t h i r t y - s i x

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-Quindi, cosa è successo?-

Mentre Jungkook stava davanti al fuoco, a riscaldarsi per l'improvviso freddo che lo aveva tutto d'un tratto invaso, Taehyung gli stava portando una tazza di tè caldo, che una volta pronta gli lasciò cordialmente fra le mani, ricevendo come ringraziamento un semplice cenno del capo.

-In che senso?-

A quella domanda il rosso prese posto accanto al moro, sedendosi sul pavimento ghiacciato e avvicinando cautamente le dita alla fiamma bollente; non che sentisse il bisogno di provare quel dolce tepore, solo che, per non dar troppi sospetti al giovane, preferì agire così ma, soprattutto, poiché affascinato, incuriosito dai vari colori ardenti che quella fonte di calore produceva così facilmente, senza il minimo sforzo.

Non sapeva perché precisamente, ma lo trovava alquanto interessante, piacevole alla vista, come lo era per le orecchie il rumore continuo dello scoppiettio che la legna produceva mentre pian piano si bruciava, diventando nient'altro che un insignificante, inutile cumulo cenere grigia.

Cenere, polvere.

Tutto fin troppo familiare al demone.

Sarebbe potuto ridursi anche l'umano in quello stato deplorevole, se solo le cose fossero andate male? Se non si fosse più svegliato?

Tae scacciò subito quel pensiero tanto orribile; non doveva fare riflessioni simili, non ora che il suo piano stava finalmente iniziando a prendere vita.

Jungkook si inumidì in fretta le labbra screpolate, tirandole poi fra i denti bianchi.

-Mentre dormivo ho fatto come... uno strano sogno.-

Il maggiore deglutì a vuoto; era dannatamente curioso di sapere di che si trattasse, cosa avesse fatto tanto patire il ragazzo, resistere persino ai suoi poteri, ma allo stesso tempo sentiva che fosse meglio evitare.

Non capiva se quel che provasse fosse paura o altro, l'unica certezza che aveva era che però non fosse decisamente nulla di buono.

In ogni caso alla fine, facendosi coraggio, decise che era più saggio azzardare piuttosto che rimanere all'oscuro di ciò che, in futuro, sarebbe potuto rivelarsi un fastidioso problema per lui.

-Raccontami.-

Il minore prima di parlare prese un sorso dalla tazza che stringeva fra le dita affusolate, non accennando a distogliere neanche per un secondo lo sguardo dai tozzi infuocati di fronte a lui, tentando probabilmente di pensare al modo in cui formulare i concetti che vagavano per la sua mente.

-Non so bene cosa significasse, ma ricordo di aver visto vagamente me litigare con quelli che credo fossero i miei, per poi lasciare casa con un borsone e venire qui...da te.-

Il demone cercò di nascondere l'ampio sorriso che gli si era formato in volto; persino meglio di quel che si aspettasse.

Quell'intruglio blu aveva funzionato alla perfezione.

Dopo una breve pausa il piccolo si decise a voltare in direzione dell'altro, il cui viso era leggermente illuminato dalla luce emanata dalla fonte ai loro piedi.

-Quindi?-

Un lungo sospiro da parte di Taehyung risuonò nella piccola e buia stanza, interrotto poi dal pronunciare delle sue parole.

-Veramente, non era del tutto sogno, è successo davvero.-

Il moro sgranò gli occhi.

-Cosa?-

Un brivido all'istante gli attraversò la schiena incurvata, mentre per poco non fece cadere la tazza a terra, scioccato.

Com'era possibile?

Di rimando, il rosso annuì soltanto, pensando a come continuare quella conversazione, abbastanza delicata, senza esagerare troppo e sconvolgere eccessivamente il ragazzo.

Ah, quante menzogne dette senza timore, senza dar loro alcun minimo peso, pur di raggiungere i propri scopi!

Diavoli, esseri umani, riguardo a questo aspetto non vi erano molte differenze.

Entrambi non si facevano il più piccolo scrupolo quando si metteva in palio il proprio gioco preferito.

-È andata così, proprio come hai visto.-

Il maggiore si morse l'interno della guancia; non sapeva cosa stesse facendo ormai, lasciava soltanto che la propria bocca prendesse man mano vita, dandogli il libero controllo della situazione.

Tanto, a questo punto cos'aveva da perdere?

-Stai scherzando?-

Tae scosse il capo in segno di negazione, non vedendo l'ora di appurare dove tutto ciò l'avrebbe portato a finire.

Stava rischiando tutto, adesso, ma non dimostrava il minimo segno di pentirsene.

Nel frattempo Jungkook era dominato da un susseguirsi frenetico di domande, di punti interrogativi infiniti, di una confusione totale dalla quale non riusciva a separarsi.

-Ma, come è successo? Io...-

Le frasi gli morivano in gola, il suo tono di voce si era ridotto a un sussurro, portandolo istintivamente a balbettare fra una lettera e l'altra.

Allora Taehyung, notando come i suoi grandi occhi si stessero pian piano facendo sempre più lucidi, si alzò per mettersi accanto alla sua figura snella e portare una mano intorno alle sue spalle, quasi per rassicurarlo almeno un minimo.

In fondo, tale circostanza non doveva essere affatto semplice da affrontare per lui.

-Sicuro di voler sapere ora il motivo? Ti senti pronto?-

Jungkook attese qualche minuto prima di parlare, porgendo a se stesso la stessa identica domanda, non capendo nemmeno lui stesso se realmente potesse sopportare il peso di una notizia simile.

Alla fine si limitò a mormorare un debole -Non ancora.- credendo in cuor suo che fosse la soluzione migliore da prendere in quel momento.

Era già venuto a scoprire anche troppo fino ad allora, probabilmente non avrebbe retto se avesse sentito altro; per quella giornata era meglio fermarsi lì e lasciare che si riprendesse e assimilasse tutto poco alla volta, non forzandolo troppo.

Nel frattempo, un'altra idea attraversò la mente del demone, che al solo allettante pensiero gli fece leccare le labbra rosee, torturate di continuo.

Certo, come non aveva fatto a arrivarci prima?

Quindi, lanciando un ultimo sguardo di sfuggita al ragazzo, che intanto aveva poggiato il capo sulla sua spalla, ancora perso nel guardare le fiamme distruggere ogni cosa che si ritrovano accanto, proferì anche quella frase.

-Sai... C'è anche un'altra cosa che dovrei dirti, che forse potrebbe rispondere ad alcuni tuoi dubbi.-

Il moro aggrottò le ciglia.

-Ovvero?-

Iniziale silenzio, per poi mormorare quelle parole tutto d'un fiato, incurante di cosa seriamente comportasse osare fino a quel punto.

-Stiamo insieme, Jungkook.-

🌱

bOOM

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now