f i f t y - s e v e n

779 58 2
                                    

Neve, neve, neve.

A Taehyung era capitato di vederla soltanto una volta in tutta la sua vita, ed era passato talmente tanto tempo che quasi ne aveva dimenticato le vere fattezze; ormai ne aveva solo un'idea vaga, appena percepibile, per quanto riguardasse il candore naturale e la sensazione pungente che avvertì quando la prese sulla propria mano con occhi curiosi, bramosi di poter capire cosa significasse davvero entrare a contatto con tale meraviglia, ma poi per il resto niente, sia per la caratteristica immancabilmente soffice e gelida collegata ad essa, sia per il suo dolce senso di malinconia che, a questo punto, il giovane nemmeno sentiva più, a distanza di un così evidente stacco temporale.

Era successo sulla Terra, durante una di quelle notti dove le temperature sfioravano i gradi sotto zero, evento non esageratamente raro, e l'aria feroce, invadente, graffiava senza alcun scrupolo prima la pelle scoperta, lasciata in balia del tocco del tempo, e dopo i polmoni, con quelle improvvise folate di vento capaci di farti rabbrividire in un attimo e che, una volta terminate, continuano a lasciarti la loro sensazione addosso, da cui inizi a credere di non poter più liberarti fino a quando non sarai vicino a una degna fonte di calore, ciò che al momento ti manca come non mai.

Il demone si trovava lì per quel suo solito motivo e, più precisamente, quando l'atmosfera secca si accinse ad annunciare a tutti trionfante, gloriosa, la venuta di quei suoi sospirati, immacolati, dolci fiocchi, questo si ritrovava ad aspettare l'attimo più propizio e favorevole per agire e precipitarsi di conseguenza con uno scatto disumano, nemmeno da noi immaginabile, sulla preda in questione, che era intento ad adocchiare e studiare senza accennare a distogliervi lo sguardo, azione che gli era diventata mano mano fin troppo familiare.

Perché, per un po', aveva passato in tale maniera la maggior parte delle sue monotone e infinite giornate, non avendo il lusso di poter concedersi altri tipi di passatempi possibili, magari anche migliori; osservava chiunque lo circondasse, non importava se i soggetti in questione se ne accorgessero o meno oppure, in caso contrario, si sentissero addirittura infastiditi da quelle pupille puntate attraverso seria rigidità addosso, scrutando con aria minuziosa e concentrata ogni singolo, minuscolo dettaglio che potesse apparirgli un minimo interessante, almeno quanto bastasse affinché fosse in grado di farlo distrarre pur per poco tempo, solo quel che si rivelasse necessario da non dargli la possibilità materiale di soffermarsi a pensare ad altro, ultimo suo desiderio, stanco di ridursi a quelle condizioni che odiava con tutto se stesso.

Trovava qualunque oggetto, anche del più ignobile tipo, degno di ammirazione e di interesse da parte sua: era finito col diventare un ottimo osservatore senza nemmeno accorgersene, per forza di cose, in un mondo che nemmeno gli apparteneva e che, se mai lo avesse dovuto avere come sua parte integrante, vitale, nemmeno lo avrebbe voluto -come nell'altro, in fondo- ne era certo.

A dir la verità però, impegnato com'era adesso, in un primo istante non badò eccessivamente all'incupirsi omogeneo della volta presente sopra il suo capo, o tantomeno alle nuvole divenute assai gonfie, grigiastre più del solito, troppo fisso su quella figura massiccia che arrancava a passi sconnessi sulla strada ancora -se pur per questione di attimi- limpida, vergine da qualsiasi altra sostanza possibile.

Se ne era stato per una mezza nottata lì, in silenzio, seduto sul tetto della prima casa che gli era capitata di adocchiare dall'alto, mentre attendeva che l'uomo prescelto si trovasse al punto di inalare i suoi ultimi, affaticati respiri, prima di poter prendere davvero pace.

Questa volta, se ci è concesso osare dire un'affermazione simile, forse il giovane non stava commettendo in modo completo una cattiva azione: non aveva preso a caso quell'uomo, anzi, era già da un paio di giorni che lo aveva intravisto e analizzato meglio, e per ciò già aveva le idee abbastanza chiare sul da farsi.

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now