Capitolo 29

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*Vigilia di Natale*

- Genny stasera andiamo a cena dagli zii, credo che ci sarà anche tua cugina Andrea, ma non ne sono sicuro, Alessio c'è sicuramente, quindi non temere, avrai compagnia a cena - disse mio padre mettendo giù il cellulare e riattaccando la chiamata

- d'accordo, a che ora? - gli domandai finendo di scrivere il biglietto di auguri per Roxy e richiudendolo in una lettera

- dobbiamo essere da loro per le otto e mezza, quindi partiamo in auto per le sei, hai impegni per quell'ora? -

- No, oggi devo finire di scrivere i biglietti di auguri per tutti, non ho nessun impegno, allora prima di partire passo in posta a spedire i regali - dichiarai contenta, mettendo un nastro sul pacchetto destinato a Roxy, per attaccarci sopra il biglietto di auguri

- ok, andiamo a pranzo fuori? - domandò mio padre

- certo, se ti fa piacere vengo volentieri -

- non ti vedo molto spesso, e ti voglio un mondo di bene, voglio passare con te quanto più tempo mi é possibile -

- stessa cosa per me papà - sorrisi rivolta a lui e continuai a scrivere biglietti; erano quasi le undici del mattino, era dalle nove che facevo bigliettini e li attaccavo su pacchettini di Natale

L'albero che io e mio padre avevamo fatto nel salotto questa mattina presto verso le otto scintillava tanto era bello e alto, e sotto era già pieno di regali sia per me che per lui; molti erano da parte di amici, altri di parenti, che dovevamo andare a trovare nel lasso di tempo tra Natale e Santo Stefano, perché poi mio padre sarebbe stato di nuovo sommerso dagli impegni per l'apertura imminente della sua ditta, e forse non sarebbe nemmeno riuscito a passare il capodanno a casa.

Per capodanno se non ci sarà mio padre ho intenzione di organizzare una bella festa; si, darò una grande festa a casa, e inviterò amici e magari qualche cugino o nipote

- vado a prepararmi per il pranzo, ci vediamo per mezzogiorno nell'atrio va bene? - domandò mio padre prendendo di nuovo in mano il cellulare e scrivendo sulla tastiera un messaggio che non vidi a chi era indirizzato

- va bene, vado anch'io - risposi rimettendo a posto penne e colori usati per fare i bigliettini. Avevo finito di farli tutti, dovevo solo spedire i regali in modo che arrivassero il giorno di Natale ai loro destinatari

Salii le scale diretta in camera mia e cominciai a sfogliare il guardaroba per trovare qualcosa di adatto da indossare per andare a pranzo fuori nel giorno della vigilia di Natale. Fuori stava incredibilmente ancora nevicando, e la neve nel giardino pareva morbida e freschissima, insomma, c'era un'atmosfera natalizia perfetta.

Scelsi di indossare un abito bianco con particolari rossi, lungo sopra il ginocchio e con la gonna stretta a tubino. Misi un collarino di velluto sempre rosso e lasciai i capelli sciolti dopo averli lisciati con la piastra. Scelsi un paio di scarpe con tacco invernali rosse. Incominciai a truccarmi, e dovetti fare in fretta perché era quasi mezzogiorno; una volta pronta presi in mio cappotto bianco e lo indossai velocemente, raggiungendo mio padre giù nell'atrio, che era già pronto e con indosso il suo cappotto nero elegante

- andiamo?  - chiese lui aprendo la porta

- prendo la mia auto? - domandai di rimando in dubbio

- come vuoi, ho portato la mia, vuoi guidarla? -

- davvero me la fai guidare? - mi brillarono gli occhi, l'auto di mio padre era stupenda, era una Subaru vecchio modello, e sin da quando avevo preso la patente avevo sempre
desiderato guidare quell'auto bellissima

- certo che si - rispose lui ridendo sotto i baffi

Tutta contenta corsi al garage e presi le chiavi appese, mi sedetti al posto di guida e misi in moto la macchina, che faceva un rumore che era un'autentica delizia per le orecchie

- Dove andiamo? - chiesi rivolta a mio padre

- ti va la cucina italiana? -

- io adoro la cucina italiana! - risposi entusiasta guidando verso il miglior ristorante italiano della città.

*Lucas pov's*

- buona vigilia - dissi pigramente scendendo in cucina, dove mia madre e mia sorella facevano colazione - che si fa oggi? - domandai

- non lo so ragazzi, mangiamo e a cena in teoria andiamo dai nonni - affermò mia madre mescolando la sua tazza di tè

- va bene... - bisbigliai prendendo una merendina dallo scaffale della cucina

- mi raccomando, Lucas soprattutto tu, cerca di non fare cazzate, vorrei fare una buona impressione stasera a cena - disse mia madre rivolta a me e non a mia sorella

- non farò cazzate - replicai stizzito

Non vedevo l'ora che arrivasse stanotte, volevo andare da Genny e darle il mio regalo di Natale. Ci avevo speso una fortuna, e mi auguro davvero che le piaccia. Lo spero...

Bad LoveWhere stories live. Discover now