Capitolo 19

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- Genny, ciao, volevo invitarti alla festa che daró questo sabato sera a casa mia, non sarà un granché, ma ho voglia di rivedere qualche amico... -

- si certo, ci sarò di sicuro Jonny, non ci vediamo da mesi - gli rispondo contenta mentre vedo avvicinarsi a me Alice con Robert vicino a lei - ora scusami devo riattaccare, ci vediamo sabato! Sono contenta di averti sentito -

- si va bene Genny, ci sarà anche Roxy, mi ha appena confermato che parteciperà -

- ma sei grande! A sabato, buona giornata! - e così dicendo riattacco la chiamata, riponedo il cellulare nella tasca dei jeans

- ciao Jenny quanto tempo... - mi saluta Robert dandomi due baci sulle guance, che io ricambio

- non c'é Lucas vicino a te come al solito? - domando guardandomi in giro - non ho voglia di parlare con lui -

- No, non è con me, é con un gruppo di ragazze di prima di la - mi risponde lui indicando l'altra parte del corridoio

- le solite troie... - commenta Alice mettendosi una mano sulla fronte con aria affranta

- meglio che non venga vicino a me, l'ho incontrato al ristorante qualche sera fa, ero con Jacopo a cena, lui era a cena con quella troia di Allison, mi ha vista ma non è nemmeno venuto a salutarmi. Lui non mi saluta? Bene, non lo saluto nemmeno io -

- ma che cosa è successo tra voi due? Perché vi siete lasciati? - domanda Robert curioso

- guarda, non lo so nemmeno io... Lui di punto in bianco mi ha lasciata, senza un motivo, così a caso - rispondo io alterandomi leggermente nella voce

- mi dispiace che ti abbia fatto questo Genny... - mi compatisce lui,  mettendomi una mano sulla spalla

- tranquillo, non devi dispiacerti, io lo sapevo già che sarebbe finita così, non sono triste. Insomma, si sa come Lucas tratta le ragazze, non c'é niente di cui stupirsi - risposi dopo qualche secondo di silenzio

In quel momento la campanella di fine intervallo suonò, e io e Alice tornammo nella nostra classe, per evitare che la professoressa di storia ci segnasse il ritardo, come faceva di solito. Robert tornò nella sua classe, che era a pochi passi dalla nostra. Prima di entrare vidi che scambiava due parole con Lucas.

La prof non era ancora entrata, così rimasi sulla porta, senza farmi notare, a vedere che cosa stavano facendo.

Robert stava dicendo qualcosa, e nel frattempo scuoteva la testa; Lucas rispose, ma ero troppo lontana e non capivo cosa stava dicendo. Subito dopo si salutarono e Robert entró nella sua classe. Lucas veniva verso di me deciso, così andai a sedermi di corsa al mio posto, ancora vicino a lui.

Sembrava parecchio pensieroso, mentre si sedeva con la professoressa dietro che entrava in classe. Mi girai dall'altra parte quando lui si sedette, e lui fece lo stesso, senza cagarci minimamente.

Non parlai con nessuno per tutte le tre ore, fino all'una e mezza, quando era ora di uscire. Nemmeno mentre uscivo parlai con qualcuno, non ne avevo voglia, non avevo nulla da dire.

A fianco a me camminava Alice, in silenzio anche lei, e dall'altra parte Rose, insieme a una sua amica di un'altra classe che non conoscevo.

Quando fui fuori salutai Alice e mi diressi verso la mia auto. Ma c'era una brutta sorpresa: vicino alla mia auto c'era la moto di Lucas, parcheggiata come al solito di merda; mi bloccava l'uscita dal parcheggio.

Ero costretta ad aspettare che la spostasse, ma per fortuna non aspettai molto, dato che lui arrivó subito

- tu, sposta il tuo catorcio del cazzo da qui, mi blocchi l'uscita dal parcheggio -

- la sposto quando voglio e se vuoi te la scasso la tua macchina di merda - rispose lui stronzo

Lo volevo picchiare con tutta me stessa. Volevo scagliarmi contro di lui e strappargli tutti i suoi capelli biondi del cazzo, e gli avrei strappato dalle labbra quel suo sorriso da stronzo

- Lucas... - il suo nome uscì involontariamente dalle mie labbra - perché?... -

Lui sbarró gli occhi

- perché ad un tratto per te sono una qualunque? Tu mi hai detto che mi ami... e adesso per te non sono niente che una troia qualunque? -

Cado in ginocchio per terra, e nascondo la testa tra le mani. Il mio corpo è scosso da fremiti e singhiozzi incontrollabili, non mi era mai capitato di perdere la calma in questo modo. Lui si avvicina e si inginocchia a terra. Alzo gli occhi e vedo che anche lui ha gli occhi lucidi

- io... - comincia lui singhiozzando - la verità è che... Non è colpa tua Genny! -

- cosa? - smetto immediatamente di singhiozzare asciugando le lacrime

- siamo troppo diversi! Tu fai parte di una società e io di un'altra! - Lucas sta letteralmente gridando, si è alzato in piedi

- che cazzo stai dicendo? - questa volta sta esagerando

- per te quelli come me non sono altro che feccia! Per te, per tuo padre... -

- che cazzo c'entra mio padre? Io non ti ho mai trattato così! -

- non me direttamente! Tratti tutti come tuoi inferiori, come se fossi sulla cima del mondo, ma non lo sei, sei solo una lurida bastarda, come quello stronzo di tuo padre! -

- smettila di tirare in ballo mio padre! Lui non c'entra nulla con noi due quindi adesso basta! Stai esagerando! -

- grazie a lui la mia famiglia é finita nella merda più completa! Per colpa sua mio padre é in carcere e mia madre è diventata una stronza! Mia sorella non è più la stessa, e non lo sono nemmeno io! Come posso non odiare la gente come te e come tuo padre, pensate di poter disporre degli altri come volete, a te non è mai fregato un cazzo di me, volevi solo avere un giocattolino da usare quando ti annoiavi! -

Sono esterefatta. Ma che cazzo sta dicendo? Adesso basta...

- basta! Basta, il bastardo sei tu! Come puoi accanirti contro di me per una cosa che ha fatto mio padre, io non sono lui, mi hai insultato come se fossi una cagna, mi hai lasciata e umiliata, e adesso te ne esci con questa storia di merda?! Non me ne frega un cazzo di quello che ha fatto mio padre, e lo stesso vale per te. Se vuoi odiarlo a morte odialo pure, non capisco che cazzo ti abbia fatto, ma non odiare anche me! -

Feci una pausa per riprendere fiato, mentre mi alzavo da terra, pulendo i jeans che si erano leggermente sporcati di terra

- io ti amavo... ma dopo che mi hai detto tutte quelle cose non ti sopporto più, mi hai rotto i coglioni, hai ESAGERATO. Fottiti razza di maledetto bastardo, non voglio più vederti! -

- lo vedi? LO VEDI? - gridò lui avvicinandosi a me - tratti tutti come feccia, perché ti credo superiore, solo perché hai i soldi -

- hai passato il limite! BASTA! -

- sono arrabbiato con tuo padre perché ha licenziato il mio dalla sua azienda! Questo ha scatenato in lui qualcosa, e ci ha quasi fatti fuori tutti! Siamo rimasti senza soldi, e quasi mi ritrovavo un proiettile piantato nel cervello per colpa di tuo padre e del suo essere bastardo! -

- credi che sia stata colpa di mio padre per quello? Credi davvero che per me sia stato facile?! Lo credi davvero?! - urlai puntandogli il dito

Il parcheggio era ormai vuoto, eravamo gli ultimi rimasti lì

- Lucas, razza di animale bastardo, non voglio vederti più! Mi hai rotto i coglioni, prima di giudicare le persone devi sapere perché sono accadute certe cose, tu non sai perché mio padre ha chiuso l'azienda, non sai che cazzo ho passato io - finii di gridare contro di lui tutta la mia rabbia, e con molta calma salí sulla mia auto

Chiusi la portiera e misi in moto, guardai dritto davanti a me e fissai la moto  di Lucas, che mi bloccava l'uscita. Per un breve millisecondo pensai di distruggergliela prendendola sotto, ma prima che potessi mandare avanti l'auto lui la mise in moto e sgommó via, veloce come un fulmine.

Come aveva potuto... Non aveva la minima idea di quello che ho passato io... Come ha potuto...

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