t w e n t y - s i x

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-Cosa?!-

Taehyung, alle parole dell'altro, si girò immediatamente verso di lui, corrugando la fronte.

-Hai sentito.-

Esclamò allora di rimando il minore, con nonchalance.

-Perché? No, non se ne parla.-

Ascoltandolo, il più piccolo alzò gli occhi al cielo, sistemandosi in piedi.

-Io ho fame, e non ho intenzione di restare digiuno solo perché tu sei un incapace.-

Tae subito aprì la bocca per protestare, pronto a iniziare una lunga discussione, stanco di sopportare tutti quegli insulti, ma non ebbe il tempo di farlo poiché l'umano, tutto d'un tratto, lo afferrò per il polso e lo fece alzare dal divano, trascinandolo via con sé.

-Quindi, per evitare che anche la prossima volta tu faccia casini, ora vieni con me e guardi come si fa, senza distruggere nulla.-

-Ma...-

Nuovamente l'altro cercò di parlare, però fu di nuovo interrotto.

-E stai anche zitto e buono, visto che sei stato tu a fare tutto questo.-

Il moro gli lanciò un'occhiataccia, senza lasciare il suo polso, continuando a tirarlo imperterrito verso la cucina, nonostante il suo tentativo di resistenza.

Avrebbe potuto liberarsi in un attimo di lui, bastava un semplice gesto, ma il punto era che uno, il suo scopo era esattamente il contrario e due, non poteva mettere a rischio ogni cosa usando i suoi poteri; sapeva che, pur essendo un umano, quel piccoletto non era affatto stupido, al contrario degli altri con cui prima aveva avuto a che fare.

Così, con una pazienza incredibile che neppure lui capì dove trovò, sospirando e contenendosi come meglio potè, lasciò fare il giovane, non avendo, dopotutto, scelta.

-Dovrebbe essere andata via la puzza, adesso.-

Mentre i due camminavano, il rosso si soffermò, senza neppure rendersene conto, a osservare la mano fredda dell'umano che lo stringeva, senza ascoltarlo.

Vari pensieri si susseguirono in un attimo nella sua mente, ma ovviamente li ignorò.

Tutto quel che fece fu limitarsi a fissare quelle dita che gli imponevano di avanzare.

Se fosse stato in sé, molto probabilmente avrebbe riso, data la drammatica comicità della scena che stava vivendo.

Un demone che si faceva mettete i piedi in testa da una creatura come quella, senza accennare alcuna protesta?

Com'era possibile?

Era quasi una vergogna, un insulto al suo onore, alla sua natura, al suo passato.

Eppure, in quel momento, tutto sembrava importargli tranne di quello, che forse era il dettaglio più importante.

Solo una volta arrivato nella camera dove poco fa aveva combinato quel macello, si accorse della cosa.

Quindi immediatamente, quasi spaventato dal suo stesso atteggiamento, si allontanò dall'altro, indietreggiando piano.

In effetti, come il minore aveva immaginato, dopo aver aspettato tanto, ora non c'era più quell'odore nauseante, che per poco non aveva soffocato il rosso, a causa del suo sciocco sbaglio, da totale imbranato.

-Allora, dov'è la carne rimasta?-

Senza sprecare altro tempo, Jungkook cercò di mettersi all'opera il prima possibile, cominciando a vagare disorientato per il luogo, alla ricerca degli attrezzi di cui aveva bisogno per preparare la cena.

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now