capitolo 40

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  capitolo 40

Dopo la nascita di Akane, la vita di Naruto e Sasuke era tornata ad essere un inferno. Il biondo venne dimesso appena quattro giorni dopo il parto, il giovane si era rimesso velocemente. Ha differenza della precedente gravidanza stavolta era andato tutto per il meglio ed Akane era un vero angioletto. La piccola era una bambina davvero tranquilla, piangeva raramente e fin da subito aveva preso l'abitudine di dormire regolarmente durante la notte, svegliandosi solo per la poppata. La piccola non dava alcun fastidio, era un vero amore. Quella che aveva arrecato grane hai suoi genitori era Mey. La bambina pur avendo ben quattro anni era estremamente gelosa della sorellina ed a subirne le conseguenze erano i suoi.

La piccola mora, diventava una iena tutte le volte che Naruto teneva la figlia minore in braccio per più di cinque minuti, inoltre era diventata ancor più capricciosa e cocciuta. Più di una volta Sasuke si era ritrovato costretto ad intervenire prima che quella peste gli uccidesse il marito. I primi giorni ogni qual volta Naruto si sedeva sul divano per dar da mangiare alla piccola, Mey gli saltava al collo cercando di strangolarlo con quelle sue piccole braccia. La bambina quatta quatta si avvicinava al divano, arrampicandosi per poi saltare addosso al genitore stringendogli le braccia intorno al collo, mentre altre volte gli si accaniva contro tirandogli i capelli. Naruto non ne poteva più di tutti quei dispetti, ma la cosa più insopportabile nasceva dal fatto che Mey nonostante fosse estremamente gelosa non torceva un capello alla sorellina, si scatenava solo contro di lui e Sasuke. Anche il moro era stato vittima di quel piccolo demonietto più di una volta.
Tutte le volte che Sasuke dava il biberon alla piccola Akane, Mey si sistemava proprio di fronte a lui guardandolo con astio, attendendo il momento buono per attaccare. Ogni volta tra padre e figlia avveniva una lotta di sguardi, che si concludeva sempre con Sasuke dolorante per aver ricevuto qualche calcio dalla figlia e Mey in punizione, per aver osato mancargli di rispetto.


Erano trascorsi già ben tre mesi dalla nascita di Akane. Quel pomeriggio Naruto dopo essere riuscito a far addormentare quella peste della figlia maggiore, si stava concedendo un pò di riposo. Badare a due bambine era davvero faticoso. Come con la primogenita, anche con la seconda aveva deciso di concedersi un anno sabatico per crescere al meglio la piccola e placare un pò la gelosia della grande. Non riusciva proprio a comprendere il perchè della gelosia di Mey. Non faceva nulla di strano si limitava nell'occuparsi della figlia, ma per qualche strana ragione Mey diventava estremamente gelosa tutte le volte che teneva in braccio la piccola.
"Forse devo darle più attenzioni?" Si chiese continuando a riflettere sul comportamento della bambina che a distanza di mesi non era cambiato di molto.

In quel momento stava steso sul divano guardando la TV mentre Akane perfettamente sveglia stesa sul divano accanto a lui, giocherellava con le sue dita osservandole curiosa per poi mordicchiarle con le gengive sbavandogli tutte le dita. Il biondo ormai si era perfettamente abituato a certe cose. Iniziò a girare canale con il telecomando, non davano nulla di interessante in TV si stava annoiando, voltò il viso osservando l'orologio appeso alla parete. Erano già le quattro del pomeriggio e Sasuke non era ancora tornato. Era stato convocato dall'Hokage quella mattina per essere assegnato alla sua prossima missione, ma stranamente non era ancora rientrato. Iniziava a preoccuparsi.
Prese ad osservare al sua piccola. Era così tenera. Le guance paffute color caramello, le labbra talmente piccole e sottili, il nasino altrettanto piccino, gli occhi a mandorla nerissimi, e quei capelli biondi a contornarle il viso.
"Sei bellissima!!!!!" Urlò preso da un attacco di tenerezza.
La piccola tese una manina afferrando una ciocca di capelli biondi del genitore, tirandola leggermente. Naruto era talmente intenerito che non se ne curò, la lasciò fare.
"Chissà se anche il teme da piccolo era tanto tenero, dolce e tranquillo come te?" Chiese alla figlia che lo ignorò continuando a giocherellare curiosa con la ciocca dorata.
"Non ricordo molto di quel periodo. Ma ricordo benissimo che mia madre non mi sgridava mai!"
Naruto si voltò di scatto vedendo Sasuke poggiato allo stipite dalla porta.
"Sei tornato finalmente....!" Il tono scocciato, si era impensierito, ma non volle darlo tropo a vedere.
Con passo elegante il moro si sedette sul divano rubando un bacio al biondo. Prese in braccio la figlia minore baciandole la fronte.
"Dov'è Mey?"
"Sta dormendo. Non immagini che faticaccia!" Sbuffo il minore.
"E perchè tu non dormi?" Si rivolse alla figlia minore, puntando gli occhi neri in quelli altrettanto neri della piccola.
Sasuke prese ad accarezzare con movimenti delicati la schiena piccolissima di Akane che si era accoccolata sul suo petto.

Naruto guardava la scena silenziosamente pregando in tutte le lingue conosciute e non ,che la piccola si addormentasse. Si sentiva stanchissimo, un pò di tregua sarebbe stato l'ideale. Vide Sasuke poggiarsi sullo schienale del divano continuando a massaggiare la schiena della bambina. Continuava ad osservare ammaliato le lunghe dita sottili e chiarissime del marito, massaggiare con estrema delicatezza le schiena minuscola della figlia da sopra la tutina. Non riusciva a staccarvi gli occhi di dosso. Nella sua mente prese ad immaginare quelle stesse dita massaggiare il proprio membro, immaginò il contatto del proprio sesso caldo con la pelle fresca delle mani del maggiore. Un attimo dopo immaginò sempre quelle stesse dita farsi strada dentro il suo corpo torturandolo con movimenti veloci mentre lo preparavano. Sentì un forte calore partire dal basso ventre, si era eccitato. Fulmineo il biondino accavallò le gambe per nascondere l'erezione che si era risvegliata.
Sasuke ghignava divertito, si era accorto di quello sguardo languido e del gonfiore sul cavallo dei pantaloni del marito, per non parlare del suo viso. Rosso come un pomodoro.
"Non ridere teme!" Gli ringhiò contro. Si sentiva un depravato, si era eccitato mentre suo marito tentava di far addormentare la loro figlia.
Il moro stirò le labbra compiaciuto. "Si è addormentata!" Sussurrò a bassa voce.
Si alzò dal divano avvicinandosi alle scale, salendo al piano di sopra pe metterla a letto.
"Vieni anche tu?" Si rivolse al biondino ancora imbarazzato. "Potremo rilassarci un pò anche noi due...!"
Naruto ancora preda dell'imbarazzo, sorpassò il marito salendo le scale in fretta chiudendosi in camera da letto, per poi lanciarsi sul letto a peso morto. Gli stavano tornando in mente le immagini del sogno di quella notte.

Già, quella notte aveva fatto un sogno erotico, non gli capitava da tempo immemore. Ma forse era a causa del poco tempo che avevano a disposizione da dedicarsi a vicenda. E quella mattina si era svegliato con un'erezione spaventosa, ma non potè sfogarsi con il teme a causa di Mey. Quella peste aveva spalancato la porta di prima mattina lanciandosi sul letto in stile tarzan, colpendolo con una ginocchiata allo stomaco uccidendo letteralmente tutta l'eccitazione di poco prima.
In quel momento ripensare a quel sogno stava solo aumentando la già imponente erezione che premeva per essere soddisfatta.
"Ma quanto ci mette quel teme?" Si lagnò lanciando uno sguardo fugace alla porta.

Sasuke dopo aver messo Akane a letto rimase sullo stipite della porta ad osservare le sue figlie. Le adorava entrambe e voleva dargli una vita felice. Cosa che lui non aveva avuto in passato, solo adesso poteva dirsi soddisfatto della propria vita. Dopo l'episodio avvenuto tre mesi prima il giorno della nascita della piccola gli ci erano voluti più un paio di giorni per riprendersi da quello shock, ma si era ripromesso che non avrebbe permesso ha nessuno di portargli via la persona più importante della sua vita.
"Solo io posso picchiare quell'usuratonkachi!" Si disse ripensando ha quel brutto ricordo.
Usci dalla stanza delle bambine socchiudendo la porta. Si fermò di fronte alla porta della camera da letto ghignando malefico. Aveva una gran voglia di giocare. Ruotò la maniglia entrando nella camera.
"Dove diavolo ti eri cacciato teme?" Naruto era partito in quarta.
L'Uchiha non potè che compiacersi per quella reazione, sarebbe stato uno splendido pomeriggio movimentato. Peccato che non aveva messo in conto il fatto che il dobe fosse fin troppo impaziente per dargli modo di giocare come aveva sperato.
Sasuke non ebbe nemmeno il tempo di entrare che una furia bionda gli si era avventata contro sbattendolo violentemente sul letto. Il biondino si mise a cavalcioni sul bacino del marito strusciando volgarmente il proprio bacino contro quello del maggiore mentre lo baciava con impeto bloccandogli le mani sopra la testa.
"Ho una gran voglia...." Gli soffio sulle labbra candide al termine del bacio.
Quando faceva così era anche meglio. "Sono ha tua completa disposizione!" Sogghignò il maggiore.
Il biondo tirò fuori un paio di manette con cui ammanetto i polsi del moro sopra le testiera del letto.
"Che diavolo stai facendo dobe?" Il tono alterato. Non aveva alcuna intenzione di stare sotto, non gli piaceva poi tanto quella posizione, godeva molto di più nei panni del dominatore.
"Shhh... Sta buono e lasciami fare!" Gli soffiò in un orecchio per poi sfilarsi la maglia in fretta.
"Guarda che non alcuna intenzione di fare il passivo! Ti ho già accontentato qualche settimana fa!" Asserì con tono grave, sempre l'Uchiha.
Intanto il biondo gli aveva alzato la maglia iniziando a leccare il basso ventre passando la lingua accanto al bordo dei boxer. Sasuke vide quegli occhi azzurri intrisi di malizia. In quel momento avrebbe voluto prenderlo per i capelli e soffocarlo con il proprio sesso.
"Dannato dobe!" Ringhiò sentendo il biondo in questione ingolfare completamente la propria erezione succhiando voracemente, mandandolo in estasi.
Quand'è che gli aveva sfilato i pantaloni? Non se ne era accorto. Ma in quel momento avrebbe tanto voluto affondare le mani in quegli stupendi capelli dorati, ma quelle dannate manette lo bloccavano. Poteva anche toglierle, erano finte, non era complicato farle scattare.
"Teme che stai facendo?" Naruto si era fermato guardando male il marito che si stava liberando.
"Mi tolgo questo affare!" Fu la pronta risposta.
"Fallo e giuro che telo stacco a morsi!" Gli occhi azzurri serissimi, mentre stringeva tra le mani il membro rosato dell'Uchiha.
Il maggiore sentì un brivido di puro terrore attraversargli la spina dorsale. Forse era meglio non provocarlo troppo era pur sempre il ninja più imprevedibile al mondo. Mai dire mai con quel dobe.
"Ok, ma starai sotto tu!" Riprese smettendo di trafficare con le manette.
"Ok...!" Acconsentì.
Naruto ebbe una bella idea per provocare maggiormente il moro. Gattono sul letto mettendosi al contrario. Adesso il suo sedere stava a pochi centimetri dal viso del maggiore. infilò due dita nella sua bocca inumidendole per bene per poi prepararsi da solo mentre riprese a leccare il sesso del marito.

Sasuke osservava quel sedere perfetto e quelle dita come ipnotizzato mentre sentiva il biondo continuare a leccare la propria asta. Era in preda all'estasi tirò istintivamente le mani, ricordandosi delle manette che lo tenevano bloccato al letto.
"Piccolo subdolo dobe!" Ringhiò sentendo un sopracciglio tremare per la frustrazione. Avrebbe voluto fargli talmente tante di quelle cose sconce, ma non poteva.
"Ho appreso dal migliore!" Ridacchiò l'Uzumaki alzandosi dal letto raggiungendo la porta.
Diede un giro di chiave bloccando la porta dall'interno. Non si fidava molto di Mey, quella bimba monella aveva la terribile abitudine di spalancare la porta senza bussare, inoltre aveva un tempismo infallibile. Li raggiungeva sempre nei momenti meno opportuni. Con passo calmo raggiunse il comodino prendendo il tubetto di lubrificante. Subito dopo risalì sul letto sempre sotto lo sguardo arrapato del moro, che non gli aveva staccato gli occhi di dosso nemmeno per un istante.
Si rimise a cavalcioni sulle cosce del maggiore versando un'abbondante quantità di lubrificante sulle proprie mani per poi massaggiare il sesso del compagno. Stessa operazione per il proprio orefizio, per poi impalarsi un attimo dopo, rimanendo fermo per qualche istante in modo da abituarsi e non sentire dolore.
Sasuke continuava a strattonare le manette per la frustrazione. Era eccitante quella situazione però aveva una gran voglia di toccare quel corpo ambrato che aveva preso ad andare su e giù ritmicamente sospirando eccitato. Gli sarebbero diventati i polsi viola a furia di tirare quelle dannate manette, ma non riusciva proprio a controllarsi, era completamente in suo potere.

Naruto in un primo momento si era dimostrato calmo e controllato, ma adesso non riusciva più a resistere. Prese a muoversi furiosamente sentendo il senso di piacere dovuto alla penetrazione invaderlo, voleva solo godere di quell'atto sessuale. Erano passati giorni dall'ultima volta, era rimasto astemio anche fin troppo tempo per i suoi gusti. Dettare il ritmo di quell'amplesso ma allo stesso tempo essere il passivo era eccitante, lo aveva fatto una marea di volte ma mai con il teme ammanettato, anche se un pò gli dispiaceva non sentirsi toccare. Sentire quelle mani pallide a affusolate accarezzare il proprio corpo era fin troppo piacevole.
"Dannato dobe liberami!" Urlò Sasuke in preda al desiderio impellente di sovrastare il biondino e farlo urlare ancora più forte.
Quello si fermò ghignando. "No!" Ridacchiò. Lo avrebbe liberato ma prima voleva giocare ancora un pò.
Riprese a muoversi sinuoso su e giù sentendosi scavare fin nelle viscere, continuando a tenere le mani ben piazzate sul petto del moro per non perdere l'equilibrio.
Il maggiore aveva una gran voglia di staccargli la testa di fronte a quel no secco, ma le sensazione del sedere di quell'usuratonchaki che risucchiava il proprio sesso gli impediva di ragionare lucidamente.
Un attimo dopo sentì il biondo fermarsi sporgendosi verso le manette facendole scattare.
"Stupiscimi!" Gli soffiò a fior di labbra senza baciarlo.
Sasuke una volta libero si tocco i polsi, un pò gli bruciavano, per poi puntare lo sguardo sul marito ghignando. Voleva essere stupito. Adesso lo avrebbe stupito per bene.
Si mise in posizione semi seduta, con ancora il biondo a cavalcioni sopra di sè, con un movimento veloce della mano destra lo fece impalare nuovamente per poi iniziare a spingere con vigore, sentendo le mani del minore ancorarsi hai sui capelli mentre urlava per via delle spinte profonde. Sasuke continuò a quel ritmo mordicchiando e succhiandogli voracemente i capezzoli per eccitarlo ancora di più portandolo ad un passo dall'orgasmo. La cosa non durò molto. Il moro si fermò improvvisamente afferrando per i fianchi il biondo sollevandolo in modo a non farlo venire. Voleva vendicarsi per essere stato ammanettato al letto.

Naruto sentiva il corpo fremere al ritmo i quelle spinte mentre le labbra di suo marito continuavano a torturargli il petto. Gli piaceva troppo. Mancava così poco e finalmente sarebbe venuto. Ma quel sadico si era fermato sul più bello.
Istintivamente nel sentirsi privato di quel piacere sferrò un potente ceffone sulla guancia del moro, che colto di sorpresa non riuscì a schivare il colpo.
Sasuke voltò il viso di lato a causa del potente colpo infertogli. Si voltò incrociando gli occhi azzurri del minore che adesso ricambiava il suo sguardo con una punta di terrore.
Naruto aveva agito istintivamente, colpendo il marito, il segno delle sue dita troneggiava su quella guancia color latte. Incrociò lo sguardo del moro, vedendo la rabbia dipinta in quelle iridi nerissime, non riuscì a sopprimere un brivido di puro terrore. Fu un attimo si sentì afferrare per un braccio per poi essere scaraventato sul letto a pancia in giù.
L'Uchiha gli afferrò le braccia girandole dietro la schiena per bloccarlo, si concesse un attimo per ammirare quel bel sedere tondo, carezzandolo per poi mordicchiare una natica leggermente.
"Sasuke aspetta!" Provò ad urlare il biondo. Si sentì penetrare improvvisamente. Non che provasse dolore. Il suo corpo era ben abituato. Ma sentirsi riempire fino in fondo, così all'improvviso avrebbe fatto sussultare chiunque.
Il moro intraprese un ritmo ben serrato fin da subito riuscendo a trovare un fretta il punto giusto da stimolare per far urlare di piacere il suo dobe. Non che gli volesse negare l'orgasmo però una piccola vendetta per quello schiaffo se la voleva concedere.
Dopo una decina di minuti vennero quasi all'unisono accasciandosi sul letto distrutti.

Naruto si voltò mettendosi in posizione supina. "Sei un maledetto teme!"
"Senti chi parla! Chi è quello che mi ha ammanettato al letto?" Ricambiò con uno sguardo di fuoco.
"Stavo solo giocando un pò!" Ringhiò furente. "E poi, mi hai fatto male alla spalla!" Si massaggiò il punto dolente.
"Non fare la vittima, non ti ho fatto nulla!"
Naruto si alterò di fronte a quella totale mancanza di gentilezza da parte del teme. Repentino si alzò saltandogli addosso per picchiarlo un pò. In quel preciso istante sentì il rumore dalla maniglia nel tentativo di venire aperta, ma la porta rimase chiusa perchè chiusa a chiave.
"Mamma, papà! Akane si è svegliata! Piange!" Sentirono la voce di Mey da dietro la porta.
Sasuke fulmineo tappo la bocca al dobe prima che si mettesse ha urlare per lo spavento.
"Mey torna da tua sorella sto arrivando!" Fu la pronta risposta del moro.
Sentendo il rumore dei passi della bambina allontanarsi Sasuke lasciò andare il marito.
"Mi è quasi venuto un infarto!" Rantolò il biondo portandosi una mano all'altezza del cuore.
"Non esagerare... E vestiti!" Fu l'ordine del maggiore che intanto si era alzato cominciando a rivestirsi, lasciandolo ancora a letto, raggiungendo le bambine.

Naruto raggiunse il le figlie ed il moro al piano di sotto poco dopo. Sentiva un terribile dolore alle anche, il teme ci era andato giù pesante, ma cercò di non dargli molto peso e tornare alle proprie faccende occupandosi delle bambine.



I mesi passavano uno dietro l'altro velocemente. Crescendo Akane dimostrò d'aver un carattere molto diverso da quello della sorella maggiore. La bambina era di natura tranquilla, tendeva ad avere atteggiamenti più calmi e controllati rispetto alla sorella maggiore. Anche se nonostante il carattere tendenzialmente calmo, guai a farla arrabbiare diventava una vera furia. In media non era un tipo capriccioso ed era abbastanza semplice farla ragionare quando non si impuntava troppo su qualcosa. Ma se voleva qualcosa davvero, diventava la più cocciuta di tutta la famiglia.
Mese dopo mese il primo compleanno della piccola era arrivato e come per la sorella maggiore anche per lei era stata organizzata una splendida festa di compleanno che si concluse con una marea di regali sia per lei che per Mey, che di nascosto dai suoi genitori aveva chiesto praticamente a tutti gli invitati di portare un regalino anche per lei.

Ormai raggiunto il primo anno di vita, Akane aveva imparato a camminare perfettamente. La piccola sgambettava per casa osservando tutto curiosa. Grazie all'aiuto di Mey la sua curiosità veniva alimentata maggiormente. Quella piccola peste dai capelli neri ed i grandi occhi blu gironzolava per quell'enorme villa come fosse una guida turistica, mostrando alla sorellina minore ogni cosa, anche ciò che non era di sua competenza. La piccola senza batter ciglio porgeva la piccola manina paffuta alla sorella maggiore che ormai aveva raggiunto i cinque anni di età. Così Akane veniva tranquillamente condotta per casa, e se aveva qualche difficoltà, Mey non esitava nl prenderla in braccio aiutandola a soddisfare la sua curiosità.

Quel pomeriggio Naruto, si era buttato sul divano della cucina disperato, tra meno di tre giorni sarebbe dovuto tornare a lavoro, ma non si sentiva poi tanto pronto. Grazie agli insegnamenti di Mey anche Akane stava diventando pestifera, anche se probabilmente nessuna delle due sarebbe mai arrivata hai suoi livelli. Da bambino lui si che ne combinava di guai al villaggio.
Il biondino decise da concedersi un momento di riposo, visto che le sue due figlie in quel momento erano troppo impegnate nel pasticciare con gli acquerelli che gli erano stati regalati da Sai. Lanciò un ultima occhiata alle figlie, prima di chiudere gli occhi per farli riposare un pò.
Dopo aver concluso il suo disegno Mey tutta felice si alzò dalla sedia, avvicinandosi al genitore per mostrargli la propria opera d'arte. Secondo il suo modesto parere. La bambina vide il biondo nel mondo dei sogni, provò a scuoterlo un pò nel tentativo di svegliarlo. Ma nulla ormai era andato. La bimba mise su il broncio irritata, notando che la sua sorellina si era impiastricciata tutta il viso e le manine. Cautamente salì sulla sedia per poi salire a sua volta sul tavolo, si avvicinò al seggiolone dove Akane era seduta. Fece un pò di forza con le braccia tirando fuori la piccola dal seggiolone per poi metterla in piedi sul tavolo, scese sulla sedia portando con se la sorellina per poi scendere a terra mettendo giù anche la piccola. Prendendola per mano la condusse fino al bagno per lavarle le mani ed il visino.

Akane buona buona si lasciava lavare il visino da sua sorella maggiore, che intanto aveva quasi allagato tutto il pavimento. Non riuscendo a sollevare la bambina, Mey prendeva un pò d'acqua bagnando la mano per poi strofinarle il viso, fortunatamente quella pittura veniva via facilmente. A lavoro concluso prese l'asciugamano asciugando per bene il viso e le manine di Akane per poi usare lo stesso asciugamano per asciugare il pavimento che si era bagnato quasi completamente, subito dopo tornò in cucina risistemando i colori e pulendo alla ben e meglio il tavolo. Anche se monella, era una bimba molto ordinata, non le piaceva il disordine. Poco dopo tornò in bagno rovistando un pò in giro cercava i fermagli per capelli che le aveva regalato zia Sakura per acconciare i capelli ad Akane, adorava i suoi capelli biondi li trovava a dir poco meravigliosi. Così chiari, morbidi e luminosi, la facevano impazzire.
La piccola silenziosamente prese a seguire la sorella maggiore scrutando attentamente ogni suo movimento. Non trovando nulla, Mey decise di andare a controllare nel bagno situato al piano di sopra. Prendendo la sorellina per mano si diresse verso le scale. Subito dopo sollevò sua sorella da sotto le ascelle stringendo le braccia intorno al busto della piccola salendo pian piano i gradini fino ad arrivare al piano di sopra. Tutto sotto l'ignara presenza di Naruto che continuava a dormire in cucina.
Mey tutta entusiasta prese a trafficare con i capelli biondissimi della sua sorellina, che poverina in lacrime gridava a gran voce sotto le torture di quella peste della sorella maggiore. Akane disperata piangeva a squarciagola cercando come poteva di togliesi di dosso le mani della sorella, ma non era facile aveva pur sempre solo un anno, contro i cinque di Mey.

__"Idiota svegliati!"__
Naruto sentiva la voce di Kurama richiamarlo.
__"Stupido moccioso, che diavolo aspetti ad alzarti? O vuoi che quell'Uchiha in miniatura uccida sua sorella?"__
A Quelle parole il biondo si alzò di scatto, ancora completamente intontito guardandosi in torno. Mey e Akane erano sparite.
"Mey!" Provò a richiamare la figlia maggiore,saltando giù dal divano, ma nulla non rispondeva.
Sentì il pianto della piccola provenire dal piano di sopra, fulmineo salì le scale spalancando bruscamente la porta del bagno. Trovò Akane seduta sul pavimento che piangeva, mentre Mey le stava riempiendo la testolina piena di mollettine per capelli.
"Mey che stai facendo? Lascia subito tua sorella!" Le urlò.
A quelle parole, la bambina ritirò immediatamente le mani mostrando la sua espressione più innocente. Naruto si calò prendendo la piccola in braccio che si accoccolò a lui immediatamente singhiozzando. Le tolse tutti quegli affari dai capelli per poi lanciare uno sguardo di fuoco alla figlia maggiore.
"Sei in punizione! Appena torna papà facciamo i conti!" Subito dopo uscì dal bagno tornando al piano di sotto.
A quelle parole Mey sussultò. " Ti pregoooo?" Cantilenò. "Non dirlo a papà! Prometto che farò la brava!" Enfatizzò le sue parole allargando gli occhi azzurri mostrando un'aria da cucciolo bastonato.
Passi tutto anche le punizioni di mamma, che poi alla fine si limitava solo nel sgridarla un pò. Ma papà, no. Lui era tremendo.
Il biondo si voltò verso la figlia guardandola malissimo. "Negli ultimi giorni ne hai combinata una dietro l'altra. Adesso basta!"
Mey assottigliò lo sguardo oltraggiata. "Allora racconto a papà che in questi giorni abbiamo mangiato solo ramen! E lo hai dato anche ad Akane!"
Il biondo si voltò verso quel piccolo demonio digrignando i denti. "Non lo farai sul serio?"
La bambina allargò un sorrisetto odioso. "Se vado in punizione io! Ci vai anche tu!"
"Serpe!" Sbottò Naruto cedendo di fronte a quella piccola ricattatrice. I suoi geni misti a quelli del teme erano un mix esplosivo.
"Mamma! Per cena mangiamo il ramen?" Mey affiancò il genitore con aria innocente.
"Hai appena usato il ramen per ricattarmi! E adesso lo vuoi per cena?"Intanto Akane si era addormentata stringendo le piccole manine intorno alla maglia del biondino.
"Solo per oggi! Domani papà torna, quindi niente ramen per almeno una settimana!"
Naruto ci riflettè sù. In effetti non aveva torto. "Mmmm...! Va bene. Ma guai a te se osi disubbidirmi!"
La bambina sorrise felice scendendo le scale velocemente raggiungendo la cucina, mentre il biondo mise la figlia minore a letto, le posò un piccolo bacio sulla fronte uscendo dalla stanza lasciandola riposare.



Ormai l'Uzumaki era tornato a seguire le missioni regolarmente alternandosi a turno con il marito nell'accudire le figlie. Mey dopo il compimento dei suoi sei anni aveva preso a frequentare l'accademia ninja, mentre la piccola Akane si avvicinava hai suoi due anni di vita.
Mey era partita molto avvantaggiata rispetto al resto della sua classe, grazie al fatto che i suoi genitori le avessero già insegnato parecchie cose già dopo i tre anni. Dopo il rapimento di Mey da parte di Orochiaru, il moro aveva deciso di insegnare alla figlia almeno le basi delle arti marziali in modo da potersi difendere in qualche modo. In seguito le aveva insegnato anche come controllare il chakra e molto altro. Naruto era un pò contrario, non voleva che sua figlia diventasse solo una mezzo per soddisfare lo smisurato orgoglio del marito. Ma al contrario delle sue aspettative Sasuke si era dimostrato molto tollerante, quando la figlia sbagliava lui si dimostrava molto comprensivo e non la sgridava, si limitava solo nell'aiutarla.
In cuor suo Sasuke non voleva che la figlia subisse lo stesso destino di suo fratello Itachi. Dover essere sempre il migliore. Semplicemente voleva renderla il più autonoma possibile, in modo da potersi difendere anche da sola, perciò non se la prendeva se la piccola sbagliava. Purtroppo ne lui ne il dobe ci sarebbero stati per sempre, inoltre il pericolo era sempre in agguato, gli episodi accaduti in passato ne erano la prova.
Anche Akane una volta compiuti i tre anni avrebbe dovuto iniziare l'addestramento. Anche se apparentemente le cose al villaggio non andavano male, sia Sasuke che Naruto sapevano che non era così perciò dovevano tenersi pronti e rendere le loro figlie in grado di difendersi anche da sole, se necessario.


Per Mey l'inizio dell'accademia ninja era un grande traguardo. La bambina si sentiva già adulta. I primi giorni per la piccola Uchiha furono davvero strani le sue abitudini erano cambiate parecchio. Ma la cosa che le risuonava più strana di tutte, era dover chiamare "sensei" zio Iruka. Fin da piccola lo aveva sempre chiamato zio, mentre adesso doversi appellare a lui in quel modo le sembrava davvero strano, infatti più di una volta le era capitato di sbagliare. Ma Iruka la guardava con sguardo gentile.
"Sta più attenta Mey! Qui in accademia sono il tuo sensi!"
La bimba rispondeva scuotendo energicamente il capo in segno di assenso sorridendo.

Giorno dopo giorno per la famiglia Uchiha quelle nuove abitudini stavano diventando una quotidianità. Sasuke e Naruto si alternava nelle missioni a turno, in modo da non lasciare mai le figlie sole a Konoha. Mey veniva accompagnata ogni mattina all'accademia da uno dei genitori. Mentre Akane ancora troppo piccola dopo aver accompagnato la sorella maggiore insieme ha uno dei genitori rimaneva a casa con uno dei due.


Mese dopo mese le lezioni in accademia proseguivano alla grande per la piccola Uchiha. Nonostante fosse di indole esuberante ed impaziente era molto intelligente, inoltre grazie all'aiuto dei suoi genitori era diventata la più brava di tutta l'accademia. Soprattutto nel combattimento. L'unica pecca presente tra i numerevoli elogi era dovuta al fatto che Mey si azzuffava continuamente con parecchi bambini. Le voci in paese circolavano, e molti bambini non perdevano occasione per porre domande inopportune alla bambina facendola infuriare o molto più semplicemente la prendevano in giro offendendola gratuitamente. Mey rispondeva sempre in modo avventato, picchiando i mocciosi che osavano insultare la sua famiglia.

Quella mattina per l'ennesima volta Mey si era azzuffata con due compagni di classe perchè avevano osato fare battute indecenti sui suoi. Iruka aveva messo tutti e tre i suoi alievi in punizione ed al termine delle lezioni si era fermato a discutere con i genitori dei bambini coinvolti nell'azzuffata.
Era stato Naruto ad andare a prendere Mey, mentre Sasuke era rimasto a casa con Akane. Il biondo adorava andare a prendere sua figlia in accademia al termine delle lezioni, la vedeva come una forma di riscatto personale, per tutte le volte in cui da bambino si ritrovava a dover tornare casa da solo, mentre i suoi compagni tornavano a casa con le loro famiglie. Adesso anche lui poteva dirsi fiero di avere una famiglia e due stupende bambine. Non era più solo.

Dopo aver fatto una lunga chiacchierata con Iruka, l'Uzumaki si sentiva colpevole per il comportamento dalla figlia. In fondo era sempre lui che la incitava nel diferndersi. Ma non riusciva a non essere soddisfatto del modo in cui la sua piccola li aveva difesi dalle offese fattegli da quei ragazzini. Non sapeva come comportarsi, avrebbe dovuto rimproverarla ma proprio non ci riusciva. Anche lui da piccolo era stato preso in giro, deriso e si era azzuffato con i suoi compagni, perciò la capiva.
"Mey sai che doveri punirti per il tuo comportamento?" Esordì.
La bimba rimase in silenzio mortificata.
"Sinceramente non ci riesco...!" Sbuffò. "Quegli idioti se lo sono meritati!" Continuò enfatizzando le sue parole esibendo un pugno.
"Ma la prossima volta cerca di ignorarli o chiama Iruka-sensei, penserà lui a punirli."
"Questo lo so. Anche papà mi ha detto le stesse cose. Ma non riesco a stare buona quando sento che uno di voi viene offeso! Io vi voglio bene...!" Rispose timidamente.
"Anche io ti voglio bene!" Naruto sorrise radioso alla figlia che ricambiò felice.
"Facciamo così! Per stavolta non dirò nulla a papà, anche se penso avrà già intuito in motivo del nostro ritardo...! Se dovesse fare domande si sincera e racconta ciò che ti hanno detto quei bambini. OK?"
La piccola annuì continuando a camminare mano nella mano con il genitore.


Sasuke a casa stava riordinando la confusione messa in piedi in meno di cinque minuti da Akane. Aveva solo due anni ma possedeva già un bel caratterino. Dall'altro dei sui 92 centimetri di altezza, quello scricciolino biondo anche se in modo più calmo e meno avventato rispetto alla sorella maggiore, riusciva ad ottenere sempre quello che voleva.
"Papà...? Andò iene mamma e Mey?"
Akane aveva anche iniziato a parlare, anche se in modo poco comprensibile.
"Tra poco dovrebbero essere qui!" Sasuke si stava irritando, erano in notevole ritardo. Di sicuro Mey ne aveva combinata un'altra delle sue.

Poco dopo il rumore della porta dell'ingresso indicò l'arrivo del biondo e della figlia. Sasuke li raggiunse immediatamente, puntò lo sguardo serio sulla figlia vedendola chinare il capo, per poi alzare gli occhi sul marito.
"E successo qualcosa?"
Naruto sospirò, era impossibile nascondere qualcosa al teme. "Iruka mi ha trattenuto per parlare con me. Oggi due bambini hanno detto delle brutte cose riguardo al clan Uchiha e... Mey si e azzuffata con loro!"Concluse un pò mortificato.
Il moro sentì un sopracciglio tremare per la rabbia. "Che genere di cose?" Chiese freddamente.
"Lascia perdere..."Naruto non voleva riferire al marito tutte quelle brutte cose. "Credo sia giusto che le racconti la storia del tuo clan! La aiuterà a comprendere meglio molte cose."
Sasuke non potè negarlo, Naruto aveva ragione. Forse avrebbe dovuto intraprendere quel discorso prima che Mey iniziasse l'accademia, ma le sembrava ancora troppo piccola. E raccontarle una storia tanto triste non gli sembrava il caso.
"Mey andiamo di la!" Affermò autoritario. "Ho una lunga storia da raccontarti." Concluse un pò cupo.
Naruto riuscì a leggere l'amarezza in quegli occhi color ossidiana. Rivangare il suo passato non era semplice per il teme. Li raggiunse in cucina sedendosi accanto al marito tenendo d'occhio intanto la figlia minore che giocava tranquilla ignara di tutto, mentre Mey osservava attentamente il padre attendendo che iniziasse a parlare.

Quel discorso fu davvero lungo e doloroso, soprattutto per la piccola Mey che si era ritrovata davanti ad una visione terribilmente spaventosa riguardo hai propri antenati. Sasuke aveva deciso di spiegare alla figlia entrambe le versioni riguardo a quella storia. Sia la versione conosciuta dall'intera Konoha, che vedeva Itachi come un pazzo traditore che aveva ucciso tutto il suo clan. Sia le triste verità. Quella in cui lo zio di Mey era stato assoldato per distruggere tutti gli Uchiha prima che compiessero il colpo di stato. La bambina ne era rimasta profondamente turbata.
"Quindi mio zio viene visto da tutti come un traditore... ma in realtà ha solo eseguito gli ordini?" Chiese nuovamente con tono di voce appena udibile.
"Si." Il moro non seppe che altro aggiungere, anche per lui quella era ancora una ferita aperta, a distanza di anni.
Naruto continuava a passare lo sguardo dalla figlia la marito incapace di trovare le parole giuste da dire per rimediare a quella tensione.
"Sia tu che mamma da piccoli avete avuto una vita triste..." Mey interruppe nuovamente quel silenzio.
appena un attimo dopo Akane la raggiunse tutta felice porgendole un giocattolo chiedendole di giocare insieme.
La bambina dai capelli neri conosceva anche la triste storia del junchuuriki. Le era stata casualmente raccontata tempo addietro.


Quella volta Naruto e Sasuke come al solito litigavano, nel bel mezzo della discussione Naruto aveva preso a sbraitare urlando a gran voce che un uomo come lui non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da un teme odioso. Mey ascoltava quel discorso incuriosita, per poi esordire ingenuamente.
"Ma tu non sei femmina?"
Il biondo era sbiancato sbarrando occhi e bocca, mentre il moro era scoppiato a ridere incapace di trattenersi. Mey guardava stupita suo padre, non lo aveva mai visto ridere in quel modo.
All'epoca Mey aveva solo tre anni mentre Akane non era ancora nata.
"Io sono maschio!!!!" Affermò ancora più irritato l'Uzumaki.
"Tu sei femmina!" Affermò convinta la bambina. "Le femmine fanno i bambini l'ho visto in televisione!" La convinzione impressa in quella frase era spaventosa.
Sasuke si era accasciato sul pavimento tenendoci la pancia dalle risate, non aveva mai riso tanto in vita sua. La faccia rossa del dobe la diceva lunga riguardo alla rabbia che si stava impossessando di lui, mentre l'espressione convinta della figlia era impareggiabile.
"Maledetto teme non ridere o ti ammazzo!" Sbraitò in biondo ancora più infuriato.
Sasuke cercò di ridarsi un pò di contegno anche se in quell'assurda situazione non era semplice.
"Mamma è maschio, Mey!" Confermò anche l'Uchiha.
La piccola sgranò gli occhi. "Allora anche i maschi possono fare i bambini?"
Da lì, Naruto decise di spiegarle la storia riguardo alla volpe a nove code sigillata nel suo corpo, a cui erano legate anche le sue gravidanze. Tra le domande di Mey e gli interventi di Sasuke alla fine si era ritrovato a dover raccontare anche la storia della sua infanzia.
La bimba era davvero turbata di tante scoperte ma soprattutto anche molto intristita nell'aver scoperto la brutta infanzia che aveva dovuto affrontare il genitore. Però di una cosa era certa. Sia le femmine che i jinchuuriki potevano fare i bambini.


Adesso Sasuke e Naruto si ritrovavano nuovamente a dover affrontare un discorso triste e complicato con la figlia. Consapevoli del fatto che tra qualche anno avrebbero dovuto riaffrontare quella difficile situazione, con annessi quei pesanti silenzi, con la figlia minore.
A discorso concluso Naruto decise di allietare il clima triste che arieggiava in casa sua, portando tutta la sua famiglia fuori per una passeggiata rilassante. Sapeva essere un'idea sciocca. Ma almeno si sarebbero distratti un pò tutti.

I giorni seguenti procedettero alla normalità, anche se adesso Mey conosceva tutta la storia della sua famiglia non smetteva ugualmente di azzuffarsi con i suoi compagni. Nessuno poteva parlar male dei suoi parenti soprattutto dei suoi genitori. Li avrebbe difesi sempre. Soprattutto la sua sorellina, l'avrebbe protetta proprio come suo zio aveva protetto suo padre.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now