t w e n t y - o n e

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Taehyung corse come un lampo in camera sua, lasciando che la schiena scivolasse lungo la parete grigia dietro di lui, per poi sospirare amaramente.

Stava già uscendo pazzo, e quello non era che l'inizio.

Come avrebbe fatto, man mano?

Eppure, già ora si sentiva stremato, distrutto.

Non aveva mai avuto a che fare così da vicino con un umano, di solito si limitava a catturarli e nutrirsi semplicemente delle loro anime; una volta fatto tutto finiva lì, ma stavolta non sarebbe andata così.

Avrebbe dovuto faticare molto di più di quel che si aspettasse.

Ma era pronto a farlo?

In quel momento il rosso, prendendosi i capelli fra le mani e stringendoli con forza, stava arrivando a dubitare di tutto quel che aveva fatto fino ad adesso.

Una strana, bizzarra insicurezza lo invase completamente, dalla testa ai piedi.

Sarebbe riuscito a resistere?

A combattere contro i suoi stessi, irrefrenabili istinti, e aspettare il momento più propizio per impossessarsi del suo bottino, che lo stava facendo patire in tale maniera?

Non ne era più tanto certo.

Ce l'avrebbe fatta, a nascondere il suo segreto fino ad allora, non solo a quell'ingenuo umano, ma anche a quei fastidiosi demoni, che già gli stavano alle calcagna, intralciandolo?

Se solo qualcuno avesse per caso scoperto che aveva portato nel loro mondo una creatura simile, sarebbe stata la sua fine.

Per non parlare del fatto che, se si fosse sparsa la voce dell'uso che stava facendo dei propri poteri, ogni cosa sarebbe andata in frantumi.

Non voleva nemmeno pensarci, era troppo orribile quella possibilità.

Però, d'altra parte, nessuno era a conoscenza di nulla, no?

Quindi non c'era di che preoccuparsi, dopotutto.

Namjoon era il solo lì ad essere cosciente delle azioni di Taehyung, ma sapeva che non avrebbe fiatato; nonostante quello che avesse fatto precedentemente, non sarebbe stato di certo il suo maestro, che lo aveva istruito e seguito fin da piccolo, a cui doveva tutto quel che sapeva, a tradirlo, su questo non c'erano dubbi.

Per cui, l'importante era che nascondesse bene Jungkook e che non permettesse ad anima viva di avvicinarvisi.

Le tracce che lasciava erano incredibilmente forti, era vero, ma lui, attraverso qualche formula, confidava nel fatto di riuscire a eliminare tutto, senza destare sospetti.

Sapeva di esserne in grado.

Solo lui sarebbe stato consapevole della sua esistenza.

Il problema però, stava esattamente in Jungkook.

Come avrebbe fatto, una volta che si fosse ripreso, a spiegargli ogni cosa?

Come poteva motivare, attraverso una scusa sensata e convincente, le sue ragioni, senza tuttavia rivelare quali intenzioni in realtà avesse?

Solo ora il giovane si era reso conto di quanto la faccenda fosse problematica e di come l'avesse sottovalutata.

Era questione di un paio di giorni ormai, il moro non sarebbe rimasto in quello stato per sempre.

E quindi?

Come avrebbe dovuto convincerlo a privarsi di tutte le sue insulse abitudini umane, affacciandosi ad una nuova, anche se breve, vita, completamente diversa da quella che per quel piccolo lasso di tempo si era limitato a condurre?

Tae, riflettendo su tutte queste complicate prospettive, fece cadere la testa all'indietro, appoggiando anch'essa al muro.

Sì, lui aveva una storia diversa da quella di tutti gli altri ignobili esseri umani, ma nonostante questo, non poteva comunque accettare con così tanta facilità le regole che avrebbe voluto imporgli, appartenenti a un universo completamente differente, quasi irrazionale, illogico, per la sua giovane mente, ancora all'oscuro di molto.

Quindi, che fare?

-Pensa Tae, pensa.-

Il ragazzo si tirò con insistenza il labbro fra i denti; un'ansia mai provata prima lo stava affliggendo.

Non aveva la più pallida idea di quale fosse il modo migliore di comportarsi, in relazione alle idee che aveva progettato nei minimi dettagli.

Che doveva fare?

Possibile che bastasse tanto poco per mandare in fumo ogni cosa?

Si rifiutava categoricamente di accettarlo.

Non era possibile che, dopo aver pianificato con estrema precisione e infinito ardore il suo piano, una piccolezza di quel tipo gli mettesse i bastoni fra le ruote, addirittura rovinandoglielo.

Era fuori discussione.

Così, rimase in quella posizione, con le tapparelle della finestra completamente chiuse, circondato solo da una cupa, fitta oscurità, a lui amica, familiare, e un calmo silenzio, sperando che, almeno loro, lo assistessero, aiutandolo e dandogli magari qualche prezioso consiglio.

Poi, tutto d'un tratto, mentre rifletteva a occhi chiusi, concentrato, intento a trovare il prima possibile una soluzione a quell'insistente grattacapo, un'immagine gli balenò la mente, risvegliandolo come da un profondo, intenso sonno, da cui fino ad allora sembrava non essersi voluto svegliare.

Subito scosse il capo; no, non poteva, non era ancora il momento.

Pensare a quel piccoletto diventare...come lui, e mettere a repentaglio la sua anima, no...Era proprio il contrario di quel che voleva.

Tuttavia...Avrebbe risolto molti suoi problema ma....No.

Non se ne parlava.

E allora? Cos'altro?

La sua testa sembrava vuota, era come se, in un attimo, tutte le formule, gli incantesimi che aveva per così tanto tempo studiato, accompagnati dalle urla insistenti di Nam, fossero spariti, rendendo i suoi faticosi sforzi inutili.

Allora il rosso si alzò e, preso da un impeto d'ira, sentendo il bisogno di lasciar sfogo alla sua rabbia, istintivamente diede un pugno alla parete, senza controllarsi, dimenticandosi della forza immensa di cui disponeva.

Un respiro di sollievo lasciò le sue labbra, ma fu subito dopo sostituto da un urlo di rabbia, quando si accorse di aver creato una crepa nel muro, riducendone varie parti in piccoli, minuscoli pezzi.

-Dannazione!-

Esclamò in seguito, frustrato; non aveva che peggiorato le cose.

Sarebbe andata così anche con Jungkook?

In quello stesso istante, ripensando alla faccenda, un altro nome gli venne alla mente.

Namjoon.

Lui poteva sicuramente aiutarlo, in qualche modo.

Era la sua ultima speranza.

Arrivati a questo punto, era l'unico a cui potesse chiedere un parere.

E dopotutto, cosa gli costava tentare?

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now