglio la loro (riconciliazione) almeno così l'aveva definita il moro. Raccatto dal pavimento i boxer e la maglia per poi andare in bagno per sciacquare il viso, in modo da svegliarsi meglio. Scese al piano di sotto attraversò il salotto trovando l'enorme stanza deserta, varcò la soglia della cucina scrutando attentamente la stanza, di Sasuke nessuna traccia, notò sul tavolo la colazione. I suoi occhi si illuminarono trovando la colazione pronta per essere divorata, si sarebbe abituato subito a certe attenzioni. Naruto stava morendo di fame, rimase un pò deluso non trovando nessuna ciotola di ramen, ma non aveva il tempo per lamentarsi il suo stomaco brontolava sonoramente doveva mettere qualcosa sotto i denti immediatamente. Si accomodò tranquillamente spazzolando tutta la colazione in un lampo. Subito dopo cominciò a guardarsi in torno cercando di capire dove potesse essere finito Sasuke, prese a gironzolare per la casa in cerca del compagno.
Setacciò tutto il piano terra ma nulla, salì al piano superiore controllando una per una le stanze ma niente Sasuke non era da nessuna parte. Scese nuovamente le scale scendendo giù in salotto, si accomodò sul grande divano in pelle bianco, tutta la felicità che aveva provato appena sveglio era scemata nel ritrovarsi solo in quella grande villa.
"Come fa a vivere tutto solo in questa grande casa? Deve essere davvero triste...."
Naruto non sopportava la solitudine non gli era mai piaciuta, si stava annoiando, casualmente puntò lo sguardo sulla portafinestra che conduceva in terrazzo, si avvicinò guardando fuori. Vide Sasuke seduto in terrazzo che sorseggiava tranquillamente una probabile tazza di thè. Senza perdere altro tempo aprì la portafinestra uscendo in terrazzo.

Sasuke sentendo il rumore si voltò vedendo Naruto uscire.
"Buongiorno dobe." Salutò.
"Buongiorno teme! Gentile come sempre...."
Il biondo si sedette su una poltrona in vimini accanto al compagno, voleva dargli un bacio ma si sentiva un pò in imbarazzo non era tanto certo del da farsi. Il moro si accorse dello strano sguardo del giovane, non era certo di aver afferrato bene il motivo del suo sguardo titubante.
"Non mi saluti come si deve?" Rispose per spronarlo.
I dubbi di Naruto si dissolsero immediatamente. Si sporse verso il moro poggiando le proprie labbra sulle sue in un contatto lieve ma dolcissimo.
"Hai fatto colazione?"
"Si.... Mi sono accontentato anche se avrei preferito trovare una bella porzione di ramen!"
Era tutto buonissimo ma si divertiva troppo nel provocarlo.
" Sei un dobe! Devi mangiare in maniera sana." Si voltò guardandolo male.
"Guastafeste!" Mise su un piccolo broncio incrociando le braccia al petto.
Sasuke lo ignorò tornando a sorseggiare la propria tazza di caffè.

Naruto prese a guardarsi intorno non aveva mai visto in giardino della casa del teme. Da prima osservò con attenzione tutto, era pieno di piante con qualche vaso di fiori e qualche albero qua e la. Il terrazzo, ampio e con due poltrone, un divano a due posti in vimini ed un tavolino basso al centro. Poco dopo si alzò per visitare meglio il giardino della casa che a breve sarebbe diventata anche la sua.
Passeggiava tra le piante, quel giardino era più grande di ciò che appariva. Dietro il grande ciliegio posto vicino al terrazzo era presente un piccolo orticello con molte piante di pomodori. Il biondo sorrise spontaneamente riconoscendo i piccoli e tondeggianti frutti rossi appesi alle piante attorcigliate alle asticine in legno. Era impossibile non trovare piante di pomodoro a casa del teme. Riprese a gironzolare per il giardino trovando altre verdure di cui non gli interessava sapere il nome. Un pò più in la vide alcuni girasoli non aveva idea del fatto che a Sasuke piacessero quei grandi fiori gialli, continuò la sua visita per il giardino osservando tutto come un bambino curioso.

Sasuke seguiva il biondo con lo sguardo, a 19 anni ancora si comportava ancora come un bambino. Si sentiva davvero giù quella mattina il senso di colpa non voleva proprio dargli tregua. Poco dopo vide il biondo tornare, tornando a sedersi sulla poltrona.
"é davvero grande e ben curato il tuo giardino! Non lo avevo mai visto."
"Le volte in cui venivi a trovarmi preferivo mostrarti la camera da letto. é più interessante....!" Rispose malizioso il moro.
"Sei volgare teme!" Fu la pronta risposta del biondo che abbassò subito dopo lo sguardo giù di tono.
Sasuke notò subito il cambiamento repentino avvenuto nel comportamento del ragazzo seduto accanto a se. La cosa non gli piaceva affatto.
"Che ti prende adesso?" Chiese.
"Niente." Rispose il biondo continuando a guardare altrove.
"Non mentire. Ho detto qualcosa che ti ha dato fastidio?" Chiese nuovamente, voleva capire.
Naruto non rispose, la frase di prima non gli era affatto piaciuta si era sentito paragonato ad una squallida puttana. Sasuke non ricevendo una spiegazione si preoccupò.
"Deduco dal tuo silenzio che devo averti offeso in qualche modo."
"Non mi è piaciuta la frase di prima." Finalmente si era deciso a parlare.
"Per quale motivo?"
"Mi sono sentito...." Non riuscì a dirlo, abbassò lo sguardo ad osservare le proprie mani congiunte.
Sasuke aveva afferrato il senso di quelle parole, la cosa lo aveva innervosito, non aveva mai considerato Naruto in quel modo. Lo aveva trattato male ma mai nemmeno per un istante aveva considerato quel ragazzo un semplice passatempo. Tese una mano verso il compagno prendendolo per mano. Naruto sentendo quel contatto sollevò il viso verso il moro dubbioso.
"Vieni qui." Gli disse puntando i profondi occhi neri in quelli azzurri dell'altro.
Afferrando la mano del biondo lo fece alzare per poi condurlo verso di se facendolo sedere sulle proprie gambe. Sasuke avvolse le braccia intorno alla vita del compagno conficcando la testa nel suo petto.

Naruto non riusciva proprio a capire il comportamento del teme, si era avvinghiato a lui, la cosa era strana. Avvolse le braccia intorno alle spalle del moro poggiando una mano sulla sua testa. Lo sentì stringere maggiormente l'abbraccio.
"Che ti prede Sas'ke?" Sussurò dolcemente carezzando i capelli corvini del compagno.
"Ti ho trattato come una puttana?" Diretto e conciso.
"Qualche volta." Rispose tristemente.
L'Uchiha strinse le braccia intorno al busto del compagno, già si sentiva malissimo per ciò che era accaduto, questa nuova consapevolezza lo aveva demoralizzato completamente. Naruto non fiatò rimase in silenzio, ricambiò l'abbraccio sperando bastasse a placare il mal'umore del compagno.

Rimasero stretti in quell'abbraccio a lungo. Sasuke non voleva staccarsi dal biondo, nonostante si sentisse un essere orribile per tutto ciò che gli aveva fatto ne era innamorato e non voleva lasciarlo andare in nessun modo, non adesso che riusciva a sfiorare la felicità con il palmo della propria mano. Naruto era terribilmente preoccupato per il moro, il giorno prima gli era sembrato abbastanza tranquillo, inizialmente era sconvolto per la scoperta della gravidanza, ma poi si era calmato ed aveva accettato di buon grado la situazione. Adesso non riusciva a spiegarsi il suo comportamento.
"Ti sei pentito di avermi chiesto di venire a vivere qui?" Chiese con un tono di voce terribilmente triste.
Sentendo quelle parole e quel tono afflitto Sasuke sollevò lo sguardo incrociando gli occhi azzurri di Naruto lucidi.
"No, non sono affatto pentito della mia decisione. Voglio che vieni a vivere qui con me."
Il biondino si sentì rincuorato. "Allora cos'è che ti preoccupa?"
L'Uchiha si strinse nuovamente al giovane seduto sulle sue gambe. "Ti ho fatto del male. Non riesco a perdonare me stesso." La sua voce tradì i terribili sensi di colpa che lo tormentavano.
"Io ti ho già perdonato!" Sussurrò, posando un dolce bacio tra i capelli corvini.
"Tu mi perdoni qualsiasi cosa." Rispose con il viso ancora conficcato nel petto del biondino.
Naruto sorrise, ineffetti era vero gli perdonava sempre qualsiasi cosa anche le cose peggiori, solo perchè ne era follemente innamorato.
"é vero! Ti ho perdonato anche tutte le volte che hai provato ad uccidermi!" Disse ridacchiando.
"Non scherzare!" Lo ammonì "Sono serio, questa volta ho davvero esagerato."
"C-Cosa vuoi fare lasciarmi?" Chiese sentendo il peso di quelle parole.
Naruto sentiva gli occhi diventare nuvamente lucidi, quella favola era durata troppo poco, si era illuso di poter essere felice con il ragazzo che amava ma si sbagliava. Sasuke venne scosso da quella domanda.
"No, non voglio lasciarti. Voglio essere egoista ed averti qui con me."
Punto lo sguardo in quello del biondo ora pieno di lacrime amare, stringendolo nuovamente a se. Naruto non riuscì proprio a trattenersi, diede un bello schiaffone al moro.
"MALEDIZIONE SASUKE!!! VUOI FARMI MORIRE DI CREPACUORE???" Urlò in preda alle lacrime.
Il moro era sconvolto, si toccò la guancia dolorante con una mano.
"Cos'è diventato un vizio? Quello di schiaffegiarmi?"Rispose storcendo lo sguardo.
Il biodo era scoppiato a ridere tra le lacrime, abbracciando il compagno di slancio.
"Ti amo teme!" Si sentì in imbarazzo, non glielo aveva mai detto.
Sasuke sentì il cuore battere furioso nel petto. Quelle due semplici paroline pronunciate da un dobe isterico erano state in grado emozionarlo.
"Ti amo anche io." Rispose ricambiando l'abbraccio.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now