Capitolo 26

5.8K 157 23
                                    

Spensi l'auto una volta parcheggiato vicino al centro commerciale e scesi subito sentendo la neve fresca sotto i piedi. Per quanto sia bella la neve, è davvero difficile camminarci con i tacchi; ma si sa, le difficoltà di essere una ragazza.

Non c'era molta gente, probabilmente per il rischio nevicate e il freddo pungente; sinceramente anch'io avrei preferito starmene a casa, ma altrimenti non avrei avuto più tempo di comprare i regali di Natale.

Appena entrai cominciai a girare per i negozi, conoscendoli quasi tutti a memoria, venivo spesso in questo centro commerciale; non c'era quasi nulla di carino, ma qualcosa l'avrei trovato.

Per Alice prenderò un vestito da festa, così lo userà il giorno di Natale, e stessa cosa per Rose e Claire, e magari anche a Juliette. Erano le uniche ragazze della mia classe che mi stavano decentemente simpatiche, perciò avrei fatto solo a loro il regalo di Natale; avrei regalavo a tutte il vestito perché so che non ne hanno molti, almeno lo useranno a Natale e capodanno. Almeno spero che lo useranno.

Nei negozi "normali" , come Alcott, Terranova, e Tally Weijl non c'erano vestito molto carini. Almeno, da Tally Wejil ce n'era qualcuno di passabile, ma niente di che.

Così entrai nel negozio di Gucci, e li era tutto un altro mondo: scaffali ordinati con pochi vestiti sopra, tutti meravigliosi e in bella mostra. Ne individuai subito uno blu acceso, con scollatura a barchetta e con una gonna corta davanti e lunga dietro, impreziosito da quelli che credo siano
Swarovski

- salve, che cosa posso fare per lei? - mi viene incontro una commessa sorridente, che fino a poco prima era seduta dietro il bancone

- buongiorno, mi interessa quel vestito blu acceso, mi fa vedere le taglie? -

- è un vestito piuttosto elastico, ma se le serve glielo faccio provare anche subito - si offre lei

- No, mi dia una taglia S, devo fare un regalo, e quella taglia andrà più che bene - le dico piuttosto di fretta

- certo, le faccio un pacchetto? - domandò lei

- Si, grazie mille -

Mi dirigo alla cassa per pagare, mentre la commessa confeziona un bellissimo pacchetto di carta dorata. Sono sicura che Alice lo adorerà, è sicuramente molto elegante, e le stata bene. E un regalo è fatto. Pago con la carta di credito e esco con il sacchetto in mano, per entrare subito dopo da Armani; non trovo nulla di che per regalarlo a qualcuno, ed esco quasi subito, mentre la commessa dentro era piuttosto delusa del fatto che non abbia acquistato nulla.

Passo le prossime due ore e qualcosa a cercare dei vestiti carini per Rose, Claire e Juliette, e alla fine compro a tutte un vestito di marche diverse, perché odiavo regalare a più persone la stessa cosa, non era nel mio stile. Bene, e loro erano a posto.

Adesso dovevo cercare un regalo per Roxy, la mia migliore amica; per lei volevo fare un regalo molto speciale, e essendo che anche la sua famiglia è molto ricca può comprarsi praticamente tutto ciò che vuole, sarà difficile stupirla.

Avevo una buona idea sul regalo da fare a Jonny: gli avrei regalato un portasigarette elegante da occasioni, dipinto d'oro e con il suo nome in lettere d'argento scritto sopra; si, sono certa che gli piacerà. Così entrai nella prima gioielleria che c'era e dissi alla commessa la mia richiesta

- entro quando può essere pronto? - le domandai

- per quando le serve? -

- se ce la può fare entro oggi sarebbe fantastico -

- lo passi a prendere tra due ore circa, sarà pronto, mi può dare un acconto? -

- certo, di quanto? - le chiesi tirando fuori la carta di credito

- millecinquecento dollari, il resto lo può pagare quando lo viene a ritirare  -

- nessun problema - digitai il codice sulla macchinetta per carte di credito e in tutta fretta corsi a prendere i regali per qualcun'altro

Il tempo stava incredibilmente volando, e dovevo ancora fare il regalo a un sacco di persone.

Entrai in un piccolo negozietto dove facevano le foto personalizzate: mi era venuta un'idea per il regalo di Roxy

- salve - salutai entrando

- buongiorno, posso fare qualcosa per lei? - domandò il signore dietro il bancone alzandosi

- vorrei che mi facesse una cornice di 40cm×40cm con questa foto - e gli mostrai una foto al mare di me e Roxy, bellissimo ricordo della nostra vacanza dell'anno passato

- certo, scelga la cornice e mi mandi la foto sul computer - sorrise il signore, indicandomi la vetrina con le cornici del negozietto

Ne scelsi una dipinta d'oro ai bordi e con gli interni in argento, con dei piccoli diamantini ai lati, era davvero una cornice stupenda, a Roxy piacerà un sacco!

- prendo questa - indicai la cornicetta - mi può scrivere in lettere d'argento nel retro "Genny e Roxy, amiche per sempre"? - gli domandai poi

- si - lui annotò su un foglio di carta la mia frase - la cornice sarà pronta entro mezz'ora - mi disse poi

- Le do un acconto - tirai fuori mille dollari in contanti e glieli porsi

- grazie mille, ci vediamo tra un ora, buona giornata - mi salutò il signore mentre uscivo

Per Robert comprai un completo giacca e cravatta nero e con la camicia bianca. La taglia spero sia quella giusta, pensai ridendo tra me e me. Me lo feci impacchettare e uscii dal negozio stile sartoria dove ero entrata. Pensai anche a comprare un regalo a Fred, un altro mio caro amico, a cui comprai una catenina d'oro abbinata con un braccialetto dello stesso materiale.

Non mi veniva in mente nessun'altro amico a cui fare regali così belli e costosi, così passai alla mia famiglia. Per mio padre comprai un bracciale d'oro massiccio molto elegante, abbinato con un paio di gemelli d'oro per la sua camicia preferita; comprai anche dei regali per i miei zii e i miei cugini, a cui volevo molto bene. I regali per i miei parenti non contavano molto, per me contava più di tutto il biglietto di auguri che gli avrei scritto appena tornata a casa.

Erano quasi le otto e mezza di sera, era da quasi sei ore che giravo per comprare regali; passai a prendere la foto per Roxy e il portasigarette per Jonny, e finalmente uscii per tornare a casa, con una dozzina di borse e pacchettini.

Ma mentre tornavo a casa ricevetti una chiamata piuttosto inaspettata: era di Jonny

- hey, buonasera, come stai? - lo salutai collegando il cellulare alla radio della macchina

- ciao, molto bene grazie, tu? -

- bene... come mai mi hai chiamato? -

- stasera vorrei che venissi a cena a casa mia, sei libera? - mi domandò

- certo che sono libera, arrivo subito, sono giusto in macchina, una mezz'oretta e sono da te - gli dissi felice del suo invito - come mai? - gli domandai poi

- che c'è? Non posso godermi una cena da solo con una delle mie migliori amiche prima di Natale? - rise lui

- va bene, arrivo subito, a tra poco - riattaccai riprendendo subito a guidare verso casa sua

Beh, niente male per concludere una giornata.

Bad LoveWhere stories live. Discover now