s i x t y

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Prima un pugno, poi un calcio, poi un altro ancora, stavolta più forte, maggiormente violento e intriso di rancore, e così via.

I due non seppero nemmeno come fecero ad arrivare a quel punto tragico e sconveniente da entrambe le parti, smettendo tutto d'un tratto di prendersi a parole, passando con un impeto per niente da sottovalutare alla brutalità e limpida chiarezza fatti.

Nella stanza si sentiva solamente l'alternarsi continuo, sconnesso e affannato dei loro respiri, imploranti di poter ottenere un attimo di pace, i quali a tratti si illudevano di poter sul serio essere assecondati, guardando come quegli incurabili, soliti testardi tentassero inutilmente di riprendere fiato senza voler essere notati, non accettando per primi la stanchezza comune, abbassando per un attimo la guardia e piegandosi sulle proprie ginocchia, dovendo però quasi subito ritornare sull'attenti nel momento in cui si accorgevano che un nuovo colpo stava per essere scagliato loro di contro, facendo riprendere lo scontro da capo.

Avevano in degli istanti l'impressione che tutto quel botta e risposta frenetico e che non accennava proprio a voler cedere, sempre per ragione del loro orgoglio sproposito, senza misure, stesse andavano avanti da soltanto qualcosa come cinque minuti scarsi -inutile dire insufficienti per riuscire a sfogarsi a pieno-, a tratti invece percepivano l'esatto contrario, ovvero che si fossero ridotti a far reggere in piedi quella scenata infantile, priva di un senso concreto sin dalla nottata intera, col calare tacito delle stelle e le forze che si facevano velocemente più deboli, ridotte, sentendosi prendere dal cullare di una notevole spossatezza, a loro di norma estranea, rassicurante quasi quanto l'impugnatura di una lama afferrata dal lato sbagliato e puntata verso la propria pelle immacolata, giocando a loro sfavore proprio nel verificarsi della peggiore delle situazioni.

-Ancora sei in piedi, eh?-

Namjoon distrasse con le parole il rosso e nel frattempo, avendo ben in mente cosa dover fare per avere la meglio, seppe prontamente approfittarne, sferrando un bel colpo dritto nel suo stomaco, costringendo l'avversario a dover per forza fermarsi e accettare, sia che gli stesse bene -cosa alquanto improbabile per chiunque- o meno il dolore inflittogli, il quale non poteva di certo negare che non si aspettasse di ricevere ma solo, forse non con un'intensità simile, in cui poteva percepire con estrema chiarezza quanto quella che credeva fino a poco fa potesse considerare almeno come un misero, insulso straccio di amicizia si stesse pian piano riducendo in tanti minuscoli pezzi fragili, insicuri, che uno alla volta tendevano a perdere qualsiasi consistenza e possibile significato, sempre se avessero mai realmente posseduto qualcosa che vi si avvicinasse.

Non era ancora in grado di capire perché tutto quello stesse succedendo esattamente adesso che sperava non dovesse più capitare niente di spiacevole a infastidirlo, circondato da quei buoni propositi che, per quel che si poteva vedere, sarebbe restati come tali e nient'altro.

A quanto pareva nella sua esistenza non poteva che prevalere il principio del caos nella sua forma maggiormente brusca, violenta e amara di cui potesse usufruire, accompagnato da nulla se non ulteriore confusione annessa ad altra, alternata fra scatti più leggeri di impeto, sopportabili nonostante tutto il dolore non indifferente, e altri che invece non erano così tanto semplici da digerire.

-Già, per tua sfortuna sì, brutto bastardo.-

Tae, a scoppio ritardato, quasi come se avesse percepito la violenza e il fragore di quell'urto soltanto dopo averlo avvertito completamente infrangersi sul proprio corpo e magari, anche a causa delle innumerevoli ferite che aveva incassato prima, costringendosi a reprimere le urla e gli impeti spropositati di rabbia -non per agevolare l'avversario ovviamente, anzi, se fosse stato possibile lo avrebbe massacrato, ma sempre e comunque a causa di quella creatura sopra di loro, che si augurava fosse ancora beata e dormiente, protetta dal caldo delle coperte e la piacevole, lieta sicurezza che a volte, in casi estremi solo la magia dell'ignoto, dello sconosciuto può concedere, lontana dalla presenza di luoghi disseminati da tali sentimenti di rabbia, ira, collera in grado di essere considerata da alcuni eccessiva, ingiustificabile, da altri invece, tra cui loro due, consapevoli delle ragioni che li muovevano a compiere azioni di quel tipo, sensata, in veste di ciò che avrebbe dovuto in teoria segnare l'opposto da allora in poi- si ritrovò tutto d'un tratto con un sapore metallico a invadergli per esteso la bocca, che troppe volte aveva parlato a sproposito e si era aperta quando non doveva, a lui familiare decisamente troppo fin dal primo impatto, potremmo osare addirittura dire in maniera rivoltante, volgare, tanto che riconobbe inmediatamente senza segni neppure accennati di esitazioni di quel che si trattasse: puro, semplice sangue fresco.

Quel suo amato, tiepido, dolciastro sangue dal colore vivo, profondo, forse identificabile come quello che in fondo era sempre stato per lui il motivo principale che lo facesse andare avanti da ormai lunghi, insormontabili, a suo parere infiniti anni, con la triste consapevolezza che una fine per lui non si sarebbe potuta di certo scrivere anzi, più precisamente, che un lieto fine non sarebbe stato immaginato da nessuno, nemmeno se stesso, perché gli era stata assegnata la parte dell'irrimediabile cattivo, e la maschera che aveva contribuito a permette di crescere man mano usando i suoi poteri, con le forze che più imparava a controllare, più aumentavano a dismisura e divenivano pericolose, alla fine l'aveva fatta diventare propria in qualsiasi sua fattezza, non sapendo quale altra scelta fosse allora meglio intraprendere, data la situazione critica nella quale era finito senza neanche averlo chiesto nemmeno per sbaglio.

Poteva mai essere che però, mettendo caso il corso della sua storia riuscisse stranamente a cambiare, pur se non con molta probabilità, sarebbe stato capace di far accadere il medesimo atto con la sua coscienza e l'io interiore che dall'inizio della sua esistenza non aveva fatto altro che limitarsi a ignorare e reprimere, usando tutta l'energia che disponesse, considerandolo tra i peggior nemici che mai potesse incontrare e trovarsi contro, intimorito e alquanto spaventato da quel che avrebbe potuto scatenare in sé?

Se quell'identico sangue, riassumibile in quattro sciocchezze come il fluido essenziale a cui doveva ogni suo singolo gesto -stupido o meno che si rivelasse in seguito- movimento, parola, fosse stato rimpiazzato da qualcos'altro di ben peggiore, magari anche dalla valenza più potente e gli effetti maggiormente decisi, significativi, sarebbe stato tanto terribile?

E se addirittura fosse già avvenuto? Come bisognava metterla?

Se si fosse trattato di una persona particolare? Proprio quella da cui si sarebbe dovuto tenere a debita distanza?

Il minore si posò in fretta il palmo sull'angolo interessato e non importava con quanto volere tentasse di contenere l'impulso, facendo finta di niente, credendo di riuscire ad auto-illudersi, era inutile; non poteva al momento negare l'evidenza: faceva male.

Così, dopo vari colpi di tosse strozzati, delle larghe macchie scarlatte e imprecise, dai contorni abbastanza malformati, si andarono di getto a posare sul pavimento su cui si trovavano il quale, se solo ci fosse stata la luce accesa, avrebbe fatto distinguere con precisione ai due protagonisti le nitide sembianze di tale scempio da loro messo in atto, che costrinse quindi entrambi a un necessario intervallo, non rimandabile ulteriormente, sia per una questione di lealtà che di senso pratico.

Una volta calmatosi, Taehyung si sfiorò le estremità delle labbra per rendersi conto se fosse ancora imbrattato del liquido rigettato o meno, che aveva regalato ora un sorriso impossibile da non notare al rosato, e dopodiché, pulitosi per bene, accennando un respiro affaticato mugugnò -Ora te la faccio vedere io.-

E sarebbe stato pronto più che mai a togliere da quella faccia talmente soddisfatta ogni possibile accenno di presunzione o quant'altro, se solo non ci fosse stata una presenza indesiderata a interromperli, destinata a mutare lo svolgersi delle cose.

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Ce l'ho fatta, anche se non puntualissimo l'aggiornamento c'è.
Vi aspettate qualcosa in particolare da questo punto in poi della storia? Qualche idea?

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now