t w e l v e

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Dopo che Nam se ne fu andato, Taehyung immediatamente si precipitò verso Jungkook, ancora incosciente.

Una volta che si ritrovò il corpo minuto di quest'ultimo fra le braccia non poté crederci; finalmente ce l'aveva fatta.

Ora era suo, solo suo.

Il rosso sfiorò delicatamente la guancia dell'altro con occhi timorosi però, allo stesso tempo, pieni di sfrontato desiderio, mentre la mano quasi gli tremava per l'eccitazione e, non appena si trovò a contatto con quella così soffice, morbida pelle lattea, che un demone avrebbe potuto solamente sognare, il ragazzo si morse con forza le labbra, estasiato, continuando a guardare quell'umano prodigioso.

Come poteva una simile e squallida creatura portargli tanto piacere?

Non gli era mai capitato prima d'ora, e mai si era aspettato che potesse accedere un evento simile.

Successivamente Tae, notando che il giovane continuava ostinato a respirare con fatica, agitandosi e dimenandosi a causa della febbre, lamentandosi anche nel sonno per il dolore, tenendo presente che non avrebbe potuto permettergli di affrontare un viaggio in quelle condizioni o avrebbe rischiato di farlo morire prima del dovuto, sospirò e quindi lo riappoggiò piano a terra.

-Stai già portando troppi problemi, per i miei gusti.-

Ridacchiò, scompigliandogli debolmente i capelli.

-Farò subito, okay?-

Affermò poi con tono calmo, come se il moro potesse sentirlo.

In seguito chiuse gli occhi e strinse saldamente la sua piccola, bollente mano fra la propria, facendo dei respiri profondi per concentrarsi.

In un paio di minuti una strana aura bianca, che poi pian piano si spostò verso la figura allungata al suo fianco, si creò intorno a lui, improvvisamente travolgendolo fino a risucchiarlo.

Per un attimo scomparve, inghiottito da quella luce accecante e fastidiosa che lo fece fluttuare in aria ma, dopo poco, ricomparse cadendo sulle ginocchia dell'altro.

Tae allora riaprì gli occhi per vedere se il suo intervento avesse funzionato o meno e fu proprio così: era come nuovo.

Quei faticosi respiri che prima aveva ora erano totalmente scomparsi, insieme agli acciacchi sparsi un po' ovunque che si ritrovava, tanto che persino la pelle riprese il suo colore naturale, più vivo, più umano.

Il rosso gli toccò la fronte e constatò che non scottava più; quindi sorrise, compiaciuto delle sue stesse capacità.

Era da un po' che non usava i suoi poteri e vedere che la loro efficacia era rimasta invariata, pur dopo tanto, non fece che far gonfiare maggiormente il suo ego.

-Bene, adesso è il momento di andare, che ne dici?-

Mormorò in seguito, alzandosi dal suolo e stringendo a sé il ragazzo.

Fu proprio in quell'istante che gli occhi scuri del minore si spalancarono.

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora