Capitolo 22

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- i-io... devo andare - comincio a mormorare asciungandomi una goccia di sudore che mi scendeva lungo la tempia

- aspetta, perché? Rimani ci stiamo divertendo un mondo! - grida Jonny girandosi

Tutti i buoni propositi che mi ero fatto di non lasciarmi influenzare dalla presenza di Genny svaniscono. Nel momento in cui la vedo davanti a me non riesco a rimanere lì; Jonny sembra molto contrariato, infatti prima che io possa uscire mi afferra per un polso e mi trascina di nuovo verso di lui

- prova un po questa - dice ad un certo punto passandomi qualcosa che aveva preso da un ragazzo seduto su uno dei divani rossi che c'erano li

É una canna. C'era da aspettarselo, in fondo mi aspettavo la presenza di sostanze illegali, non che me ne freghi qualcosa, prima di conoscere Genny mi facevo almeno una canna al mese.

La prendo dalla sua mano e cerco di rilassarmi, aspirando una lunga boccata e buttando fuori il fumo dalla bocca e dal naso. Non riesco a stare tranquillo però, continuo a girarmi verso Genny, che con in mano un bicchiere di qualche alcolico fa finta di non vedermi e continua a parlare con quella ragazza vicino a lei

- meglio? - domanda Jonny speranzoso - dai vieni, ti faccio conoscere altra gente, non fumare più questa roba, se ne fumi troppa fa male - commenta poi tirandomi via di mano la canna e spegnendola nel posacenere - se ne vuoi ancora dopo puoi averne qualche dose, ma alcool e droghe non si devono mai abusare -

Questo suo comportamento mi lascia leggermente basito, perché prima la distribuisce alla sua festa e poi non mi lascia fumare quella canna più di una boccata?

- Scusa, ma davvero devo andarmene - continuo io, mi sento quasi sballato, avevo sbagliato di grosso a mischiare alcool e erba insieme...

- ma perché? Non ti diverti qui alla mia festa? - domanda Jonny, che appena mi sente intenzionato ad andarmene sembra quasi non accorgersi più della presenza di tutto il resto dei ragazzi e delle ragazze presenti nella stanza e presenti alla sua festa; la sua attenzione era completamente concentrata su di me

- scusa, davvero, ma... -

- Lucas... - mi afferra per un polso e mi fa sedere sul divano, e lui si posiziona a pochi centimetri da me - se c'é qualcosa che non ti piace, devi dirmelo subito, non voglio che gli altri mormorino che qualcuno se ne va prima delle tre di notte dalle mie feste - aggiunge poi serio

- ho visto una persona che non mi andava di vedere - confesso alla fine, sentendomi un leggero capogiro salire alla testa. Mi appoggio allo schienale del divano per reggermi ben dritto seduto, dato che mi sentivo leggermente cadere

- chi hai visto? - si incuriosí lui

- avvicinati - gli dissi; Jonny si avvicinò con l'orecchio alla mia bocca e io gli sussurrai - ho visto Genny, e non mi va di vederla, é una lunga storia, abbiamo rotto -

- ah... mi dispiace, da come si comportava sembrava che tu gli piacessi veramente - si dispiaque lui allontanandosi

In quel momento arrivó uno dei due buttafuori che mi avevano fatto entrare poche ore prima. L'uomo gli sussurrò qualcosa all'orecchio e Jonny sembrò pensare per qualche secondo a qualcosa

- scusami un attimo - aggiunse alzandosi - e mi raccomando non andartene - disse poi scherzando

Io lo guardai uscire, mentre si aggiustava la camicia nera, allacciandosi i primi tre bottoni, che aveva sbottonato non appena eravamo entrati in quella piccola saletta che assomigliava a un privé.

Si sedette vicino a me una ragazza bionda e molto bella, che cominciò a presentarsi; avvertii uno sguardo ostile su di me,  e mi accorsi che Genny mi stava guardando. Mi guardava con occhi di fuoco...

- Piacere sono Celeste - si presentó lei -  e tu chi sei bellissimo? -

- Lucas - risposi leggermente a fatica. Non mi sentivo per niente bene

- tutto bene? - domandó lei avvicinandosi ancora un po a me

- n-non lo so... -

- bevi un po di questo - disse sorridente porgendomi un bicchierino di un qualche alcolico che aveva preso dal vassoio di un cameriere che passava per di là in quel momento

- grazie - sussurrai buttando giù tutto l'alcolico. Sentii la gola bruciare al contatto con quella bevanda, e sentii un altro giramento di testa. Non diedi ascolto al mio corpo e presi un intera bottiglia di vodka, speravo che mi facesse sentire meglio

Celeste parlava, ma io quasi non sentivo la sua voce, sentivo solo casino, la musica che c'era in quella stanza la avvertivo sempre più lontana, così come le voci, che diventarono presto un fascio indistinto di suoni.

Avevo decisamente sbagliato a fumare la canna e poi a bere ancora. Mi sentivo sempre più sballato... ebbi un fortissimo giramento di testa e poi vidi tutto nero.

*Genny pov's*

Guardavo Lucas parlare con quella ragazza, si chiamava Celeste se non mi sbagliavo, ed era una ragazza piuttosto antipatica secondo me. Ma se lui voleva chiacchierare con quell'oca che faccia pure, non me ne frega un cazzo.

Sembrava completamente perso, sballato, a giudicare dal suo sguardo aveva fumato una canna alquanto pesante e bevuto almeno due bottiglie intere di alcolici pesanti. Sembrava sul punto  di svenire.

Mi giro di nuovo verso Alessia, una mia vecchia amica che avevo incontrato alla festa, quando all'improvviso mi giunge all'orecchie un tonfo. Guardo nella direzione del rumore e il cuore mi balza alla gola.

Lucas era a terra, e Celeste se ne era andata. Mi alzo e vado velocemente verso di lui, mi sentivo preoccupata per lui, non capivo che cosa gli era successo, non credevo che reggesse così poco l'alcool

- Lucas, Lucas, mi senti? Stai bene? -

Lui aprì gli occhi confuso

- i-io... s-si... almeno credo... - mormorò

- vieni, devi andartene da qui, non stai bene in questo momento, riesci ad alzarti in piedi? - domandai preoccupata

Era come se tutto l'odio che provavo per lui fosse scomparso di botto, quando l'avevo visto a terra mi ero resa conto che a lui ci tenevo forse più che a me stessa; mi faceva talmente pena, quasi mi sembrava di amarlo ancora... Ma no, che dico, in ogni caso lui mi odia a notte.

Ma non posso lasciarlo qui...

- Jonny eccoti! - dissi appena vidi Jonny rientrare nella stanza

- dimmi Genny - rispose lui con aria stanca

- devo portarti via Lucas per stasera, non si sente bene, ha bevuto troppo, se vuoi però può rimanere a casa tua -

- non sta bene? - domandò lui preoccupato

- no -

- allora portalo a casa tua, qui rimane gente per la notte,  e faremo un casino infernale, se lui non sta bene é meglio che stia in un posto tranquillo -

- certo va bene, nessun problema -

- lui prima mi ha detto che non ti voleva parlare però... -

- lunga storia, te la racconteró, domani passa a casa mia a portare la sua moto e ti dico tutto -

- d'accordo... a che ora? -

- vieni al mattino verso le dieci va bene? -

- si, a domani Genny, mi spiace per Lucas, si perde la parte più bella della festa... -

- sarà per un'altra volta dai - dico dirigendomi a prendere Lucas che nel frattempo era seduto su un divano - andiamo coraggio - lo aiuto a tirarsi su e comincio ad andare verso la mia auto

Lo carico facendo attenzione a non fargli male, e parto silenziosamente, lasciandomi alle spalle i rumori della festa, la musica e gli amici; tutto questo per Lucas, che fino a poco fa credevo di odiare...

Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora