capitolo 26

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  capitolo26

Era mattina presto, Sasuke stava seduto in giardino sorseggiando una tazza di caffè. Dopo l'episodio della notte precedente non era riuscito a dormire molto. Doveva fare qualcosa, non poteva rimanere con le mani in mano ad aspettare che il consiglio di Konoha distruggesse la sua vita un'altra volta, doveva adoperarsi per impedire che accadesse. Tra meno di una settimana si sarebbe svolta la riunione per valutare l'operato di Tsunade e decidere se eleggere o meno un nuovo Hokage. Se quella donna avrebbe perso il suo potere non osava nemmeno immaginare che ne sarebbe stato di loro.
Continuava a pensare a Naruto. I suoi incubi peggioravano di notte in notte. Dopo il rapimento le sue paure erano aumentate a dismisura, si agitava per un qualsiasi cosa ed il suo timore di essere rifiutato dalla società era tornato a farsi sentire più forte di prima. Quei due maledetti vecchi stavano rendendo la loro vita un inferno. Era rimasto buono per settimane, ma adesso basta era ora di finirla. Doveva escogitare un piano per sbarazzarsi di quei due alla svelta.


Cinque giorni dopo.

Erano appena le sette del mattino quando Tsunade giunse un ufficio. Quella notte non era riuscita a chiudere occhio, nel pomeriggio era prevista la riunione straordinaria con il Daimyo ed il consiglio per decidere se mantenere la carica o eleggere un altro Hokage.
Koharu e Homura avrebbero posto al Daimyo il problema riguardante la gravidanza di Naruto. Dalla sua decisione sarebbe dipeso tutto, sia il futuro di quel ragazzo che la sua carica. Tsunade conosceva bene i due membri del consiglio avrebbero cercato in tutti i modi di toglierle il potere per poi eleggere qualche squilibrato in modo da attuare i loro piani. Purtroppo aveva le mani legate non poteva fare gran che. Seduta sulla sua scrivania stava categorizzando tutti i documenti, le analisi e le ecografie del jinchuuriki, in modo da dimostrare a tutti la completa normalità di quella piccola creatura. Si era premunita anche di organizzare una testimonianza da parte degli anbu in modo da far ricadere delle colpe anche nei confronti dei due consiglieri. In quel momento si sentiva come un avvocato che prepara il suo piano di difesa.

La mattinata trascorse velocemente tra un paio d'ore avrebbe avuto inizio la riunione. La donna era in pensiero. Doveva a tutti i costi rimanere in carica, non poteva perdere la sua autorità era l'unico modo per impedire che Naruto venisse messo nuovamente in pericolo. L'unica alternativa che le era venuta in mente nel caso quelle due serpi fossero riuscite a spodestarla era avvertire Sasuke e far in modo che fuggisse il più lontano possibile da Konoha con Naruto.
"Signorina Tsunade!" Shizune entrò nell'ufficio della donna in fretta e furia.
"Che hai da urlare?"
"Il consigliere Homura è stato ritrovato morto nella propria abitazione stamattina!"
"Che cosa?" L'Hokage si alzò in piedi battendo violentemente le mani sulla propria scrivania.
"E' stata la donna delle pulizie a trovarlo stamattina, morto nel proprio letto." Aggiunse la donna dai capelli neri.
"Dove si trova adesso?"
"E stato portato in ospedale."
"Shizune occupati dell'autopsia. Annullerò la riunione e ti raggiungerò più tardi."
"Vado subito!" Asserì Shizune per poi uscire dall'ufficio.
Tsunade si lasciò andare sulla propria poltrona sconvolta, non riusciva ancora a capacitarsi della notizia. La cosa aveva qualcosa di insolito. Stava già iniziando a vagliare parecchie ipotesi su come fosse stato possibile proprio adesso, a poche ore di distanza. Tutte le sue ipotesi conducevano a Sasuke. Aveva il terribile sospetto avesse fatto qualcosa, ma non poteva accusarlo senza prove prima doveva effettuare l'autopsia sul cadavere.

La donna annullò la riunione straordinaria con il Daimyo informandolo dell'accaduto. Appena un attimo dopo la consigliera Koharu si presentò nel suo ufficio.
"Tsunade, sei stata messa al corrente di ciò che è accaduto a Homura?"
"Si, la mia assistente mi ha informata." Rispose atona.
"Non hai nulla da dire?" Si infervorì la donna di fronte all'indifferenza dell'Hokage.
"Da ciò che mi è stato riferito. Il consigliere Homura ha avuto un infarto durante la notte, da ciò che mi risulta riguardo al suo stato di salute non posso escludere il fatto che la notizia possa essere fondata. Per quanto ne so quell'uomo aveva problemi di cuore già da tempo." Concluse tranquilla.
"Sono anche io a conoscenza di ciò. Ma la situazione non mi convince!" L'anziana donna mostrò uno sguardo molto serio.
"In questo preciso istante dovrei essere in ospedale per eseguire l'autopsia!" Inarcò un sopracciglio per enfatizzare le sue parole.
"Voglio che mi metta subito al corrente dei risultati!" Aggiunse la donna prima di andarsene.
Tsunade era sempre più convinta che l'Uchiha c'entrasse qualcosa.

*****

Qualche giorno prima.

Sakura come di consueto andò a trovare Naruto. La ragazza era ancora un pò giù per il tono sgarbato con cui era stata trattata dall'amico il giorno prima, ma decise di chiudere un occhio e lascia stare infondo il biondino si trovava in una situazione davvero difficile, non lo si poteva biasimare.
Giunta di fronte alla villa, Sasuke le venne incontro facendola entrare in casa. La ragazza entro in casa trovando Sai seduto sul divano. La rosa si bloccò, non si aspettava di trovarlo la. Si accomodò sul divano guardandosi intorno cercando di evitare in tutti i modi che il suo sguardo si scontrasse con quello di Sai.
"Naruto dov'è?" Chiese la ragazza cercando di instaurare una conversazione.
"Di sopra."
"Di cosa volevi parlarmi?"Chiese l'alto moro.
"Ho bisogno del vostro aiuto." Rispose l'Uchiha serissimo.
"Tu hai bisogno del nostro aiuto?" Sakura era allibita. " E da quando Sasuke Uchiha chiede aiuto?" Proseguì sarcastica.
"Ho un piano ma per metterlo in atto ho bisogno di voi due!" Asserì serissimo puntando lo sguardo sugli occupanti della stanza.

*****

Tsunade stava leggendo il referto dell'autopsia fatta sul cadavere di Homura. Quando l'Hokage era arrivata in ospedale Shizune stava già facendo l'autopsia sul cadavere. Dai primi esami non venne riscontrato nulla di anomalo, sembrava un semplice morte per attacco cardiaco. Per maggiori accertamenti erano stati eseguiti anche degli esami del sangue. I risultati sarebbe arrivati dopo un paio di giorni.
La donna decise di ispezionare anche la casa dell'ex consigliere per sicurezza. Quella situazione aveva qualcosa di sospetto, nonostante le apparenze la donna aveva uno strano presentimento.

Il giorno successivo l'Hokage insieme a Kakashi ispezionò la casa di Homura. La donna notò che non erano presenti segni di effrazione. Si recò nella camera da letto dove era avvenuto il ritrovamento del cadavere, su un mobile trovarono il flacone con i farmaci dell'uomo ancora pieno.
"Sembra tutto normale." Esordì Kakashi interrompendo quel silenzio.
"Già... sembra tutto fin troppo normale, la cosa mi puzza!" Affermò la donna.
Una volta tornata al palazzo dell'Hokage, Tsunade trovò Koharu che la attendeva nel proprio ufficio. La donna anziane era accompagnata da due anbu, il suo volto era corrucciato, segno che non si fidava di nessuno.
"Come procedono le cose? Avete trovato qualcosa?" chiese la donna visibilmente preoccupata per la propria incolumità.
"Nulla di anomalo. Dall'autopsia e risultato che si tratta di un normale arresto cardiaco, inoltre sono andata poco fa ad ispezionare la casa di Homura e non ho trovato nulla di sospetto." Si poggiò allo schienale della sedia sistemandosi meglio. "A quanto pare non c'è nessun complotto segreto contro di voi." Concluse.
La donna più anziana corrucciò le sopracciglia. "Ho chiamato i Daimyo circa un'ora fa. Tra due giorni ci sarà la riunione per rivalutare la tua posizione. Nonostante la grossa perdita non possiamo far passare in secondo piano il resto!" Concluse per poi uscire da quella stanza.
Tsunade era furiosa, quella serpe non perdeva mai occasione per provocarla.
"Va tutto bene Hokage-sama?" Kakashi aveva assistito in silenzio allo scambio verbale tra le due donne.
"Non è nulla. Domani avrò i risultati delle analisi fatte sul cadavere di Homura."
"Pensa ancora che Sasuke sia coinvolto?"
"Senza prove non posso dire nulla. Forse si tratta solo di una semplice coincidenza, inizio a pensare che quel ragazzo non sia coinvolto."

****

Una settimana prima dell'omicidio.

Sakura e Sai uscirono da villa Uchiha ancora un po' sconcertati dal piano ideato da Sasuke.
"Pensi possa funzionare?" Chiese il giovane dai capelli neri.
"Penso di si. Ma prima o poi Tsunade si accorgerà di tutto." Ammise abbassando il capo.
"Ci stiamo cacciando in un brutto guaio!" Riprese il ragazzo.
"Già... " La giovane non era ancora molto convinta.
"Sakura!"
Il giovane si voltò verso il moro sentendosi richiamare. Quello approfittando della distrazione della giovane, le prese il mento con due dita piegandosi verso di lei lasciando un piccolo bacio casto sulle sue labbra.
La rosa era avvampata per l'imbarazzo e l'inaspettato bacio che aveva ricevuto.
"So di essermi comportato di stupido in questi mesi." Riprese a parlare il ragazzo. " Ma come tu ben sai non sono bravo con i sentimenti. Mi sentivo confuso, avevo bisogno tempo per fare chiarezza!"
"E adesso hai capito ciò che vuoi?" chiese la ragazza che si era bloccata in mezzo alla strada.
"Si, adesso ho capito!" Affermò. "Pensavo che potremmo..." Adesso anche Sai era arrossito, non riusciva a proseguire la frase.
"Voi uomini siete tutti degli emeriti idioti!" Affermò decisa stringendo le bracia intorno al collo del moro per poi baciarlo nuovamente.
Si staccarono poco dopo sentendo il bisogno d'ossigeno.
"Speriamo che il piano di Sasuke vada a buon fine." Sospirò la rosa.
Il giovane le sorrise spontaneamente, cosa che non accadeva tutti i giorni. "Ho una buona sensazione al riguardo!"

*****

Tsunade batteva le unghie nervosamente sul tavolo della propria scrivania. Le analisi effettuate sul cadavere del consigliere erano state smarrite misteriosamente. La cosa non la convinceva. Se prima pensava si fosse trattata semplice coincidenza adesso iniziava a credere si trattasse di un complotto. La donna Aveva ordinato alla propria assistente di rifare le analisi immediatamente e recapitarle i risultati il prima possibile.

Si soffermò a rifletter sulla situazione. Dall'autopsia non era sorto nulla di anomalo sul cadavere, anche in casa non era presente nulla che facesse sospettare un omicidio. Qualcosa non tornava, perché proprio adesso le analisi erano sparite? Inoltre se veramente Sasuke era coinvolto come aveva fatto ad intrufolarsi in ospedale e trafugare i risultati?
In quel preciso istante Shizune varcò la porta dell'ufficio dell'Hokage.
"Signorina Tsunade ho i risultati!"
"Finalmente! Perché ci hai messo tanto?" Chiese palesemente irritata.
"E' stato più complicato del previsto! Alcuni valori erano fuori dalla norma inoltre non ho riscontrato nessuna traccia dei farmaci che il consigliere avrebbe dovuto assumere normalmente!" Concluse cupa in viso.
"Fammi vedere?"
Shizune porse i documenti all'Hokage. La donna lesse attentamente tutto. "Va a casa di Homura e recupera il falcone del farmaco che assumeva. Analizzalo e portami immediatamente i risultati. Qualcuno deve aver scambiato i suoi farmaci con qualcos'altro!" Affermò preoccupata.
La situazione diventava sempre più complessa. Il giorno successivo era prevista la riunione ed ancora non era riuscita a venire a capo di quella situazione.

*****

Una settimana prima dell'omicidio.

Naruto sentendo delle voci provenire dal salotto, scese le scale trovando Sasuke , Sakura e Sai che stavano parlando a bassa voce.
"Che sta succedendo qui?" Affermò il giovane un po' perplesso.
Pochi minuti dopo Naruto stava litigando animatamente con Sasuke.
"Perché? Perché non mi hai detto nulla?" Chiese il biondo palesemente arrabbiato.
"Perché so come la pensi a riguardo." Rispose il moro.
"Perciò hai pensato fosse meglio tenermi allo scuro?"
" Si!" Affermò serissimo.
Il biondo era rimasto pietrificato dalla faccia tosta con cui il compagno aveva risposto. Digrignò i denti dalla rabbia per poi dargli un sonoro ceffone talmente forte da fargli voltare il viso di lato.
"Ti odio!" Gli urlò contro.
Sasuke gli afferrò un polso puntando nuovamente lo sguardo su Naruto. "Preferisco farmi odiare da te, piuttosto che lasciare a quei bastardi la possibilità di distruggerci la vita!"

*****

Erano le due del mattino e Tsunade si trovava ancora nel suo ufficio insieme alla propria assistente. Dopo aver analizzato i farmaci di Homura non era sorto nulla di insolito, erano normalissimi farmaci per problemi cardiovascolari. Allora perché nel sangue della vittima non erano presenti? La cosa era sempre più assurda.
Decise di rifare i test sul cadavere dell'uomo, qualcosa non tornava.
"E' stata Sakura!" Affermò sconvolta lasciandosi cadere sulla sedia un stato di shock. Non c'erano dubbi era stata lei. Adesso tutto aveva un senso. La morte apparentemente normale, la sparizione dei risultati, le anomalie presenti nei valori. Solo un medico esperto poteva attuare un simile piano. Doveva aver scambiato le medicine di Homura con semplici vitamine. La cosa che non tornava era... Quando avesse scambiato nuovamente i falconi rimettendo le medicine nuovamente in casa dell'uomo?
Ripensandoci c'era anche il muovente per l'omicidio. Quell'uomo aveva messo in serio pericolo la vita di Naruto e l'Hokage era perfettamente a conoscenza della profonda amicizia che legava la ragazza al jinchuuriki. La cosa che più sconvolgeva Tsunade era il fatto che la giovane era stata capace di arrivare a tanto pur di salvare l'amico. Rimaneva sempre un tassello mancante. Nonostante lo scambio del farmaco non riusciva a capire cosa avesse provocato l'infarto all'uomo. Adesso era più che certa che la ragazza non aveva agito da sola.


Il quinto Hokage trascorse la notte in bianco nel proprio ufficio. Nonostante avesse rimuginato per tutta la notte sull'accaduto non riusciva ancora a darsi pace. Quella stessa mattina era prevista la riunione con Koharu e il Daimyo.
Più pensava più non riusciva a capire come la ragazza fosse riuscita a d arrivare a tanto. Non sapeva cosa fare, volendo poteva anche omettere ciò che aveva scoperto, facendo finta di nulla archiviando il caso come un semplice malessere. Ma prima doveva parlare con la ragazza e capire come? ma copratutto perchè?
Pochi minuti dopo Sai si presentò nel suo ufficio insieme ad un altro anbu. La cosa non prometteva nulla di buono.
"Hokage-sama è successo un incidente!" Esordi il giovane dai capelli neri.
"Che genere di incidente?" Chiese temendo un pò la risposta.
L'altro anbu sembrava in stato di shock, Sai lo sorreggeva dalle spalle, delicatamente lo fece sedere su una sedia. "Stanotte eravamo di guardia vicino la casa della consigliera Koharu e per sbaglio..."
"Io non volevo m-mi dispiace!" Esordì improvvisamente l'altro ragazzo interrompendo il discorso di Sai.
"Che diavolo è successo parla!" Lo ammonì la donna.
"Non conosco bene la dinamica dell'accaduto. Ma ho sentito un urlo, quando sono andato a vedere, la consigliera era caduta dalla finestra di casa. Mentre Shiro era in stato di shock accanto al cadavere." Concluse il giovane.
"State dicendo che Koharu è morta?" La cosa aveva dell'assurdo.
"I-io non so co-come sia accaduto? M-mi dispiace!" Rispose il giovane anbu di nome Shiro sconvolto per ciò che era successo.
L'Hokage si abbandonò sullo schienale della sedia incredula. Doveva capire. "Puntò lo sguardo sul giovane ambu. "Descrivimi tutto senza tralasciare nessun dettaglio!"
"Verrò accusato di omicidio?" Chiese il giovane sull'orlo delle lacrime.
"Non necessariamente. Se si è trattato di un incidente come sostiene Sai non verrai accusato di nulla!" Lo tranquillizzò la donna.
Il giovane tirò un profondo respiro per riprendersi. " Ero di guardia insieme a Sai, stavamo pattugliando la zona vicino la casa della consigliera Koharu. Mi trovavo appostato sul tetto di fronte casa sua quando un corvo mi ha attaccato."
"Un corvo?" Chiese perplessa la donna.
"Già non so perché lo abbia fatto. Ad un tratto ho sentito degli stani rumori di fronte a me, istintivamente ho lanciato un kunai. Non ho capito ben come sia accaduto ma credo che la consigliera sia caduta dalla finestra cercando di schivare il mio kunai..." Concluse il giovane abbassando la testa.
La cosa che non capiva era perché Koharu fosse affacciata alla finestra in piena notte.
"Sai, tu cosa hai visto?" Chiese rivolgendosi al corvino.
"Quando sono arrivato Koharu era già morta mentre Shiro era sotto shock!"
"Questo lo hai già detto!" Si infervorì la donna. " Hai visto qualcuno o qualcosa?"
"No niente." Rispose con espressione neutra.
Riuscire a scorgere qualcosa nel viso di Sai era anche più complicato che con il viso dell'Uchiha. "Hai detto che un corvo ti ha attaccato?" Forse era riuscita a dare una spiegazione a tutto.
"S-si." Rispose il giovane. "Che ne sarà di me?" Chiese successivamente.
"Non preoccuparti non lo hai fatto intenzionalmente. Dovrò sorprenderti per un po', ma non andrai in carcere. é stato solo un brutto -incidente-!" Calcò volontariamente l'ultima parola.
La donna doveva sbrogliare quella situazione e l'unico modo era parlare con il diretto interessato. Prima però aveva molte cose di cui occuparsi. Bisognava mandare qualcuno sul luogo dell'incidente, rimandare nuovamente la riunione con il Daimyo e parlare con Sasuke. Lui era l'unico con le motivazioni un ingegno tale da poter architettare un piano per sbarazzarsi di entrambi i consiglieri.


Tsunade era esausta dopo un'intera notte in bianco la giornata che la aspettava era anche peggio. Mandò Kakashi e Shizune sul luogo dell'incidente, per poi convocare Sasuke. Era sempre più certa che quel dannato moccio insolente fosse l'artefice di tutto.

Nel pomeriggio l'Uchiha si presentò al cospetto dell'Hokage. Il giovane lasciò Naruto in compagnia di Iruka. Bussò alla porta entrando nell'ufficio della donna.
"Voleva vedermi."Esordì con tono neutro.
"Siediti abbiamo molto di cui parlare." Rispose irritata dalla calma palesata dal ragazzo.
"Penso tu sia al corrente dei fatti accaduti recentemente?"
"Si spieghi meglio." Asserì.
"Sei stato tu ad architettare il piano per sbarazzarti di entrambi i consiglieri?" Disse senza giri di parole.
"Non so di cosa stia parlando." Rispose tranquillamente senza mostrare nessuna emozione.
"Non prendermi in giro! Ho le prove dalla manomissione dei farmaci di Homura. Inoltre l'anbu che per sbaglio ha colpito Koharu era stato attaccato da un corvo!" Batte una mano violentemente sulla scrivania furibonda.
Sasuke si lasciò andare ad un ghigno divertito. "E queste le chiama prove!" Esordì. "Non può accusarmi di nulla."
"Sei stato tu con l'aiuto di Sakura, ammettilo!"Aggiunse adirata.
"Si lo ammetto sono stato io!" Disse con una tale calma da mettere i brividi.
Tsunade aveva un gran voglia di piantare un pugno su quel faccino perfetto e togliergli quel ghigno divertito dal volto.
"Anche lei ha tratto vantaggio da questa situazione. Se non mi fossi sbarazzato di quei due adesso lei non sarebbe più l'Hokage e Naruto sarebbe rinchiuso in qualche clinica!" Concluse assottigliando lo sguardo arrabbiato.
La donna non seppe cosa rispondere. Ci fu un pericoloso scambio di sguardi.
"Non ha abbastanza prove che dimostrano il mio coinvolgimento. Potrebbe benissimo essere archiviato come un incidente." Proseguì.

L'Hokage aveva le mani legate purtroppo quel dannato insolente non aveva torto. Le sue erano tutte ipotesi in realtà non c'erano prove concrete che dimostrassero la sua colpevolezza. L'Uchiha l'aveva giocata egregiamente.
"Perché lo hai fatto?"
"Per Naruto e la mia bambina." Rispose serissimo.
"Naruto è al corrente di tutto questo?"
"Si lo sa. Infatti sono giorni che non mi parla e mi evita come la peste." In quel momento il suo sguardo si era intristito. Doveva stare davvero male.
"Che ha intenzione di fare adesso?" Chiese di rimando. Sapeva che non c'erano abbastanza prove contro di lui, ma conosceva quella donna era capace di tutto.
"Non lo negherò. Anche io detestavo quei due maledetti vecchiacci! Capisco che tu lo abbia fatto per proteggere Naruto e tua figlia ma ciò non ti giustifica."
"Ho salvato anche la sua poltrona! O sbaglio?" Aggiunse arrogante Sasuke.
"E ti sei contemporaneamente vendicato del tuo clan!" Aggiunse la donna.
"Quattro piccioni con una fava." Infondo al suo sguardo si poteva leggere una nota di divertimento.
Tsunade sospirò rassegnata. In effetti poteva anche archiviare tutto come un banale incidente. Infondo i due consiglieri se lo meritavano. Loro non avevano esitato nemmeno un istante nel rapire Naruto tentando di farlo abortire. Non erano stati da meno nemmeno nell'affermare di volerla spodestare. "Archivierò tutto come un semplice incidente." Disse sospirando.
"Adesso spiegami come diavolo avete fatto?" Aggiunse.
"Non è che utilizzerà la mia confessione contro di me?" Poggiò il mento su una mano.
"Non farò nulla. Anche se Naruto è giustamente arrabbiato con te in questo momento, ne morirebbe se ti accadesse qualcosa."
"Allora lo fa solo per lui?" Chiese inarcando un sopracciglio.
"Certo! Tu non meriti nulla." Lo guardò seria.
"Non era nei miei piani uccidere nessuno." Iniziò.
"Avevo rinunciato alla mia vendetta l'unica cosa che volevo era vivere la mia vita con Naruto e la bambina. Dopo ciò che hanno fatto Naruto era continuamente assalito dagli incubi, non riusciva a chiudere occhio, la paura lo stava dilaniando . Non riuscivo a tollerare quella situazione e la continua angoscia che da un momento all'altro avrebbero potuto riprovare ad uccidere mia figlia."
"Così hai deciso di farla finita sbarazzandoti dei consiglieri di Konoha!" Affermò Tsunade interrompendo il moro.
"Ero consapevole anche del fatto che Naruto non avrebbe approvato." A quella frase abbassò lo sguardo. " Ma ho voluto correre il rischio. Ho chiesto aiuto a Sakura E Sai."
"Allora anche Sai è coinvolto!"
"Sakura aveva il compito di sostituire i farmaci di Homura del resto mi sarei occupato io. Quella sera mi sono appostato vicino casa sua. Ho atteso pazientemente che si mettesse ha letto. Con l'aiuto del rinnegan sono entrato in casa sua, grazie allo sharingan ipnotico ho creato un illusione. Provocargli un infarto e stato semplice."
Tsunade era sconvolta. "Allora hai scambiato tu i farmaci?"
"Si. Poi Sakura ha fatto sparire i risultati per guadagnare tempo. Avevamo bigogno di Sai ed il suo turno di pattuglia notturno era ieri." Proseguì.
"Anche su Koharu ho creato un illusione con lo sharingan ipnotico. Sai, doveva assicurarsi che nessuno passasse di la."
"In pratica doveva coprirti le spalle?" Chiese l'Hokage.
"Si, mettiamola così. Il ragazzo è stato un incidente. Ho scagliato il corvo su di lui per distrarlo in modo da potermi allontanarmi indisturbato, ma inaspettatamente ha lanciato un kunai. Da un lato mi è stato di aiuto Koharu si è gettata di sotto prima del previsto." Concluse tranquillamente.
"Perchè architettare un piano così complesso? "
"E' stata lei a dire che su di me gravano molti crimini, perciò dovevo uscirne pulito! Nessuno doveva sospettare di me." Il suo sguardo in quel momento aveva qualcosa di sinistro.
"Adesso che farà mi bloccherà il chakra chiudendomi in carcere a vita?" Chiese derisorio.
"Non farò nulla di tutto ciò. Ma sappi che se commetti anche un solo sbaglio la pagherai cara!" Asserì con sguardo talmente serio e controllato da mettere i brividi. "Adesso va da Naruto e cerca di farti perdonare!"Aggiunse.
Sasuke si alzò avviandosi verso la porta. "Grazie Hokage-sama!" Disse di spalle uscendo poi velocemente.
Tsunade era incredula. Veramente l'Uchiha l'aveva ringraziata? Stentava a credere alle sue orecchie. L'influenza di Naruto stava avendo effetti positivi su quel ragazzo.
La Donna si passò una mano sul viso frustrata nonostante adesso avesse tutto chiaro aveva un mare di pratiche da compilare. Inoltre doveva informare il Daimyo di ciò che era accaduto archiviando la morte di Homura con un malessere, mentre quella di Koharu un incidente. Si sentiva quasi in debito con l'Uchiha, quel dannato moccioso aveva salvato anche lei.


Sasuke camminava per le strade di Konoha con calma , sentiva un terribile peso opprimergli il petto. Ormai erano giorni che Naruto lo evitava, per ripicca aveva deciso di dormire nella stanza degli ospiti. Non era potuto tornare al suo vecchio appartamento solo perché era stato riaffittato.
Il moro giunse di fronte casa. Entrò nella grande villa trovando Iruka intendo nel guardare la TV con Naruto. L'uomo se ne andò poco dopo lasciandoli soli. Il biondo salì al piano di sopra chiudendosi in camera sua, non aveva la ben che minima intenzione di fare pace.
Sasuke sentiva il cuore dolere terribilmente. Ripensò alle parole dell'Hokage, doveva farsi perdonare. Salì le scale raggiungendo la stanza in cui già da molti giorni alloggiava il compagno. Senza bussare entrò chiudendo a chiave la porta per evitare che il biondo provasse a fuggire.
"Naruto..?" Lo richiamò con tono colpevole.
Il biondo non lo degnò di uno sguardo era troppo amareggiato. Nonostante odiasse i due ex consiglieri, non riteneva giusto ucciderli. Rimase seduto sul letto con lo sguardo rivolto verso la finestra.
L'Uchiha sentiva il nodo allo stomaco crescere a dismisura si avvicinò al giovane avvolgendo le proprie braccia intorno alla vita del minore.
Il biondo sussultò. "Non mi toccare!" Rispose palesemente arrabbiato.
"Ti prego perdonami!" Disse con tono triste sentendo gli occhi pizzicare.
"Perché? Non era necessario arrivare a tanto!" Disse atono l'Uzumaki.
"Volevo solo proteggervi..."
"Finalmente sei riuscito a portare a termina la tua vendetta." Continuò con quel tono apatico che non gli apparteneva.
"La vendetta non c'entra nulla!" Affermò deciso. "Io l'ho fatto per te!"
"Non mettermi in mezzo hai tuoi piani contorti!" Il tono isterico. Anche a lui faceva male quella situazione.
"Ti prego...Perdonami!" Sasuke sentiva il cuore infrangersi, non riuscì a trattenere una lacrima che scese lungo la sua guancia, a quella ne aggiunse un altra ed un altra ancora.
"Ti prego! Non riesco a sopportare questo dolore al petto! Fa troppo male..." Continuò con la voce incrinata.

Naruto stava soffrendo da impazzire. Era furioso con il moro per ciò che aveva fatto ma non riusciva a non stare male per tutto ciò. Sentendo il compagno stretto a lui, alle sue spalle in lacrime che lo implorava di perdonarlo non riuscì a resistere, scoppiò in lacrime anche lui singhiozzando incontrollato. Sasuke fece voltare il biondino stringendolo tra le proprie braccia beandosi del profumo emanato da quei capelli biondi. Gli era mancato da impazzire.
"Naruto giuro che d'ora in poi penserò solo a te e alla nostra bambina!" Asserì.
"Sei un maledettissimo teme manipolatore!" Gli si rivolse stringendo la maglia del moro tra le mani.
"Perdonami ti scongiuro?" Riprese stringendo maggiormente la presa intorno alle spalle del biondo sentendo gli occhi ancora bagnati dalle lacrime.
"Prova ad ignorare un altra volta la mia opinione e tela faccio pagare cara!" Il tono minaccioso e lo sguardo ancora pieno di rabbia.
"Mai più!" Asserì con sguardo un pò meno afflitto.
"Ti detesto!" Disse Naruto prima di stringere le braccia al collo del proprio ragazzo catapultandosi in una miriade di emozioni scatenate da un bacio lungo e pieno di passione.
"Ti amo anch'io." Rispose l'altro al termine del bacio, stringendo a se il fidanzato.
Finalmente potevano vivere la loro vita, senza più il timore che qualcuno potesse distruggere la loro felicità.

Una storia sempliceWhere stories live. Discover now