Capitolo 12

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*Lucas pov's*

*Driiiin, driiiiiiiin*

Era la sveglia che suonava. Mi svegliai di soprassalto spegnendola, e aprii gli occhi, sentendo sotto di me un materasso insolitamente comodo.

Un momento... il mio materasso non é mai stato così comodo... guardo sopra di me e vedo un insolito lampadario a forma di margherita, e un soffitto bianco come il latte, pulitissimo, di certo non come il mio.

Facendo vagare lo sguardo per la stanza non riesco a riconoscere niente, e la conclusione poteva essere una sola: non ero a casa mia.

Solo allora noto che accanto a me c'é la presenza di un'altra persona: era uno dei miei migliori amici, Robert, e lui era abbracciato a me. Cerco di ricordare tutto ciò che avevo fatto ieri sera, ma niente.

Mi vengono in mente vari flashback, penso di aver benuto parecchio ieri notte. Mi alzo massaggiandomi la testa, e ricordandomi improvvisamente che era lunedì.

Dovevo andare a scuola!

- Roby svegliati é lunedì dobbiamo andare a scuola! - urlo scuotendo Robert

- e da quando ti interessa di andare scuola? - si stupisce lui aprendo i suoi bellissimi occhi verde vivo

- beh... - penso Io, stupendomi da solo del fatto che volessi andare a scuola

- penso di aver capito il perché - comincia Roby alzandosi dal letto e infilando i jeans, fino a poco prima era infatti solo in boxer ed era a petto nudo, proprio come me, per motivi che non riesco affatto a ricordare - ieri sera eri ubriaco marcio, e continuavi a nominare Genny - conclude lui, mentre un ghigno perverso appariva sul suo viso abbronzato

- cosa? Ubriaco? Mi hai fatto ubriacare? -

- non io,  io ho solo tirato fuori una buon a bottiglia di sambuca, sei tu che hai fatto il resto - mi risponde lui ridendo e mettendosi una cintura nera attorno alla vita, per tenere su i jeans appena infilati

- e poi? -

- e poi che cosa? -

- che cosa abbiamo fatto poi? Perché dormivamo attaccati e mezzi nudi? - domando alzando di poco la voce e infilando a mia volta i miei jeans che avevo dal giorno prima

- ahah - ridacchia lui guardando l'ora - ieri sera sei arrivato da me triste e abbattuto, borbottando qualcosa a proposito della festa che Genny ha dato, e sei entrato di tua spontanea volontà in casa mia. Ti ho offerto la sambuca, ma tu come al solito hai esagerato, e poi quel che é successo é successo - conclude poi Robert con un sorriso perverso sul volto

Mi sento avvampare di colpo, mentre migliaia di pensieri mi affollavano la mente, traendo conclusioni poco caste

- mi hai stuprato? - rido da solo della mia affermazione, seguito dalla risata di Robert - dai andiamo che sennò arriviamo in ritardo, mi porti tu a scuola? -

- si tranquillo, ho l'auto. La moto passala pure a prendere questo pomeriggio, non c'é problema Lucas, E se hai litigato con tua madre puoi stare da me quanto vuoi, e ti consiglio di parlare con Genny -

- perché dovrei parlare con quella? - domando inutilmente, tanto la risposta già la sapevo

- é evidente che ti piace molto -

Non rispondo e infilo la t-shirt

- fa freddo per la t-shirt, non hai nemmeno una giacca, prendi pure una camicia a maniche lunghe delle mie - mi riprende Robert guardandomi con disappunto

- si mamma  - esclamo io ridendo e infilando una camicia nera che era poggiata su di una sedia

Finito di prepararci usciamo di corsa, e saliamo entrambi sull'auto di Robert, che era straordinariamente pulita e in ordine, quasi come quella di Genny.

Arriviamo giusto in tempo per il suono della campanella, E dopo aver salutato Robert mentre entrava nella sua classe, mi avvio verso la mia in fondo al corridoio, ricordando le parole che il mio migliore amico mi aveva detto poco prima: devi parlare con Genny, e é evidente che lei ti piace

Scuoto la testa entrando in classe e sedendomi accanto a Genny, che era già arrivata e aveva un paio di fantastici jeans rosa aderenti abbinati a una semplice maglietta a maniche lunghe, che la rendeva straordinariamente sexy e bellissima, come sempre.

Ogni volta che la gyardo il mio cuore perde un battito, e non riesco a staccarle gli occhi di dosso, comincio a credere alle parole di Robert

- ciao - non riesco a dire niente di meglio di quello, non è proprio da me essere così tanto timido

*Genny pov's*

Vedo arrivare Lucas e sedersi accanto a me, bellissimo come sempre, credo proprio che lui mi piaccia. Ma non posso lasciarmi andare a inutili sentimenti, non sono di certo una stupida ragazzina che crede nel vero amore. Anzi, l'amore adesso é l'ultimo dei miei pensieri

- ciao - mi saluta lui con voce tremolante

- tutto bene? - gli chiedo stranita dalla sua voce tremante

- si perché? -

- la tua voce trema -

- ma non è vero! - si difende lui

- ciao Lucas - dice una ragazzina, probabilmente di terza, che saluta Lucas non cagando minimamente me, cosa che mi fa imbestialire

- ciao Lola - la saluta lui di rimando, con voce che sembra seccata

- oggi vuoi uscire con me? É da un Po che non ci vediamo - comincia lei. La sua voce da oca mi perfora i timpani, é insopportabile

- beh... Non lo so devo vedere se ho altri impegni... - Lucas si gratta la testa, lasciandomi uno sguardo

Mi sento avvampare, e questo non lo sopporto. Lo sta facendo apposta! Vuole farmi ingelosire, E ci sta riuscendo!

- hei carina ti puoi levare? Devo parlare con il mio ragazzo - fa la ragazza, scostandomi maleducatamente

- ma che cazzo fai? Questo è il mio banco e questa é la mia classe! Sarebbe piu corretto se io chiedessi a te di levarti dal cazzo, stronza! - non riesco più a contenere la rabbia e la gelosia, e questo non é affatto da me. Vedo Lucas soffocare una risata

- ma come ti permetti? - grida la ragazzina con aria superiore

- ma come ti permetti tu oca del cazzo! Sparisci da qui prima che io faccia qualcosa di poco gentile - termino il discorso guardando gli occhi neri e truccati di quella troietta

- ha ragione, Lola, é il suo banco - aggiunge Lucas scoppiando a ridere

- ma che cosa dici? Vuoi uscire con me o No? -

- No, levati dal cazzo troietta - conclude Lucas ridendo in modo incontenibile, facendo ridere anche me

La ragazzina se ne va sbattendo a terra le sue scarpe da ginnastica incazzata nera. Quanto fanno ridere le troie!

- ti ho vista sai Genny - comincia Lucas

- cosa hai visto? - chiedo io rimettendomi a posto le ciglia finte

- sei gelosa! -

- ma che minchia dici, piuttosto quello geloso sei tu! - mi metto subito sulla difensiva, conscia di essere stata colta nel fallo. Che odio quel ragazzo!

- lo so che sono bellissimo, ma potevi anche essere meno aggressiva con quella ragazzina -

- ah-ah  - rido a comando io sarcastica

In quel momento entra il professore, scusandosi per il ritardo e cominciando a fare lezione. Lucas mi fissava, sentivo i suoi occhi su di me, ma non potevo negare una cosa: credo che lui mi piaccia. Ed ero certamente gelosa.

Oddio... Ma che cazzo mi sta succedendo?

Bad LoveWhere stories live. Discover now