T w e n t y - s i x

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Jungkook, il giorno dopo, camminando a passo svelto continuava a chiedersi perchè mai dovesse essere costretto a frequentare la scuola. I genitori si ostinavano a credere che andarci sarebbe stato utile al figlio ma poichè la sua media era disastrosa, mancavano pochi mesi alla fine dell'anno e il minore sapeva perfettamente che aveva i giorni contati, era tutto inutile. Niente ormai lo avrebbe salvato e nessuno oltre Taehyung poteva sapere o capire pienamente quale fosse la sua situazione. Gli faceva dannatamente schifo quel luogo, gli facevano ribrezzo tutte le persone che respiravano lì la sua stessa aria e le brutte emozioni che provava ricordando gli orribili giorni di scuola quando non c'era ancora il biondo a donargli del piacere. C'erano così tanti studenti e lui si sentiva sempre solo, si sentiva come se quelle persone fossero sempre pronte a giudicarlo qualunque cosa facesse.
Taehyung non era fisicamente con lui in quel momento ma poichè tra loro c'era un tipo di legame molto forte, Jungkook lo sentiva presente in ogni momento.
Quando entrò in classe tutti gli tenevano gli occhi puntati adosso, rimase per poco fermo all'uscio e poi entrò con emozioni contrastanti che gli attraversavano ogni parte del corpo. Quegli sguardi gli sembravano quasi ostili come se i comportamenti che il minore aveva avuto a scuola le ultime volte lo rendevano una presenza non gradita. Arrivò al suo banco impassibile e appena si sedette, Jimin spostò la testa per far incontrare i suoi occhi con quelli del moro. Si guardarono per qualche secondo con la differenza che Jungkook osservava senza il minimo interesse e l'altro invece lo osservava dispiaciuto nel vederlo sempre in peggiori condizioni.

"Ciao Jungkook" disse il compagno dolcemente

"Ciao" ricambiò il saluto l'altro serio.

"Va tutto bene?" chiese Jimin mentre lo guardava pensando a quanto fosse dimagrito.

"Non dovresti neanche farmela una domanda del genere" rispose Jungkook con un sorriso nervoso.

"P-perchè?" preoccupato.

"Mi fa schifo stare qui" rispose secco mentre sperava che l'altro la smettesse di parlargli.

"S-scusa" rispose girandosi per lasciarlo finalmente in pace.

Jimin non riusciva in nessun modo a guadagnarsi un po' di fiducia da parte di Jungkook e pur sforzandosi non ne comprendeva il motivo. Eppure gli sembrava di essere stato sempre comprensivo nei suoi confronti ed ora che sapeva che non frequentava più nemmeno Yoongi, Jimin si preoccupava molto del fatto che il moro fosse completamente solo.
Jungkook intanto concentrava se stesso solo su quello strano calore che sentiva quando sapeva che il demone c'era per lui, un calore che almeno lo distraeva dalla dolorosa realtà in cui viveva.
Il professore entrò in classe e per il momento tutti focalizzarono l'attenzione su di lui. Il moro sapeva già che avrebbe dovuto aspettarsi che l'insegnante gli dicesse qualcosa sul suo andamento scolastico e la sua previsione non fu affatto errata.

"Jeon..." lo guardò serio "...rischia la bocciatura. È difficilissimo riuscire a recuperare nei due mesi che restano ma se noi docenti potessimo vedere un forte impegno da parte sua potrebbe anche riuscire a migliorare la sua media. Dovrebbe impegnarsi moltissimo ma potrebbe farcela" disse l'uomo. Jungkook non rispose nemmeno. C'era un brusio di sottofondo, il brusio dei suoi compagni che spettegolavano su di lui.

"Ha fatto i compiti per oggi?" chiese poco dopo il professore.

"No" rispose secco il minore.

"Se non fa nemmeno i compiti per casa non migliorerà nulla" disse severamente l'insegnante distogliendo in seguito lo sguardo. L'uomo aveva provato già troppo a capire la situazione del suo allievo ma era ormai dell'idea che il poco impegno del moro andava punito. "Non è capace di dirmi un argomento a piacere?" chiese poi accrescendo il nervoso di Jungkook che odiava il modo in cui il professore gli diceva quelle cose. Se pensava poi che il tempo che stava sprecando a parlare con lui e stare in quella classe poteva spenderlo con Taehyung, la rabbia non faceva che crescere.

°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫.  // vĸooĸWhere stories live. Discover now