T h i r t y - n i n e

3.8K 273 29
                                    


Jungkook uscì di casa con la speranza che tutto andasse per il meglio. Aveva detto a Taehyung che avrebbe ucciso sua madre e rimangiarsi la parola l'avrebbe fatto sentire patetico; vista la situazione, da una parte era anche costretto a farlo. Si incamminava per la strada con una strana sensazione in petto, un'emozione che era un misto di agitazione e contentezza; se fosse andato tutto per il meglio avrebbe eliminato un suo grande ostacolo. Anche se l'atmosfera era piacevolmente luminosa, Jungkook avrebbe preferito di gran lunga rimanere nell'oscurità della sua camera mentre ascoltava Taehyung sussurrargli cose all'orecchio. Il demonio sorrise nel vederlo così determinato a fare un gesto del genere non solo per compiacerlo ma anche perchè nutriva un odio spropositato per i suoi stessi genitori. Quell'odio lo aveva già portato ad uccidere suo padre e farlo a sua madre non lo avrebbe scosso come magari aveva fatto la prima volta.

"Mi raccomando moccioso...non farti vedere agitato. Non perdere la pazienza e non andare nel panico se qualcosa dovesse andare storto" gli disse il demonio che in quel momento camminava al suo fianco. Il moro girò il viso verso di lui per rivolgergli un tenero sorriso e il biondo lo guardò intensamente finchè non riuscì a metterlo in soggezione. Interruppero il contatto dei loro sguardi e Jungkook degludì mentre guardava verso il basso.

"Bhe...s-siamo arrivati" disse con un'espressione strana. Il demonio notò le insicurezze che la sua preda stava cercando di dimenticarsi, si rese conto della fatica che faceva a nascondere le sue emozioni in una situazione del genere. Non c'era bisogno di parole rassicuranti, a Jungkook bastava solo la presenza del diavolo; era davvero l'unico essere che nella sua vita per lui aveva una reale importanza. Oltrepassò i cancelli di quel parco e sentiva di sapere già dove sua zia e sua madre lo avrebbero aspettato; si diresse verso quel luogo sempre più sicuro di farcela, sempre più convinto che il suo espediente avrebbe funzionato. Non aveva immaginato male perchè le due donne lo aspettavano proprio lì e nell'avvicinarsi lo guardarono con dei sorrisi ed espressioni di contentezza. Se avessero saputo cosa aveva in mente non gli avrebbero rivolto sguardi così gioiosi. E in quel momento Jungkook decise che avrebbe dovuto mettersi una maschera, doveva fingere di essere felice in loro presenza, doveva fingere di volerle bene. Doveva ingannarle. Sfoggiò uno dei più bei sorrisi che si potessero vedere e che fece rimanere ancora più felici la madre e la zia che cominciarono a salutarlo amorosamente. La cosa più triste era rappresentata sicuramente dal fatto che le uniche due persone a sapere che quello fosse un sorriso dannatamente falso erano lui stesso e Taehyung. Così iniziò quella recita, il minore pensò ai racconti che il demone gli aveva fatto e decise di agire falsamente per avere una buona immagine, proprio come faceva lui. Era indispensabile per la riuscita del suo piano.

"Jungkook, come mai papà non mi ha risposto mai al cellulare?" gli chiese ad un certo punto la madre con un tono tranquillo. Jungkook continuò a mostrare sicurezza anche se faticava esageratamente nel farlo.

"Uhm...ha detto che si è rotto e tra qualche giorno lo avrebbe cambiato" rispose in maniera convincente dopo che ebbe ingoiato un paio di nodi.

"Certo Jungkook che ti sei fatto proprio un bel ragazzo! Però dovresti mangiare un po' di più!" gli disse la zia toccandogli le guance fastidiosamente. Il moro si limitò a tenere per sè il ribrezzo che gli faceva essere toccato da qualcuno che non fosse il suo adorato Taehyung. Quest'ultimo ghignava nervosamente osservando le reazioni che il minore tratteneva con grossissima difficoltà. Vederlo in un contesto familiare del genere gli fece quasi schifo, quasi gli dispiaceva che in quella famiglia il moro poteva trovarsi bene solo se si fosse comportato come loro volevano. Sua madre, suo padre e anche sua zia lo avrebbero accettato solo se li rendeva felici e gli faceva orgoglio. Infatti, il comportamento che avrebbero assunto con lui dipendeva esclusivamente dal modo in cui Jungkook si poneva con loro, alla sua famiglia non importava nulla di farlo sentire uno sbaglio se avesse mai provato ad essere sè stesso o avesse provato a mostrare i suoi veri sentimenti. Mentre le due donne gli parlavano felicemente, il più piccolo sorrideva quasi con le lacrime agli occhi. Non riusciva a smettere di sentirsi un errore in loro presenza.

"Se tornassi ad essere come qualche giorno fa adesso mi starebbero dicendo che sono una vergogna"

Era tutto falso e il moro voleva porre fine a quelle bugie. Jungkook mirava a passare al parco il maggior tempo possibile poichè doveva assolutamente fare in modo che la zia non si sarebbe fermata a casa con loro. Rimasero lì a chiacchierare per il tempo che bastava a far venire la nausea a Jungkook di quei discorsi futili che era costretto ad ascoltare solo per fare in modo che tutto quel fingere fosse servito a qualcosa. Taehyung era il solo a vedere tutta quella rabbia e tristezza repressa, un tipo di sentimenti che lo facevano sentire bene ma da una parte gli facevano provare compassione per la sua stessa preda; in fondo poteva dire che quelle settimane passate in sua compagnia avevano fatto in modo che si affezzionasse alle sue debolezze, al modo in cui si sottoponeva a lui, alla devozione che gli mostrava ogni giorno.

"Uh~! Si è fatto proprio tardi...devo tornare a casa a preparare la cena" disse improvvisamente la zia guardando l'orologio con sorpresa. Velocemente diede due baci sulla guancia al minore e alla sorella e aggiunse parole che Jungkook, disgustato, non ascoltò minimamente. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo nell'accorgersi che era riuscito nel suo intento e che le aveva trattenute lì con le sue false chiacchiere il tempo necessario.

Rimaneva soltanto il passo più importante, ormai era fatta.

Il demone lo toccò sulla testa fugacemente quasi per complimentarlo di come era riuscito a fingere per un periodo di tempo così lungo e soprattutto esasperante. E dopo tutti quegli stupidi travagli finalmente Jungkook si mise in macchina con sua madre per tornare a casa. Durante il tragitto, il minore rimase in silenzio a guardare fuori dal finestrino, casa loro non era troppo lontana quindi sarebbero arrivati presto.

"A scuola sta andando tutto bene?" gli chiese la madre che mantenne quel tono amoroso che aveva tenuto fino a quel momento.

"Si si...tutto bene" rispose prontamente il più piccolo, abituatosi all'esigenza di dover mentire costantemente.

"Bene, mi fa piacere" parlò la madre che intanto stava parcheggiando la macchina.




---
Spazio Autrice

Vi sta piacendo la storia?

Spero che non vi stia annoiando :v
( scusate per eventuali errori )

°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫.  // vĸooĸWhere stories live. Discover now