Capitolo 36

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- ancora vodka Lucas? - domandò mio padre, facendo tamburellare gli anelli d'oro contro il tavolo del salotto

- no grazie, ne ho presa anche troppa per oggi - sorrise lui

Era agitatissimo. L'avevo tranquillizzato un po fuori casa prima di entrare, ma niente da fare, aveva una paura assurda di non piacere a mio padre; guardai sotto il tavolo e vidi che effettivamente il mio tagazzo si stava torturando le dita della mano destra, se le stava graffiando fino a martoriarle.

Gli misi la mia mano sul braccio per tranquillizzarlo e lui sorrise rivolto a me; ma era un sorriso anche troppo tirato per i miei gusti

- Genny, tra poco devo andare, ho un affare urgente da risolvere e devo andare un po lontano da casa; spero di aver conosciuto il meglio possibile il tuo ragazzo, e devo dire che mi piace molto - mio padre sorrise mentre diceva quelle cose, era sincero

- ne sono felice papà, fino a quando starai via? - chiesi poi

- sicuramente non potrò essere a casa per capodanno, mi dispiace tanto, mi sarebbe piaciuto passarlo con Lucas e magari con la sua famiglia - rispose mio padre guardando Lucas

- è troppo gentile signor John - rispose Lucas

- non darmi del lei, ti prego, mi fai sentire tremendamente vecchio così - rise papà

- mi scusi... cioè scusa - si corresse Lucas

Si, era decisamente troppo nervoso, non l'avevo mai visto così

- Genny se vuoi dai tu una bella festa - suggerii mio padre, dopo aver finito di ridere della goffaggine di Lucas

- è una buona idea, ci stavo già pensando - aggiunsi io contenta

- ottimo... adesso scusatemi ma devo proprio andare - papà si alzò da tavola - grazie per essere vicino a mia figlia Lucas - mio padre strinse la mano del mio ragazzo e lo baciò sulle guance - e in quanto a te, sono contento che al tuo fianco ci sia un ragazzo così, non potevi avere un ragazzo migliore - si complimentò poi con me

- grazie papà - lo abbracciai e lo baciai anch'io sulle guance, andando poi fuori con Lucas per salutarlo meglio

Lo guardammo insieme mentre partiva con la sua auto, per poi rientrare in casa mia

- allora, secondo te come è andata? - chiese Lucas asciugandosi una goccia di sudore dalla fronte

- stai scherzando? - risi io - è andata stra bene, gli piaci molto, credo che mio padre sia contento del fatto che tu sia il mio ragazzo - dissi alla fine

- e tu ne sei felice? - Lucas si avvicinò con fare provocante, mordicchiandosi il labbro inferiore in modo talmente sexy che mi fece perdere la testa

- che domande mi fai? - mi avvicinai anch'io e cominciai a toccargli i capelli, per poi passare una mano sui suoi possenti pettorali

Alla fine Lucas annullò la distanza che c'era tra noi e le nostre bocche, facendo danzare le nostre lingue insieme, in una danza di vero amore. Amavo alla follia Lucas, non aveva provato questo sentimento mai per nessuno prima d'ora, con lui è tutto diverso, le cose intorno a me perdono valore, ciò che per me ha più valore è un suo sorriso sincero.

Assaporai le sue labbra, sapevano di nicotina e alcool, un mix che insieme era letale, ma era anche tremendamente bello e delizioso

- chi invitiamo alla festa di capodanno? -  cominciai non appena finito di baciare il mio ragazzo

- non pensi ad altro eh? - mi prese in giro Lucas - non lo so, secondo me ci vuole una festa in grande stile, come la prima festa a cui mi hai invitato -

- ti è piaciuta quella festa eh? Non c'era poi così tanta gente... - riflettei io

- non c'era tanta gente? Era peggio di una discoteca! - commentò Lucas

- per me non era molta gente, ho dato feste più grandi -

- va bene... secondo me dovresti fare tutto tu, io non sono molto esperto in materia - si schernì Lucas

- io penserò ai materiali e all'organizzazione, tu mi darai una mano con la lista degli invitati... La tua famiglia? - domandai poi

- mia sorella credo vada a casa di un'amica, mia madre non lo so - pensò un attimo Lucas

- per tua madre se vuoi posso organizzare qualcosa, non voglio che stia da sola la serata di capodanno... magari con un paio dei suoi amici e amiche più stretti, basta che tu mi dica chi sono e ci posso pensare io - proposi

Odiavo l'idea che qualcuno a me caro non si divertisse durante le festività, e ormai la madre di Lucas era una persona a me cara, tutte le persone che lui amava le amavo anch'io

- è una splendida idea, le farebbe tanto piacere una bella serata tra amici e amiche - rispose Lucas - vedrò chi può venire con lei -

- Ok, e io penserò a organizzare una serata da urlo per tua madre, così si diverte anche lei e non ti deve sopportare - risi di quello che avevo appena detto, e Lucas rise un attimo dopo, non prima di avermi guardata male, come a dire: ma io non sono un peso da sopportare!

- stavo pensando... se tua madre sapesse il mio cognome, cambierebbe qualcosa tra noi? - domandai poi più seria a Lucas

- non credo... Ma intanto non me ne fregherebbe un cazzo, io ti amo e mi basta quello. Non è forse vero che l'amore supera qualunque cosa? Mia madre se ne farà una ragione, l'ho capito io con il carattere di merda che mi ritrovo, lei sarà più comprensiva secondo me - mi rassicurò Lucas

- e se così non fosse? Io non voglio avere la tua famiglia contro... Non voglio che tua madre e tua sorella mi odino per ciò che non ho nemmeno fatto... - mi rattristai

- Genny - mi chiamò Lucas - vieni qui... -

Lucas mi attrae a se con le sue forti braccia, e mi stringe. Mi stringe come pochi avevano fatto con me, mi stringe con amore, non con lussuria. Un gesto che fa sentire protetti; mi girai e lo baciai sulla bocca, e lui baciò me.

Ormai per me lui era una droga, e niente mi poteva dividere dal mio ragazzo, dalla persona che amavo e desideravo più di ogni altra cosa al mondo, perché in fondo è vero, l'amore vince su tutto.

Bad LoveWhere stories live. Discover now