F o u r t y

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"Ho della spesa nel bagagliaio, aiutami a portarla per favore" gli disse la madre una volta scesi dalla macchina. Jungkook pensò che il fatto che avesse comprato cose da mangiare gli sarebbe stato molto utile. Taehyung aveva detto che gli mancavano tre giorni di vita e quel cibo gli avrebbe permesso almeno di nutrirsi. Prese le buste senza dire nulla ed entrambi si avvicinarono all'abitazione. La madre sembrava serena e il moro sapeva che non avrebbe mai immaginato una cosa simile, non avrebbe mai pensato che suo figlio, in un momento in cui non riusciva a ragionare pienamente, aveva accoltellato suo padre. Dietro quella porta c'era il cadavere di suo marito, rimasto così come il minore e il demone lo avevano lasciato. Taehyung, mentre teneva in viso un'espressione seriosa, sentiva crescere dentro di sè la brama di vedere la sua preda compiere un altro gesto così violento; cose del genere lo eccitavano in modo sadico e perverso, uccidere per lui era un divertimento, un qualcosa di cui godere.
I due si avvicinarono all'entrata e a Jungkook cominciò a venire quel fastidioso vuoto allo stomaco o meglio, uno stato di inquietudine che lo divorava. Diede un'occhiatina a Taehyung che era dietro sua madre ed aprì la porta con il cuore che cominciava a battere più velocemente. Entrò rapidamente per posare tutte le buste sul tavolo e senza esitare si diresse verso il cassetto delle posate per prendere silenziosamente un coltello da cucina. Già degludiva vedendo la madre avvicinarsi.

"Perchè quell'espressione Jungkook? Qualcosa non va?" chiese lei un po' stranita. Fece un bel respiro e poco dopo cominciò a guardarsi in torno leggermente perplessa, scrutava ovunque in una maniera che sembrava investigativa. "Da dove viene questo brutto odore?" chiese la donna con il naso arricciato in segno di disgusto. Al più piccolo si fermò un nodo inestricabile alla gola e tentò di parlare mentre nascondeva dietro di sè l'arma. Se sua madre avesse cominciato a camminare per la casa sarebbe stato ancora più difficile di quello che era già.

"Jungkook, non devi agitarti" gli disse il demonio con la fronte aggrottata vedendo che non si dava una mossa; percepiva benissimo il suo nervosismo. Il più piccolo allora volle avvicinarsi a lei ma quest'ultima si spostò camminando verso il salone.

"Qui non avete proprio aperto le finestre~!" disse schifata con un tono che però non mostrava rabbia o cose simili. Era inevitabile che avrebbe aperto le porte scorrevoli che portavano al salotto. Taehyung cominciò a spazientarsi ed essere infastidito dal modo in cui il moro rimaneva fermo e non faceva nulla. Alzò un sopracciglio e si diresse verso la porta di ingresso per poi chiuderla a chiave quasi con violenza. Il rumore della porta fece sobbalzare sia la madre, a cui pareva strano che una porta si chiudesse a chiave da sola, e a Jungkook che invece cominciava a temere l'ira del maggiore.

"Smettila di non fare nulla, vuoi farle vedere il cadavere?!" parlò il diavolo avvicinandosi a lui. Quella distrazione durò per pochissimo tempo, infatti la donna, dopo essere rimasta un attimo ferma, si avvicinò a quelle dannate porte scorrevoli.

"M-mamma aspetta, devo farti vedere una cosa di sopra" disse quando vide quella accingersi a spingere le porte. Aveva il cuore in gola e le mani gli tremavano violentemente. Non era agitato perchè non voleva ucciderla ma la sua, era solo una fortissima insicurezza.

"No dai, metto un po' in ordine e po-" parlò prima con disinvoltura e poi la voce le si bloccò. Il minore cominciò ad essere seriamente agitato e rimase congelato mentre era sconcolto nel vedere che ormai sua madre aveva potuto rivolgere il suo sguardo a quel corpo ancora coperto di sangue. Appena posò gli occhi sul cadavere di suo marito, il cuore della donna perse un battito e la travolsero in pochissimo tempo emozioni strazianti. Si girò verso il figlio con un viso atterrito, gli occhi sgranati e le lacrime che minacciavano di uscire.
Taehyung perse definitivamente la pazienza e quasi si infuriò; Jungkook aveva sprecato minuti preziosi che avrebbe dovuto sfruttare senza tutte quelle ansie e esitazione e il biondo si rese conto che di quel passo la madre avrebbe chiamato la polizia.

"Jungkook, adesso devi avvicinarti con tutta la violenza che hai in corpo e ficcargli quel cazzo di coltello nel petto" disse il demone con tono profondo e terrificante mentre lo fissava con esagerata malignità. Quelle parole fecero gelare il sangue del moro che guardò il diavolo balbettando; dopo quell'avvertimento si apprestò ad avvicinarsi. La madre si disperava accanto al corpo dell'uomo rimasto su quel divano, piangeva e strillava ancora non completamente cosciente di chi avesse compiuto un delitto del genere; era fin troppo difficile pensare a qualcosa dopo una scoperta che le aveva spezzato il cuore. Jungkook non le si avvicinava mai abbastanza da poterla colpire con forza. Allora Taehyung, completamente adirato dagli atteggiamenti del moro, sorpassò il corpo tremolante della sua preda e afferrò con brutalità i capelli corvini di media lunghezza della donna. Quest'ultima si sentì toccata da un qualcosa di un'esagerata potenza, a quel tocco invisibile le venne una fitta al petto. Il demone le faceva mancare il respiro, la faceva piangere ancora di più mentre lei guardava il figlio osservarla in maniera quasi impassibile. Percepiva qualcuno dietro di sè che la tirava per la chioma, un essere freddo e misterioso.

"Colpiscila finchè non smette di strillare come una gallina" parlò una voce tagliente che la madre di Jungkook potè sentire perfettamente; emetteva suoni sommessi non riuscendo più nemmeno a formulare una frase di senso compiuto. Suo figlio, con il cuore in gola, si abbassò alla sua stessa altezza, la strinse forte per la spalla sinistra e alzò la mano armata tremolante per poi scagliarla verso il suo petto. La vittima balbettava mentre lacrime salate solcavano il suo viso; il dolore peggiore era rendersi conto che suo figlio la stava uccidendo. Il biondo continuava a stringere i capelli dell'adulta mentre questa si dimenava terrorizzata. Vedere quegli occhi sbarrati rivolti verso i suoi, ad un certo punto, non faceva nemmeno più effetto a Jungkook, stesso discorso per il sangue che gli schizzava addosso ogni volta che la pugnalava brutalmente. Un altro colpo. E un altro. Un altro ancora. Era di nuovo tutto un lago di sangue.

"Colpisci!" gli gridava continuamente Taehyung, con gli occhi luccicanti, sempre più eccitato da quello sguardo apatico di assassino. Il liquido vitale sgorgava dalle molteplici gravi ferite che la donna aveva nel petto. Quindici coltellate.

Gli ultimi segni di vita della donna furono solo versi strozzati di dolore, solo sofferenza. Quando la madre smise di urlare e nella stanza calò il silenzio, il moro si allontanò leggermente, si accasciò a terra mentre respirava a fatica e gettò il coltello sporco di sangue sul pavimento. In quella stanza era tutto disgustoso, c'era rosso ormai ovunque e un odore allucinante di cadavere putrefatto. Taehyung lasciò la presa dei capelli corvini con disprezzo e la donna caddè a terra a peso morto.
Il più piccolo si riprese da quel leggero shock momentaneo e subito si alzò per guardare il viso del suo paradiso proibito. Notò che il demone si avvicinava mostrando ancora segni di nervosismo.

"Spiegami perchè hai esitato così tanto moccioso" gli parlò fissandolo negli occhi in modo penetrante dopo che si fu abbassato alla sua altezza. Era leggermente accigliato e la loro poca distanza faceva arrossire Jungkook. "E ora perchè arrossisci?" gli chiese con il sopracciglio alzato e un tono che sembrava ironico. Jungkook balbettò in risposta e il diavolo gli mise una mano sulla guancia dolcemente. "Non sono arrabbiato" disse il diavolo guardandolo attentamente con le sue bellissime iridi.

"S-scusa...io non so perchè ho esit-" parlò teneramente il moro che aveva le farfalle allo stomaco.

"Shh" gli ordinò di stare zitto il biondo sensualmentee. "Sono soddisfatto. La tua brutalità mi ha eccitato" gli sussurrava all'orecchio in maniera erotica scandendo le parole con una lentezza che faceva venire i brividi. "Vedi? Non avevi nessun bisogno di loro. È fatta" aggiunse accarezzandolo.

"Finalmente nessuno p-potrà disturbarci T-Taehyung" rispose il minore mentre si beava concupisciente di quelle parole dolci che ispiravano lussuria e le sue grandi mani che gli sfioravano la pelle per risvegliare in lui la voglia di compiere atti carnali poco casti.

"Avrai la tua ricompensa Jungkook" disse Taehyung sorridendo maliziosamente.







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Spazio Autrice

E così ha fatto fuori anche sua madre. Questo capitolo è un po' più macabro di quello del padre(?)
Kekeke spero vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate se vi va~

( scusate per eventuali errori )

°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫.  // vĸooĸWhere stories live. Discover now