capitolo 37

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  capitolo 37

Un uomo dal volto coperto correva velocemente tra i boschi. Era riuscito insieme ad i suoi uomini ad infiltrarsi nel villaggio della foglia, i suoi compagni si erano sacrificati pur di riuscire a portare a termine la missione affidatagli. Rapire la figlia dell'ultimo Uchiha e del jinchuuriki della volpe a nove code.
L'uomo dopo essere uscito dal villaggio aveva usato un panno imbevuto di cloroformio per addormentare quella mocciosa che continuava a piagnucolare ininterrottamente. Adesso correva veloce come il fulmine verso il covo del suo capo. Doveva essere veloce e non lasciare tracce, Konoha era rinomata anche per i suoi e potenti clan. Aveva sentito parlare molto del byakugan degli Hyuuga o dei cani ninja super addestrati degli Inuzaka, come le doti degli Yamanaka o gli insetti letali degli Aburame. Rischiava di ritrovarsi alle calcagna alcuni tra i clan più potenti del paese del fuoco. Per non parlare dei genitori della bimba, loro erano anche più pericolosi di tutti i ninja delle cinque terre messi insieme. Non voleva morire a causa del rinnegan dell'Uchiha o peggio ancora divorato dalla volpe a nove code.

Aveva accettato quella missione suicida solo perchè costretto. Erano settimane che monitorava con la sua quadra la situazione al villaggio della foglia. Quando seppe delle nozze e dell'imminente viaggio di nozze dei genitori della bambina decise di cogliere l'occasione al volo. Era l'unica opportunità per riuscire ad introdursi nel villaggio e catturare la figlia degli shinobi più forti al mondo. Adesso doveva sbrigarsi doveva raggiungere il covo velocemente.
L'uomo era stanco e spossato, non solo aveva dovuto faticare per introdursi all'interno di Konoha, aveva anche perso tutti i suoi uomini. Decise di fermarsi per qualche minuto per riprendere fiato ed assicurasi di non lasciare troppe tracce del suo passaggio. Adagiò la bambina ancora dormiente sull'erba, sedendosi accanto a lei per riposare un attimo e tenerla d'occhio. Osservò per bene la piccola, era un Uchiha in tutto e per tutto, i lineamenti delicati, i capelli nerissimi, la pelle candida. Era figlia di Sasuke Uchiha senza ombra di dubbio.

Il suo sensei gli aveva ordinato di rapirla, ma proprio non riusciva a capire cosa potesse volere da una bimba così piccola, dimostrava al massimo tre anni. Per quanto ne sapeva riguardo allo sharingan degli Uchiha, la loro era una potentissima arte oculare, ma in media nessuno di loro sviluppava tale dote prima dei 12 anni. Non aveva alcun senso rapire quella bambina tanto piccola ci sarebbero voluti almeno altri dieci anni prima che sviluppasse lo sharingan.
Che il suo sensei fosse un pazzo, era risaputo, ma in questo caso stava rischiando la sua vita per nulla. Molto probabilmente i genitori della piccola erano già stati avvisati e conoscendo la loro potenza, forse erano già sulle sue tracce. No, era impossibile erano solo due ore che si era allontanato dal villaggio, non potevano averli avvisati in così poco tempo.
Tornò a fissare la bambina. Forse il suo sensei non era interessato allo sharingan, almeno non al momento. Era stato l'Uzumaki a portare avanti la gravidanza, quindi la bambina poteva anche possedere qualche potere demoniaco legato al Kyuubi. Pensandoci bene era al quanto improbabile. Da ciò che aveva appreso dai suoi numerosi studi, i kyuubi venivano sigillati nei loro contenitori e non avevano nulla a che vedere con le loro gravidanze. Però circolavano strane voci in giro sull'anomala gravidanza del jinchuuriki dalla volpe. Si diceva in giro che si trattasse di una gravidanza demoniaca.

Le voci che giravano per il paese del fuoco riguardo a quella piccola bambina erano terribili, c'èra chi dicesse che fosse la reincarnazione del demone. Anche l'uomo si sentiva un pò in soggezione di fronte a quel piccolo corpicino addormentato, ma riflettendoci attentamente, se quella bimba possedeva realmente doti legate al demone, avrebbe cercato di difendersi in qualche modo. E invece era riuscita solo a piangere tutto il tempo ed ha urlare a gran voce i nomi dei genitori.
Pochi minuti dopo riprese la piccola Uchiha in spalla riprendendo la sua folle corsa verso il covo del suo capo. Purtroppo distava molto da Konoha perciò doveva affrettarsi se voleva giungere il prima possibile.

*****

Intanto Sasuke e Naruto dopo essere stati avvisati da Sai riguardo al rapimento di Mey erano corsi al villaggio in fretta e furia. I due giovani giunsero a Konoha in tarda mattinata raggiungendo immediatamente l'Hokage senza nemmeno tornare a casa per lasciare le borse.
Adesso si trovavano nell'ufficio della donna. Il biondo era entrato spalancando la porta in malo modo, con il marito al suo fianco.
"Baa-chan!" Urlo. "Cosa è successo a mia figlia?" Un cipiglio severo deformava il suo volto, mentre il tono di voce era un misto di preoccupazione e rabbia.
"Cerca di stare calmo e siediti!" L'Hokage non diede peso al nomignolo con cui era stata chiamata, in quel momento aveva questioni ben più importanti a cui pensare.

Tsunade stava spiegando loro in maniera generale il quadro della situazione. L'unico a parlare era Naruto, il ragazzo era palesemente agitato, era più che ovvio, il suo continuo gesticolare ed il tono di voce fin troppo alto, i suoi movimenti nervosi mostravano a pieno il suo animo tormentato. Sasuke invece era rimasto in silenzio, immobile, nei suoi occhi non c'era la solita freddezza ed altezzosità, solo tanto dolore mal celato. Ascoltava silenziosamente il continuo parlare tra il marito e l'Hokage. Kakashi e Yamato erano già partiti con le rispettive squadre in cerca della loro figlia, mentre i ninja catturati erano sotto interrogatorio. Da ciò che aveva capito erano ossi duri, nemmeno Ibiki era riuscito a farli cedere perciò era stato chiesto l'intervento di uno dei componenti del clan Yamanaka in modo da poter leggere nelle loro menti.

Un paio di ore dopo Shizune era tornata. La donna bussò cortesemente entrando nell'Ufficio dell'Hokage.
"Allora hanno parlato?" Fu l'immediata domanda di Tsunade.
"Si". Rispose con tono cupo la donna dai capelli neri. "Il mandante è Orochimaru!"
"Orochimaru?" Il quinto Hokage era rimasta basita.
Il quel preciso istante Sasuke parve rianimarsi. "é stato quel verme ha rapire mia figlia?"
"Adesso stiamo cercando di scoprire dove si trova il suo nascondiglio." Continuò Shizune.
Naruto sentiva le mani prudere, mentre la voglia di farla pagare a quel maledetto, faceva strada nel suo animo. Quella serpe anni a dietro, si era portato via il suo Sasuke, ed adesso si rifaceva vivo rapendo la sua bambina. Non l'avrebbe passata liscia non stavolta. Era determinato nel catturarlo e chiuderlo in gattabuia con le sue mani, per il resto dei suoi giorni.
"Perchè rapire Mey?" Tsunade era sempre più sconvolta.
"Quell'uomo ha sempre avuto una morbosa fissazione per lo sharingan di noi Uchiha." Furono le parole del moro, ancora incredulo per come quella che doveva essere la sua luna di miele con il dobe si stava trasformando in un incubo.
Naruto trasalì nel sentire le parole pronunciate dal marito. "Che stiamo aspettando? Non lascerò che quel folle faccia del male alla mia piccola!"
"Naruto datti una calmata!" L'Hokage gli lanciò un'occhiata serissima. "Capisco il tuo stato d'animo ma partire così alla cieca non serve a nulla. L'interrogatorio procede bene, tra poco sapremo dove si nasconde Orochimaru!" Concluse la donna.
Il biondo cercò di darsi un pò di contegno. Tsunade non aveva torto. Partire così, senza una metà, avrebbe significato una lunga ed estenuante ricerca che si sarebbe potuta prolungare anche per settimane. E lui non poteva permettere che la sua bambina rimanesse tanto a lungo nelle mani di quel viscido verme. Si sedette accanto a Sasuke, voltò in viso verso di lui osservandolo. Il suo sguardo in quel momento era una maschera di dolore. Sentì la rabbia aumentare, sembrava avesse perso tutte le sue forze.
Lo prese per mano, intrecciando le loro dita, sentendo la mano del marito leggermente fredda. Il moro sollevò il viso ricambiando lo sguardo, vide gli occhi lucidi del biondo, ma al contempo pieni di determinazione.
"La riporteremo a casa, da noi!"Furono le semplici parole dell'Uzumaki.
Stavano soffrendo entrambi in maniera a dir poco devastante, ma in modo differente.

*****

Dopo un viaggio durato quasi tre giorni, percorsi in fretta e furia, il ninja disertore che aveva rapito Mey giunse al covo del suo capo. L'uomo entrò da un entrata sotterranea nascosta tra le insenature di una montagna. Mey in braccio all'uomo tremava terrorizzata, aveva fame, non mangiava da molto anche se non sapeva dire da quanto. La piccola cercava di trattenere il pianto, continuava a pensare hai suoi genitori, sperava che la andassero a salvare, riportandola a casa e non lasciandola mai più sola.

L'uomo percorse un lungo corridoio scavato dentro la roccia, avanzò per una decina di metri giungendo di fronte ad un grande arco in pietra svoltando poi a sinistra. Quella montagna nascondeva una marea di cunicoli. Proseguì per qualche altro metro giungendo di fronte ad una porta in legno. Bussò educatamente ricevendo il permesso per entrare. Ruotò la maniglia, continuando a tenere stratta la bambina con l'altro braccio, aprì la porta entrando nella stanza illuminata solo dal bagliore di alcune candele sparse qua e là.
"Orochimaru-sama ho la bambina!" Affermò tenendo quel piccolo esserino minuscolo e tremante, in braccio.
Orochimaru stava seduto dietro un enorme tavolo pieno strumenti da laboratorio, si allontanò raggiungendo l'uomo.
"Sei stato bravo! I miei complimenti!" Rispose con il suo tono viscido. Allungò una mano accarezzando il capo della piccola.
Mey di sottecchi aveva osservato quell'uomo dal colorito pallidissimo, i capelli lunghi e quegli strani occhi, cattivi. Faceva anche più paura dell'uomo che l'aveva portata via da casa.
"Porta la piccola Uchiha nella sua stanza, dalle del cibo e dopo torna hai tuoi doveri!" Furono gli ordini di Orochimaru. "Dopo che avrò terminato la raggiungerò!"
Il ninja annuì. Stava per uscire lasciando il sennin al suo lavoro quando ripensò alle mille domande che si era posto dopo aver catturato la bambina, per tutto il tragitto fino ad arrivare al loro nascondiglio.
"Orochimaru-sama? Perchè avete voluto che rapissi la figlia dei due shinobi più forti al mondo? Non è rischioso?" Chiese con tono preoccupato. "Poi c'è un altra cosa che non capisco. Perchè una bambina così piccola? Che vantaggio ne trarrete?"
"Quante domande...!" Rispose con quel suo tono quasi, serpentino.
In quel momento incrociò gli occhi azzurrissimi di Mey.
"Solo adesso sto notando che questa piccola creatura, ha gli occhi azzurri come il jinchuuriki della volpe. Perciò a solo il 50% di possibilità di aver ereditato lo sharingan degli Uchiha!"
L'uomo parve pensarci un attimo. "Allora siete interessato all'arte oculare dello sharingan!" Constatò.
"Anche... Più che altro ero curioso di conoscere la piccola creatura nata dalla fusione delle reincarnazioni di Ashura e Indra!" Sorrise malevolo mostrando i denti bianchi.
Il ninja era sempre più incuriosito dal suo sensei, ma temeva che da li a pochi giorni, i genitori della bambina li avrebbero stanati uccidendoli in maniera atroce.

Come ordinatogli l'uomo portò la bambina in una piccola camera angusta con solo la luce delle candele ad illuminarla, un piccolo lettino posto in un angolo e qualche gioco sul pavimento. Mey terrorizzata prese a tremare vistosamente, non voleva stare li con quelle persone cattive. Voleva mamma e papà. Voleva tornare nella sua bella casa, giocare in giardino. Voleva stringersi tra le braccia di mamma e sentire il profumo di quegli splendidi capelli biondi, mentre papà con i suoi modi pacati le accarezzava la testolina cantandole una ninna nanna per farla addormentare. L'uomo rimase ad osservare quella piccola bambina di appena un metro di altezza, che tremava come una foglia rannicchiata sul letto. Le faceva una gran pena era così piccola e innocente e già travolta dal peso di essere la figlia degli shinobi più forti al mondo.
Ignorando gli ordini di Orochimaru, rimase li con lei. Con movimenti delicati prese ad accarezzarle la piccola schiena per calmarla un pò, sentendola sussultare a quel tocco. Il visino chiarissimo sporco di terra, rigato dalle numerose lacrime che aveva versato in meno di tre giorni. Durante il viaggio per giungere al covo, la bambina aveva mangiato poco o nulla perciò decise di andare a prepararle qualcosa, per poi aiutarla a mangiare. Era intenerito da quella piccola creatura, possedeva degli occhi di un azzurro meraviglioso limpido come il cielo d'estate.
Dopo un'ora buona vide la bambina addormentarsi, la coprì con una coperta, per non farle prendere freddo per poi uscire da quella piccola stanza lasciandola riposare.

*****

Ha Konoha dopo un lungo e violento interrogatorio ,ha cura di Ibiki, i prigionieri avevano ceduto. Dalle informazioni ricevute Orochimaru possedeva più nascondigli. Dopo una serie di immani torture finalmente avevano scoperto che Orochimaru adesso risiedeva hai confini con paese dalle pioggia. Il luogo esatto era stato dettagliatamente descritto, ma vista la complessità delle montagne presenti in quella zona era stato chiesto il supporto di un membro del clan Hyuuga.
Adesso Sasuke e Naruto si erano recati nella loro casa per prendere le loro divise ninja. Avevano appuntamento alle porte del villaggio tra un'ora. Alla missione avrebbero partecipato anche Sakura, Sai e Rock lee oltre al componente del clan Hyuuga. I due gruppi capitanati da Kakashi e Yamato erano stati avvisati da Naruto utilizzando i suoi rospi informandoli sulle coordinate del nascondiglio del nemico ed ordinando loro di raggiungerli. Dalle informazioni ricevute Orochimaru aveva radunato un folto gruppo di ninja disertori, perciò dovevano essere preparati a tutto.
Nonostante fosse sera Il gruppo capitanato da Naruto si mise in viaggio, dovevano arrivare il prima possibile e salvare la loro piccola dalle grinfie di quel pazzo squilibrato.

*****

Intanto al nascondiglio di Orochimaru.
L'uomo dopo aver concluso uno dei suoi esperimenti raggiunse, la piccola Uchiha nella sua stanza. Portò con se in necessario per farle un prelievo di sangue, voleva analizzarlo per capire come i geni degli Uchiha si fossero uniti a quelli degli Uzumaki. Orochimaru giunse di fronte alla stanza portando con se un ragazzo giovane reclutato da poco, che gli avrebbe fatto da assistente. Aprì la porta trovando la bambina addormentata, gli si sedette accanto. Con delicatezza prese il piccolo braccio, sollevò la manica del pigiamino scoprendo la pelle candida. Rimase ammaliato da quella piccola creatura, aveva i capelli così neri e la pelle chiarissima tipica del clan Uchiha l'unica pecca erano quegli occhi così azzurri.
"Sarebbe un vero peccato se tu un giorno non ereditassi lo sharingan!" Sibillò con quella voce inquietante.

Mey sentendo degli strani rumori intorno a sè, aprì gli occhietti. Immediatamente sentì un terribile dolore al braccio mentre sentiva il corpo bloccato, vide un uomo dai corti capelli di un rosso scalvo bloccala. La bambina prese a piangere a causa del dolore al braccio, appena un attimo dopo si sentì lasciare andare. Il ragazzo dai capelli rossastri gli applicò un cerotto sul braccio piegandolo per far si che il piccolo forellino dovuto al prelievo si cicatrizzasse. Intanto Orochimaru continuava ad osservare quella piccola bambina piangere rannicchiata in un angolo sul letto. Ne era incantato, la vedeva come una creatura quasi magica, prodigiosa, da cui avrebbe potuto trarre numerose conoscenze.

Appena un attimo dopo il giovane rosso controllò nuovamente il braccio della piccola per assicurarsi che non perdesse troppo sangue. Il ragazzo rimase seriamente stupito nel vedere che la ferita si era perfettamente risanata.
"Sensei! La ferita è già guarita! Com'è possibile?"
Il sennin sorrise, pregustandosi la soddisfazione nell'analizzare per bene quel piccolo corpicino. Si avvicinò al letto osservando per bene la pelle perfettamente cicatrizzata del braccio dalla piccola.
"Forse durante la gravidanza, la volpe a nove code deve averle dato una piccola quantità del suo chakra?" Riflettè. Era l'unica giustificazione plausibile.
L'assistente di Orochimaru sgranò gli occhi. "è possibile una cosa simile?"
"Certo che è possibile! Penso la aiuti solo a guarire velocemente." Riflettè sempre il sennin.
"Vieni! Andiamo ad analizzare questo campione, dobbiamo sbrigarci! Molto probabilmente i genitori di questa piccola creatura si faranno vivi presto. Dobbiamo affrettarci!" Proseguì con tono serio. Sapeva che non poteva tenere con se quella piccola bambina per sempre, prima o poi l'Uchiha e l'Uzumaki lo avrebbero stanato, riprendendosi la loro figlia, ma anche se solo per pochi giorni voleva apprendere tante quante più informazioni possibili su quella bambina.
Avrebbe tanto desiderato poter dissezionare anche il corpo del jinchuuriki e capire come avesse fatto ad avere una normale gravidanza, dando vita ad una normalissima bambina, ma quella purtroppo sarebbe rimasta solo un'utopia.

*****

Erano trascorsi ben più di tre giorni da quando la quadra capitanata da Naruto era partita diretta tra il confine tra il paese del fuoco e quello della pioggia. In quei giorni il tempo era stato orribile, aveva piovuto spesso anche fin troppo, sembrava quasi che anche il cielo soffrisse insieme a loro.

Sasuke si muoveva agile come sempre, teneva il passo insieme al resto della quadra, ma i suoi occhi apparivano vuoti, spenti. Conosceva Orochimaru era stato suo alievo, sapeva di quali terribili atrocità era capace quell'uomo, del lavoro estremo a cui sottoponeva le sue vittime pur di raggiungere il suo obbiettivo. In cuor suo pregava che quel maledetto non avesse torto nemmeno un capello alla sua piccola, in caso contrario avrebbe annientato quel verme con le sue mani, la quarta grande guerra sarebbe apparsa come un gioco per bambini rispetto alla furia che avrebbe scatenato se quel bastardo avesse osato fare del male ha sua figlia. Il moro rivolse uno sguardo a Naruto che procedeva davanti a lui, era stato la sua àncora, gli aveva dato forza quando pensava di non averne, era stato forte per entrambi e adesso stava dirigendo quell'operazione con grande maturità.
Amava quel dobe anche per questo. Era un ragazzo dal carattere tenace, che non si arrendeva mai di fronte a nulla, ma sapeva anche essere la persona più dolce e stupida al mondo. Amava le mille sfaccettature del suo carattere. La cocciutaggine di quel dobe lo aveva salvato dal baratro dell'odio e sempre quella cocciutaggine stava salvando anche la loro figlia.
Naruto si era creato una sorta di corazza, aveva esiliato il dolore nell'angolo più remoto del suo cuore, cercando di non farlo emergere in nessun modo o sarebbe crollato inevitabilmente. Si era imposto di dover pensare positivamente, avrebbe salvato la sua bambina ad ogni costo. Sasuke non era riuscito ad affrontare quel trauma, i ricordi legati alla sua famiglia lo avevano bloccato, perciò il biondo dovette farsi carico lui di tutto. Doveva trovare la forza per entrambi, e salvare Mey dalle grinfie di quel folle.


Ormai mancava poco al luogo descritto dagli scagnozzi di quel vile di Orochimaru. Giunsero nei pressi delle montagne al confine con il paese della pioggia, quel viaggio era stato estenuante per tutti, avevano riposato poco o nulla. Il membro del clan Hyuuga che aveva partecitato alla missione attivò il byakugan perlustrando ogni insenatura presente in quella montagna per scorgere l'entrata del nascondiglio. Dopo un'analisi attenta ed accurata notò una strana insenatura molto in profondità. Naruto attivò la modalità kyuubi insieme all'arte eremitica, mentre Sasuke con lo sharingan già attivo era pronto ad attaccare.
Naruto lanciò uno dei suoi rasengan più potenti verso la strana insenatura avvistata dallo Hyuuga. Sasuke sentiva le mani prudere aveva un'infinita voglia di evocare il Susanuu e radere al suolo quel posto, ma per quello c'era tempo prima dovevano trovare Mey e portala in salvo subito dopo avrebbe ucciso tutti quei maledetti.
Il forte boato provocato provocato dal rasegan del biondo aveva allarmato i ninja nascosti all'interno del nascondiglio, che presero ad attaccare. Le copie di Naruto insieme al resto della squadra impiegarono poco a sconfiggere quei miseri ninja entrando nel covo alla ricerca di Mey.

Sasuke sfoderando la sua katana aveva preso a mozzare teste a destra e a manca come se niente fosse, sempre con l'ausilio del suo sharingan. Adesso sembrava essersi rianimato, la rabbia sopita per giorni stava fuori uscendo con la potenza di un tornado rendendolo un'arma di distruzione di massa. Poco dopo l'attacco anche le squadre capitanate da Kakashi e Yamato li raggiunsero, entrando nel nascondiglio del nemico per stanare Orochimaru e ritrovare Mey. I tre gruppi si divisero per perlustrare meglio il covo, che all'interno della montagna si espandeva per chilometri creando una serie infinita di corridoi.
Shikamaru, arrivato insieme a Yamato aveva visto l'Uchiha uccidere ogni ninja al suo passaggio con una rabbia tale da renderlo ancora più spaventoso.
"Naruto ferma immediatamente tuo marito!" Urlò rivolto al biondo che stava stendendo un gruppo di ninja che si era avventato su di lui.
Il giovane nel sentire quelle parole si voltò osservando la scia di morti lasciata dal moro. Lo raggiunse immediatamente vedendo il rinnegan e lo sharingan vorticare furiosi nei suoi occhi. Era fuori di sè. Poggiò entrambe le mani sulle sue spalle incrociando i loro occhi.
"Sasuke guardami!" Ordinò. "Dobbiamo trovare Mey!"
L'Uchiha allargò gli occhi fissando il biondo non vedendolo realmente. Un attimo dopo riprese il controllo di sè, prima doveva salvare sua figlia, di quei bastardi si sarebbe occupato dopo.
"Dividiamoci faremo prima!" Affermò, un pò più calmo.
I due ragazzi si divisero, Naruto si diresse insieme a Sakura e Rock lee lungo un corridoio, non aveva la minima idea di dove conducesse ma tanto valeva tentare. Sasuke proseguì dalla parte opposta, mentre Kakashi e Shikamaru lo seguirono.

Il biondo con la modalità eremitica attiva si concentrò sperando così di riuscire a sentire la sua bambina. Riuscì a percepire qualcosa. Velocissimo corse lungo il corridoio sentendo l'ansia aumentare a dismisura, lasciando i suoi compagni notevolmente indietro. Quella presenza era debolissima, a mala pena riusciva a percepirla e a capire dove si trovasse. Giunto quasi in fondo al corridoio spalancò violentemente la porta della stanza dove era certo, aver sentito qualcosa.

Aprendo la porta i suoi occhi si allargarono a dismisura, riempiendosi di lacrime. L'aveva trovata. Raggiunse immediatamente il piccolo letto dove Mey giaceva addormentata rannicchiata avvolta da una vecchia coperta. Di sedette su quel vecchio materasso prendendo la sua bambina stingendola forte a sè, fregandosene del fatto che stesse dormendo e cosi facendo l'avrebbe svegliata. La strinse forte al petto, avvolgendo le proprie braccia intorno al corpicino della sua bimba, sentì tutte le lacrime trattenute un quei giorni assalirlo come un fiume in piena mentre le spalle gli tremavano per la forte angoscia che lo aveva tormentato.
Mey sentendosi stringere con tanta forza aprì gli occhi. Vide una folta e luminosa chioma bionda, riconobbe immediatamente quei capelli, ruotò al testolina incrociando due grandi occhi azzurri così simili hai suoi, pieni di lacrime.
"M-mamma?" La sua vocina delicata era incredula.
"Amore mio!" Naruto strinse a se la sua bambina sentendo le piccole braccia di Mey avvolgersi intorno al suo petto riuscendo a mala pena ad avvolgerlo, sentì le sue manine stringere con forza le divisa da shinobi, mentre una serie di singhiozzi strozzati scuoteva il corpo della piccola.
"Prometto che non ti lascerò mai più! Mai più! Te lo giuro!" Riprese a parlare il biondo baciando dolcemente la testolina della figlia stringendola convulsamente a sè, mentre le sue lacrime sgorgavano incontrollate.

Sakura e Rock lee rimasti indietro, raggiunsero Naruto appena un attimo dopo trovandolo stretto alla sua piccola. Sakura con passo lento gli si avvicinò sentendo anche lei le lacrime invadere i suoi occhi verdi. Era terribilmente preoccupata per Mey, quei giorni erano stati terribili anche per lei, la considerava la sua nipotina anche se in realtà non avevano nessun legame di parentela ma poco importava le voleva un gran bene. Rock lee si sentì sollevato nel vedere la piccola tra le braccia del genitore, finalmente erano riusciti a trovarla.
"Vado ad avvertire Sasuke!" Annunciò il giovane per poi dileguarsi correndo verso la direzione dove l'Uchiha si era diretto.
Sakura si avvicinò a Mey accarezzandole teneramente la schiena. Il suo visino era sciupato e sporco, al piccola era notevolmente più magra, doveva aver rifiutato il cibo in quei giorni. Naruto continuava a piangere come una fontana stringendo la sua bambina, non l'avrebbe lasciata mai più.

Intanto Rock lee correva lungo quegli stretti e bui corridoi in cerca dell'Uchiha. Riconobbe la chioma argentea di Kakashi in lontananza.
"L'abbiamo trovata!!!" Prese a urlare avvicinandosi verso il sensei.
Sasuke nell'udire quelle parole scattò sull'attenti. "Dove?" Chiese ansioso.
Il moro con i capelli a scodella condusse l'Uchiha nella direzione giusta. Per qualche attimo temette quasi di aver dimenticato quale corridoio doveva percorrere. Quel posto sembrava un labirinto. Proseguirono giungendo di fronte alla stanza.

Sasuke varcando la porta, fulmineo corse verso il biondo avvolgendo le proprie braccia intorno al corpo del marito portando la schiena della figlia ancora stretta tra le braccia del biondino a contatto con il proprio busto. Mey voltò la testa vedendo suo padre alle sue spalle che la stava abbracciando. In quel momento si sentiva protetta e al sicuro, stratta tra le braccia di mamma e papà.
"Ho avuto talmente tanta paura!" Sussurrò con un filo di voce il moro stringendo tra le braccia sia Naruto che Mey.
L'Uzumaki era esploso. Per giorni era stato forte non mostrando il ben che minimo cedimento, era stato la colonna portante per entrambi riuscendo a salvare sua figlia da quel pazzo di Orochimaru. Mentre adesso, tutto quel dolore che aveva provato e allontanato lo stava travolgendo lasciandolo senza forze, si sentiva felice per aver ritrovato la sua piccola ma al contempo terribilmente preoccupato per ciò che quel folle gli aveva fatto. Sasuke dal canto suo sentì il macigno che per giorni lo aveva oppresso alleggerirsi. Sentiva le spalle del biondo tremare, mentre continuava a stringere la figlia incapace di lasciarla andare, intanto dai suoi occhi le lacrime continuavano a sgorgare impetuose senza dargli tregua. Il moro era intenerito dal suo dobe. Mey si liberò dalla presa del biondo, voltandosi, stringendo le braccia intorno al collo del papà. Voleva abbracciare anche lui.
"Non mi lascete più?" Chiese con voce flebile.
Sasuke sentì una morsa al cuore. "Rimarremo con te per sempre. Prometto che non ti lasceremo mai più!" Adesso anche ha lui veniva voglia di piangere, ma cercò di trattenersi stringendo il corpo della figlia.
Sakura si era fatta da parte lasciando alla piccola famiglia un pò di intimità. Era rimasta in silenzio osservando quella scena strappa lacrime sorridendo lievemente di fronte a quella stupenda dimostrazione d'amore reciproca. Non poteva negare la grande preoccupazione che sentiva ancora invaderla e la grande voglia di visitare la bambina per assicurarsi che quel folle non l'avesse torturata. Ma decise di attendere con pazienza.

Intanto il resto della squadra stava setacciando il covo il cerca di Orochimaru. Ma di lui nessuna traccia. Quel vile era fuggito via poco prima che i ninja di Konoha irrompessero nel suo nascondiglio.
I ninja della foglia continuarono a setacciare tutto il covo, trovando parecchio materiale sospetto a cui Orochimaru stava lavorando. Per assicurarsi che nessuno potesse riutilizzare quel posto come nascondiglio disseminarono una serie di bombe facendolo esplodere non appena furono tutti fuori. Portando via alcuni degli strani esperimenti di Orochimaru per portarli all'Hokage e farli analizzare.

Prima di tornare a Konoha. Finalmente Sakura riuscì ha visitare Mey per assicurarsi che la bambina potesse affrontare un viaggio tanto lungo. La piccola era notevolmente dimagrita e presentava sulle braccia numerose punture, quel dettaglio la preoccupò notevolmente. La giovane utilizzò il chakra verde passandolo su tutto il corpicino di Mey, non riscontrando nulla di strano, ma una volta giunti al villaggio l'avrebbe fatta ricoverare in ospedale per maggiori controlli.
Il folto gruppo di ninja si divise. Naruto, Sasuke, Sakura, Sai e Rock lee tornarono al villaggio. Mentre le altre due quadre rimasero sul posto per perlustrare meglio la zona e cercare Orochimaru.


Il viaggio di ritorno fu lento e stancante. I giovani viaggiarono con calma per non far stancare ulteriormente la bambina. Mey non voleva stare con nessuno al di fuori dei suoi genitori. Sakura aveva provato più volte nel prendere la piccola tra le braccia, ma lei rifiutava continuamente ogni contatto al di fuori dei genitori. La ragazza dai capelli rosa era rimasta ferita dall'atteggiamento della bambina, l'aveva vista nascere e si era presa cura di lei numerose volte, quei continui rifiuti categorici le stavano facendo male.
Era stato Sai un modo un pò bruscò e utilizzando termini non propriamente adeguati a farle notare che semplicemente in quel momento Mey necessitava solo dell'affetto della sua famiglia. Il resto era superfluo. La ragazza si era infastidita ed aveva inveito contro il fidanzato, ma dopo un'attenta analisi non potè che dargli ragione. Sia lei che tutti i loro amici facevano solo da contorno, la vera famiglia erano solo loro tre. Sasuke , Naruto e Mey.

Durante quel viaggio sia il biondo che il moro a turno si erano presi cura della figlia. La piccola richiedeva continuamente un contatto fisico con entrambi i genitori, voleva essere tenuta in braccio e rassicurata in continuazione. Naruto camminava tranquillo tenendo stratta la sua bambina che si era addormentata, la testa poggiata sulla sua spalla mentre le sue piccole mani ancorate alla sua maglia.
"Se sei stanco posso tenerla un pò io!" Sasuke interruppe il silenzio, vedendo il marito un pò affaticato. Era da ore ormai che camminavano.
"C'è la faccio, non ti preoccupare!" Il tono non era infastidito, al contrario. Naruto aveva apprezzato il fatto che il teme si preoccupasse tanto per lui.
"Dalla ha me! Sei un dobe! Non riesci quasi più a stare in piedi e ancora ti ostini nel volerla tenere tu!" Tese le mani stringendo il corpo della figlia prendendola e portandola a contatto con il proprio petto.
Mey nel sentire il contatto con la sua mamma venire meno, aprì gli occhi. Riconobbe gli occhi profondi e nerissimi di suo padre insieme ad i suoi folti capelli neri, rassicurata, avvolse le braccia intorno al suo collo tornando a dormire.
Il biondo era oltraggiato. Un attimo prima quel teme gli riservava delle parole carine, per poi offenderlo subito dopo, imponendosi con i suoi soliti modi prepotenti. Mise su il broncio voltando la testa dalla parte opposta indignato.
Sakura, Sai e Rock lee cercarono di trattenersi, avrebbero tanto voluto scoppiare a ridere in quel momento. Ma non era il caso, Naruto pareva fin troppo arrabbiato, meglio non provocarlo.


Finalmente giunti a Konoha, il gruppo si divise. Sai e Rock lee si diressero dall'Hokage per spiegarle dettagliatamente la situazione. Mentre Naruto, Sasuke, Mey e Sakura si diressero in ospedale.
Giunti dentro il nosocomio, la bambina venne immediatamente ricoverata. Dopo una serie di accurati controlli venne appurato che nel complesso la bambina, non aveva riportato particolari segni di torture o maltrattamento, sembrava come se fosse stata analizzata. Mey oltre alle piccole punture d'ago sulle braccia presentava anche qualche segno di punture sulle gambe, una piccola ciocca dei suoi capelli neri era stata tagliata, e sul petto presentava anche stani arrossamenti. Dopo un controllo accurato venne constatato che i piccoli cerchi arrossati erano dovuti a delle ventose applicate sul corpo della bambina per monitorare il suoi organi vitali. Alla visita anche l'Uchiha e l'Uzumaki avevano assistito, rimanendo sconvolti da quella situazione, sentendo un terribile dolore scuoterli fin nelle viscere.
Terminato l'innumerevole numero di controlli, la bambina insieme ad i genitori vennero condotti in una stanza dove finalmente poterono concedersi un pò di riposo.

In paio d'ore dopo l'Hokage fece la sua entrata, con passo deciso e sul viso un espressione preoccupatissima. La donna dopo essere stata informata dell'esito della missione era corsa in fretta in ospedale per avere notizie su quella piccola bambina pestifera che le faceva tanta tenerezza e parlare con i suoi genitori.

Naruto steso a letto con Mey stretta a lui, dormiva beatamente, mentre Sasuke seduto su una poltroncina accanto al letto osservava la figlia. I due sentirono la porta della camera aprirsi.
"Allora come sta?" Proruppe Tsunade senza perder tempo, varcata la soglia della porta.
"Discretamente." Fu la risposta neutra del moro, che rimase con lo sguardo fisso su sua figlia.
"Sai e Rock lee mi hanno spiegato dettagliatamente l'esito della missione. Voi come state?" La donna era preoccupata soprattutto per il loro stato emotivo.
"Quell'essere ha trattato la mia bambina come un topo da laboratorio." Sputò velenoso sempre l'Uchiha sentendo la rabbia montare.
Naruto non fiatò, si sentiva emotivamente sfiancato, troppe emozioni negative lo avevano travolto in pochi giorni.
"Cosa farà con Orochimaru?" Fu la domanda sempre del moro.
"Gli daremo la caccia! Che domanda stupida! Dopo la guerra gli era stata concesso la grazia. Ma dopo questa non gliela lascerò passare liscia!"
"Non conti su di me. Io non vado da nessuna parte! Non mi interessa di quel folle, voglio solo pensare ha Mey!" Finalmente Naruto aveva dato voce hai suoi pensieri.
"Non ti ho mai chiesto nulla del genere! Sto reclutando alcuni ambu che si occuperanno di questa missione."
Sasuke rimase in silenzio, mille pensieri affollavano la sua mente. Avrebbe tanto voluto voluto partecipare a quella missione, ma non ne era molto certo.
Tsunade posò lo sguardo sulla bambina che dormiva stretta alla sua mamma. "Mey come sta?"
"é spaventata. Non riesce a dormire senza di me." Rispose tristemente il biondo.
"Ha bisogno solo di un pò di tempo e molto affetto da parte vostra!"

Mey si stava svegliando. La piccola riconobbe subito il profumo dei capelli biondi della sua mamma invaderle le narici, mentre sentiva una mano accarezzarle i capelli, mentre l'altra era poggiata sulla sua schiena. Lentamente aprì gli occhietti inconrtando lo sguardo azzurrissimo del biondo.
"Ben svegliata!" La salutò lui.
Mey non rispose, semplicemente si accoccolò maggiormente beandosi del calore emanato dal corpo del genitore. Le era mancato tantissimo quel calore in quei terribili giorni.
Sasuke si alzò dalla poltrona su cui era seduto andandosi a sedere sul letto accanto alla figlia ed il marito.
"Hai fame? Vuoi che ti vada a prendere qualcosa?" Chiese vedendo il viso della sua bambina sciupato.
La piccola annuì felice. "I lamen!"
Il moro inarcò un sopracciglio contrariato. Come diavolo faceva la sua piccola ad adorare il ramen, per lui era un mistero. MA alla fine acconsentì.
"Per questa volta telo concedo, ma non ti ci abituare!"
Mey gli rivolse un sorriso meraviglioso che ebbe il potere di scaldargli il cuore.
"Dobe tu ne vuoi?" Sapeva essere una domanda stupida, quel dobe non rifiutava mai del ramen.
"No. Per me nulla." Rispose il biondino sconvolgendo letteralmente il marito.
"Naruto sei di nuovo incinto?" Chiese spontaneamente l'Hokage.
"COSA??? NO!!!" Urlò sempre l'Uzumaki.
"Tu non rifiuti mai il ramen. Tranne quando...." Sasuke lasciò la frase in sospeso, incapace di continuare.
"Adesso basta! Non sono incinto!" Affermò sicuro. "Non ho appetito. Ho lo stomaco chiuso!" Rispose abbassando lo sguardo sulla figlia, era giù di corda era più che ovvio.
Mey intanto li fissava non capendo di cosa stessero parlando.
" Io vi saluto, ho parecchio lavoro da sbrigare." Tsunade si diresse verso la porta, salutando. "Vi concedo un paio di giorni liberi ad entrambi. Vi aspetto tra tre giorni nel mio ufficio per discutere su turni delle prossime missioni che vi assegnerò!" Riprese subito dopo, uscendo poi dalla stanza lasciandoli nuovamente soli.
Il moro andò a prendere qualcosa da mangiare per la figlia ma anche per se e il dobe, per poi tornare in camera trovando Naruto addormentato mentre Mey si stringeva a lui lasciandosi coccolare dal piacevole tepore emanato dal suo corpo.


Un paio di giorni dopo Mey venne dimessa dall'ospedale. La bambina non presentava nessun danno fisico, ma psicologicamente era rimasta traumatizzata da quel rapimento. La notte aveva preso l'abitudine di andare a dormire nel letto dei suoi genitori. Spesso capitava che la bambina si addormentasse in braccio a Naruto o Sasuke, che puntualmente ogni sera la sistemavano nel suo lettino per poi ritrovarsela nel loro letto il mattino seguente. La cosa aveva dell'incredibile. Quel piccolo scricciolo insisteva nel volersi addormentare con i genitori, affermando di avere paura, per poi avventurarsi di notte per il corridoio entrando nella loro stanza, arrampicandosi sul materasso sistemandosi al centro del letto.
Per loro il termine intimità, era diventato un'utopia. Non avevano mai un attimo di tregua. Mey stava sempre attaccata come una piovra a entrambi, da sola non andava più nemmeno in bagno. E se per sbaglio perdeva di vista, all'interno di quella grande villa, i suoi genitori scoppiava a piangere urlando come una matta, chiamandoli a gran voce. Quei primi giorni dopo essere stata dimessa dall'ospedale erano stati un vero incubo.

Erano trascorse appena due settimane. Sia Naruto che Sasuke aveva ripreso con il loro lavoro, alternandosi a turno per non lasciare mai più Mey sola ha Konoha.
Quella mattina era il giorno libero del biondo, il giovane stava a casa con la figlia, mentre Sasuke era stato convocato dall'Hokage per essere assegnato alla sua prossima missione.
Dopo quasi quattro anni di convivenza con quel maniaco dell'ordine, anche Naruto aveva finalmente imparato ad essere un pò meno disordinato. In quel momento stava riordinando la cameretta di Mey che appariva un campo di battaglia. Il pavimento era pieno di giochi sparsi ovunque, anche sotto il letto. Dopo un estenuante lavoro, finalmente terminò di rimettere a posto quella marea di giochi, ripromettendosi di non comprarle più nulla rendendosi conto, che sua figlia di giochi, ne possedeva fin troppi.
Subito dopo scese al piano di sotto lasciandosi andare sfinito sul divano della cucina, accendendo la TV per rilassarsi un pò. Mey si era addormentata sul tappeto della sua cameretta mentre stavano sistemando la stanza. Il biondino sistemò la figlia nel lettino continuando il suo operato con maggiore tranquillità.

Poco dopo Sasuke rientrò.
Naruto approfittando di quel fugace momento di tranquillità, non si lasciò scappare l'occasione per avere un approccio, molto intimo, con il marito. Con passo lento il biondino si avvicinò all'Uchiha avvolgendogli le braccia al collo, baciandolo con trasporto, strusciando il proprio bacino contro quello del compagno.
"Come siamo vogliosi...!" Lo derise il maggiore avvolgendogli la vita con le braccia.
"Sfido te! Sono giorni che non lo facciamo Mey ci sta sempre in torno..." Rispose malizioso passando la punta della lingua delicatamente sul collo diafano del marito. "Dobbiamo approfittare di questi piccoli momenti di pace...!" Riprese con voce provocatoria.
Sasuke sorrise leggermente. "Prima dobbiamo parlare!"
"Dopo! Non vuoi stare un pò con me?" Il biondo riprese a baciare il marito.
"Naruto, basta! Devo dirti una cosa importante!" Sasuke poggiò le mani sulle spalle del marito incrociando i loro sguardi.
Dal canto suo l'Uzumaki si allarmò. Quando il teme lo chiamava per nome non era un buon segno. "Cosa è successo?" Chiese iniziando ha preoccuparsi.
"Parteciperò anche io alla missione per dare la caccia ha Orochimaru. Parto tra qualche giorno."
Naruto si allontanò di scatto dal moro. "Tu.. non puoi andartene e lasciarmi così!" Rispose scottato da quelle parole. Se ne stava andando di nuovo per seguire la sua vendetta.
"Non fare l'idiota! Non ti sto lasciando. Tornerò non appena conclusa la missione!" Il tono scocciato.
"NO!!! Tu non vai da nessuna parte!" Rispose isterico. Stavolta non lo avrebbe lasciato andare.
Sasuke assottigliò lo sguardo, il viso serissimo. "Vorresti darmi ordini?" Si stava incazzando sul serio.
"Tu non andrai da nessuna parte! Lascia che se ne occupi l'Hokage di Orochimaru!" Ribadì convinto il biondo.
"Tu non sei nessuno per darmi ordini! Partirò, ho deciso! Non lascerò che quel maledetto la passi liscia." Il tono fermo, freddo e apatico.
Naruto sentì le propria membra gelarsi di fronte a quel tono. Erano anni che non gli parlava più in quel modo. "Tu non puoi andartene e lasciarmi solo... Di nuovo! Mi hai sposato assumiti le tue responsabilità!"
"Non ti sto lasciando usuratonchaki!" Sasuke iniziava a perdere la pazienza. "Tornerò."
"TU NON TORNERAI!" Gli urlò contro isterico. "Mi abbandonerai... Di nuovo! Come hai sempre fatto!" Sentiva gli occhi inumidirsi, ma cercò di trattenersi.
Il moro non riusciva a capire il perchè di quella scenata. "Sei una testa quadra lo sempre saputo, ma il tuo comportamento sta confermando maggiormente la mia opinione."
__"Lascia che lo uccida!"__ Kurama sentiva il potente trambusto nell'animo del suo jinchuuriki. Lo aveva visto soffrire talmente tante volte per colpa di quell'Uchiha.
"Kurama sta zitto!" Non voleva ascoltarlo.
__"Ti sta abbandonando di nuovo, lo sai bene anche tu!"__ Proseguì il demone.
Naruto si impose autocontrollo. "Sasuke per favore non te ne andare!"
Non aveva alcuna voglia di litigare, anche se sapeva sarebbe andata inevitabilmente in quel modo.
Sasuke fisso il biondo con superiorità. "Naruto, si tratta di una missione come un'altra. Il tuo comportamento e del tutto infantile."
Aveva deciso lui di unirsi alla squadra per vendicarsi di Orochimaru, andando contro agli ordini dell'Hokage. Non aveva alcun senso reagire in quel modo, non li avrebbe abbandonati sul serio. Semplicemente si sarebbe allontanato da Konoha per un pò di tempo, ma sarebbe tornato.
"Mi avevi promesso che non mi avresti più lasciato..." La postura rigida, lo sguardo basso coperto dalla frangia bionda.
Perchè aveva talmente tanta voglia di saltare al collo di quel teme e scoppiare in lacrime, pregarlo di non andarsene, di non lasciarlo solo di nuovo. Ma il suo orgoglio non glielo concesse.
"Allora sei proprio ottuso! Non ti sto lasciando dobe! Tornerò lo sai!" Si stava scocciando quella discussione era insensata e Naruto si stava comportando come un moccioso.
"é vero ti avevo promesso che non ti avrei mai più abbandonato. E non lo sto facendo lo sai benissimo!" Proseguì.
"La tua sete di vedetta è sempre stata più importante di qualsiasi cosa!" Sputò velenoso, sollevando lo sguardo pieno di rabbia.
Sasuke rimase a fissare quegli occhi azzurri che tanto amava. In quel momento il blu di quegli occhi era cupo, la rabbia intrisa in quello sguardo era palese, ma la cosa che più lo colpì era la sofferenza che ne traspariva. Nonostante l'ira erano lucidi.
Forse doveva provare un'altro approccio con il dobe, insultarlo per la sua cocciutaggine stava dando il risultato opposto. Tese un braccio, veloce afferrò il biondino per le spalle portandolo a contatto con il suo corpo.
Naruto era un pò spaesato, ma nel sentirsi abbracciare si accoccolò meglio poggiando la testa sulla spalla del marito stringendosi a lui. Forse lo aveva convinto a restare.
Il moro era sempre intenerito dal modo in cui il minore si stringesse a lui, quasi come un cucciolo bisognoso di cure, con delicatezza passò le dita tra quel fili dorati.
"Non voglio litigare con te!" Furono le sue parole.
"Allora rimarrai a Konoha?" Fu L'ingenua domanda di Naruto.
"Maledizione dobe! Lo sai che non rimarrò. Partirò per questa missione ormai ho deciso!" Il tono imperativo. Non si fidava di quegli stupidi idioti che l'Hokage aveva reclutato, si sarebbe occupato lui di quella missione.
Naruto si stacco immediatamente da quell'abbraccio scottato. Era sempre lo stesso egoista, non gli interessava niente di nessuno pensava sempre e solo alla sua vendetta.
__"Naruto lascia che me ne occupi io!"__ Kurama era tornato alla carica. Aveva una gran voglia di squarciare il petto di quello spocchioso con i suoi artigli.
L'Uzumaki rimase a fissare il marito con occhi increduli e feriti per minuti interminabili.
Sasuke ricambiò quello sguardo per qualche attimo per poi voltarsi e andarsene al piano di sopra.
"SASUKE!" Urlò il minore ricevendo nuovamente l'attenzione dell'altro.
"Se te ne vai, giuro che ti ammazzo!" Ringhiò fuori di sè.
"Non dire idiozie! Non ne saresti capace nemmeno tra un centinaio d'anni!" Lo derise tornando a salire le scale.
"Hai giurato di non lasciarmi mai più! Mi hai sposato appena un mese e mezzo fa! Abbiamo una figlia! E... Adesso vuoi andartene! Non te lo permetterò! Se l'unico modo per impedirti di andartene via da me, è ucciderti. Lo farò!" Pronunciò quelle parole con una tale determinazione, quasi da mettere i brividi.
Sasuke era rimasto colpito, ebbe qualche attimo di esitazione, ma era più che certo che non lo avrebbe fatto sul serio. Naruto lo amava da tutta la vita, anche se... Quell'attaccamento morboso che aveva nei suoi confronti lo stava preoccupando. Forse non doveva sottovalutarlo.

"Adesso smettila dobe." Gli si rivolse nuovamente.
L'Uchiha allargò gli occhi, nel vedere i lineamenti del viso del marito più marcati, mentre le unghie delle mani diventarono dei veri e propri artigli, dalle labbra fuoriuscirono le zanne appuntite mentre gli occhi azzurri del biondo adesso erano rossi e pieni d'odio.
__"Forse hai ragione! Naruto non sarebbe capace di ucciderti. Ma io si!"__ Ammise Kurama ghignando malefico.
Il moro sgranò gli occhi, non poteva farlo sul serio. Non riusciva a crederci, quel dobe non poteva essere disperato fino a questo punto? Non poteva realmente lasciare che la volpe provasse ad ucciderlo?
"Voglio parlare con quel dobe!"
__ "E lui non vuole parlare con te!" Il demone sorrise mefistofelico. __"Finalmente potrò staccarti la testa come ho sempre desiderato!"__
"Lo arresteranno lo sai. Andrà in prigione per omicidio!" Riprese sempre l'Uchiha. Non voleva realmente scontrarsi con il demone. Il corpo con cui avrebbe dovuto combattere era pur sempre quello del suo dobe.
__"Non è detto che Konoha debba sapere che sei morto!"__
"Non posso crederci!" Era sempre più sconvolto. "E quell'usuratonchaki è d'accordo?"
__" Certo!"__
"é disperato fino a questo punto?" Chiese nuovamente basito.
__"Anche più di così!"__ Ammise la volpe.

Dopo aver accettato di lasciare il posto a Kuama, Naruto si era estraniato completamente da tutto. Non voleva sentire nulla, il rumore del suo cuore era già abbastanza assordante, non voleva vedere anche l'ultima briciola di felicità andare in frantumi. In quel momento stava dando sfogo a tutte quelle lacrime che dopo non avrebbe più potuto versare. Dopo che Kurama avrebbe terminato con Sasuke sarebbe iniziato il calvario. Doveva mentire, far finta di non sapere dove fosse andato il marito, essere forte e crescere da solo la sua bambina. Stava iniziando a pentirsi di aver accettato la proposta del demone, il dolore che lo stava opprimendo era insopportabile. Il biondo non sapeva cosa stesse accadendo, non lo voleva sapere, aveva chiesto al demone di liberarsi del corpo, ed eliminare ogni traccia non voleva vedere nulla , nemmeno una goccia di sangue. Non sapeva nemmeno perchè aveva accettato quella folle idea.

Intanto Kurama pregustava il momento in cui avrebbe trafitto il ventre di quel odioso e borioso Uchiha con i suoi artigli. Si lo avrebbe ucciso.
Sasuke era profondamente turbato, non voleva credere ha ciò che aveva sentito e visto.
Kurama pronto ad attaccare si bloccò immediatamente, sentendo il suo jinchuuriki chiamarlo a gran voce, pregandolo di lasciar perdere e di non far alcun male alla persona più importante della sua vita.
__"Se ne andrà lo sai. E tu sarai di nuovo solo con le tue lacrime a doverti occupare di tua figlia!"__ Appurò il demone sperando di riuscire a convincerlo nuovamente.
"Lo so. Ma non posso farlo. Non riuscirei a convivere con un simile peso sulla coscienza." La voce incrinata dal dolore.
Intanto Sasuke vide il corpo di Naruto estraniarsi dall'esterno. Stavano conversando. Rimase in attesa, pronto ad attaccare nel caso Kurama sarebbe tornato all'attacco.
__"Non sei stanco di star male per lui?"__
Quella domanda ebbe il potere di scuotere maggiormente l'animo del giovane. Eccome se era stanco. Proprio adesso, quando pensava di aver finalmente trovato un'armonia con il compagno, si ritrovava a dover affrontate nuovamente il dolore dell'essere abbandonato.
Al demone ormai era più che chiaro che quel ragazzo non sarebbe mai riuscito ad andare fino in fondo, era troppo legato a quel moccioso arrogante. Osservò il viso disperato del ragazzo.
__"Se è questa la tua decisione, allora torna da quel maledetto e non contare su di me quando ti lascerà!"__

Sasuke vide il corpo di Naruto cascare in ginocchio sul pavimento, era tornato in se. Lo sguardo vuoto puntato sul pavimento.
"Mi dispiace..." Un sussurro appena udibile, che arrivò forte è chiaro alle orecchie del moro.
L'Uchiha non disse nulla. Troppo amareggiato. Ignorò totalmente il biondo lasciandolo solo.
Naruto disperato si portò una mano alla bocca per soffocare i singhiozzi che premevano per uscire. Aveva combinato un casino. Si era fatto sopraffare dalla paura e aveva reagito nel modo sbagliato, era ancora convinto del fatto che Sasuke una volta partito non sarebbe più tornato, ma adesso lo aveva perso irrimediabilmente.


I giorni trascorsero. In quei giorni Sasuke ignorò completamente Naruto, non lo degnava nemmeno di uno sguardo era troppo furioso con lui non riusciva a perdonarlo, non si era fidato minimamente di lui. Si comportava come se non esistesse. Più di una volta lo aveva beccato chiuso in bagno a singhiozzare disperato, cercando di nascondersi per non mostrarsi ancora più patetico, ma era un dobe e da dobe non era capace di mantenere un certo riserbo riguardo alle proprie emozioni. Avrebbe tanto voluto perdonarlo, detestava sentire quella voce rotta dal pianto, ma il suo smisurato orgoglio non gli dava tregua.
Il biondo era letteralmente devastato da quella situazione.Aveva anche preso a dormire nella camera degli ospiti non riuscendo a sostenere la freddezza con cui veniva trattato. Fuori dalle mura di casa faceva finta che il suo matrimonio andasse bene, dipingeva un enorme sorriso sul suo volto fingendo che per lui andasse bene il fatto che Sasuke lasciasse Konoha per vendicarsi di Orochimaru. Ma in realtà era a pezzi. Aveva provato altre volte a scusarsi con il moro riguardo a ciò che era successo appena qualche giorno prima, ma quello non ne voleva sapere.
La vittima di tutta quella situazione era Mey. Anche se ancora piccola percepiva perfettamente l'aria di tensione presente in casa. E ne soffriva terribilmente, si sentiva colpevole, pensava che i suoi genitori avessero litigato a causa sua.

Quel pomeriggio Sasuke si trovava solo in casa con la figlia. Il moro stava scrutando alcuni rotoli riguardanti la missioni per cui sarebbe partito il giorno dopo. Mey seduta sul pavimento stava colorando un album per bambini. La piccola ogni tanto solleva lo sguardo puntandolo sul viso di suo padre, quel giorno era più cupo del solito.
"è colpa mia?" Esordì improvvisamente la bambina.
"Cos'è colpa tua?" Il moro rivolse la sua attenzione alla bambina non capendo a cosa si riferisse.
"Tu e mamma avete litigato pe colpa mia." Aggiunse triste abbassando la testa colpevole.
"No, tesoro non è colpa tua!" Quella si che era una pugnalata in piena regola. Sentire quella parole pronunciate dalla sua bambina lo fecero sentire terribilmente meschino.
Si inginocchio prendendola in braccio stringendola a sè.
"Si, sono stata io. Sono sempre monella." Continuò la piccola.
"No Mey, non è colpa tua!" In quel momento si sentiva orribile. "A volte capita che i grandi litighino."
"Pechè non fate pace?" Lo sguardo di Mey continuava ad essere afflitto.
Sasuke si blocco di fronte a quella domanda. Perchè non facevano pace? La risposta era fin troppo ovvia. Perchè non riusciva a lasciar perdere. Il pomeriggio non andò poi tanto bene. Mey era davvero triste a causa della tensione presente in casa e Sasuke si sentiva sempre più responsabile di tutto ciò. Il giorno seguente sarebbe dovuto partire per la missione a cui aveva insistito tanto per partecipare, ed avrebbe lasciato la sua famiglia distrutta, spezzata in due.

La sera stessa Naruto era tornato tardi, non voleva vedere Sasuke. Dopo aver fatto rapporto all'Hokage si era trattenuto ancora un pò in giro pur di non vederlo perchè non sarebbe riuscito ad affrontare, la consapevolezza che si stavano lasciando in quel modo orribile.
Una volta rincasato, il giovane si chiuse in quella che era diventata la sua camera da un paio di giorni, non era nemmeno riuscito a cenare, sentiva lo stomaco chiuso. Quella notte non riuscito nemmeno a dormire gran che.

Quella mattina, dopo aver trascorso quasi tutta la notte in bianco, Naruto si era anche svegliato presto, ma preferì rimanere in camera attendendo in silenzio che Sasuke se ne fosse andato. Non voleva vederlo, ho non sarebbe riuscito ha lasciarlo andare. Dopo aver atteso per più di un'ora uscì andando in bagno.
Rimase davanti allo specchio ad osservare la sua immagine riflessa. Presentava delle occhiaie spaventose, ed i suoi occhi erano talmente arrossati che era praticamente impossibile non accorgersi che aveva pianto parecchio anche quella mattina. Ma stavolta non avrebbe fatto nulla per mascherare quel viso sciupato, ormai non aveva più nulla da nascondere Sasuke se ne era andato via, di nuovo. Dopo essersi assicurato che Mey stesse ancora dormendo, scese le scale con calma raggiungendo la cucina.
Rimase bloccato sulla soglia della cucina vedendo la schiena di Sasuke dietro i fornelli che stava cucinando.
"Che-Che ci fai tu qui? Non dovresti essere partito per la missione?" Non riusciva a capire che cosa stesse succedendo.
"Ho rinunciato." Non si voltò rimase davanti hai fornelli.
"Perchè?" Il biondo era ancora più confuso.
"Avevi ragione! La vendetta aveva offuscato la mia mente, un'altra volta." Rimase con lo sguardo fisso sulla pentola posta sul fuoco. Era già tanto che avesse ammesso di avere torto non gli avrebbe dato altre soddisfazioni.
Il biondo prese a respirare affannosamente. "No-n non te ne andrai?" Gli chiese sentendo il cuore battere furioso nel petto.
"No." La calma palesata dal moro era invidiabile.
Fu un attimo, Sasuke percepì un forte dolore alla nuca. Si voltò furibondo notando una ciabatta di quel dobe sul pavimento accanto a se. Quell'idiota gli aveva lanciato una ciabatta in testa. "Sei impazzito! E questo il tuo ringraziamento per essere rimasto con te?"
Vide l'idiota in questione accasciato a terra con le mani a coprire il volto. Gli si avvicinò vedendo le sue spalle tremare. La maglia, enorme, lasciva una spalla e le clavicole scoperte. Ancora si chiedeva perchè si ostinasse nell'indossare vestiti fin troppo larghi per il suo fisico longilineo.
Si piegò sulle ginocchia avvolgendogli le braccia intorno alle spalle, ma il dobe lo allontanò prontamente.
"Sei un maledettissimo teme!" Gli urlò contro cercando di colpirlo nuovamente, ma il pugno non andò a segno. Sasuke parò il colpo.
"Mi hai fatto penare per giorni! Perchè non mi hai detto che avevi rinunciato? Volevi vendicarti facendomi soffrire?" Riprese imbestialito il biondo.
L'Uchiha non riuscì a trattenere un piccolo sorriso di fronte a quella reazione.
"Non ridere bastardo!" Lo schiaffeggiò con tutta la forza che aveva in corpo.
Il moro si portò una mano sulla guancia dolorante, ormai era diventato un vizio per il quel dobe prenderlo a schiaffi. I suo occhi neri sgranarono notando le lacrime solcare quelle guance brunite, gli avvolse le braccia intorno alle spalle riuscendo finalmente a stringere il biondo tra le sue braccia, sentendolo singhiozzare chiaramente. Erano giorni che non sfiorava quella pelle color biscotto, giorni che non baciava quelle labbra, ne aveva una gran voglia, ma prima doveva calmarlo.
"Ieri pomeriggio sono andato dall'Hokage ed ho rinunciato alla missione." Sussurrò al suo orecchio.
"Perchè?" Chiese solamente, il minore beandosi di quell'abbraccio che aveva desiderato come l'ossigeno.
"Non potevo andarmene e lasciare le cose in questo modo!" Affermò convinto, vedendo il biondo accoccolarsi sul suo petto.
Naruto non era riuscito a resistere un minuto di più. Si era stretto al corpo del marito sentendo quel calore invadergli il corpo. Gli era mancato da impazzire il calore di quel teme.
Sasuke sentì il corpo del minore più sottile, gli prese la vita con le mani constatando che era dimagrito davvero parecchio. Osservò quelle occhiaie spaventose, sentendosi ancora più in colpa.
"Allora adesso te ne andrai?" Chiese l'Uzumaki funereo.
"No, rimarrò qui a Konoha, con te e Mey!"

In quel preciso momento la piccola entrò in cucina trovando i suoi genitori sul pavimento teneramente abbracciati.
"Non litigate più?" Chiese speranzosa.
"No, non litighiamo più!" Fu la risposta del padre, che continuava a stringere il biondo completamente abbandonato sul suo petto.
Mey stra felice saltò tra le braccia dei suoi genitori, lasciandosi stringere in un mega abbraccio.
Naruto sollevò il viso baciando il moro, mentre teneva la figlia stretta tra i loro corpi. Fu un bacio leggero, a fior di labbra, per poi lasciarsi abbracciare nuovamente.
"Ti avverto non osare mai più provare a scagliarmi contro quella volpe spelacchiata!" Sussurrò con tono minaccioso l'Uchiha al suo orecchio.
" E tu non provare più a lasciarmi!" Fu la pronta risposta.
Mey stra felice osservava i suoi scambiarsi qualche bacio ogni tanto continuando stare tutti e tre stretti in quell'abbraccio.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now