T h i r t y - f i v e

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Finalmente Jungkook si sentiva tranquillo, lui e il biondo avevano casa libera e potevano passare tante ore insieme. Sentirsi più indipendente era ciò di cui aveva bisogno e anche il fatto di non essere più costretto ad andare a scuola gli donava un momentaneo senso di calma. Il corpo del padre era rimasto lì dove lo avevano lasciato, coperto di sangue, rigido e pallido che cominciava a mostrare i primissimi segni di putrefazione. Erano passate diverse ore dall'omicidio e per non dover subire quell'orrido spettacolo, Jungkook chiuse semplicemente le porte del salotto e spese il tempo soprattutto in camera sua; la sua stanza era l'unico luogo della casa che gli piaceva, il solo posto che sentiva davvero appartenergli. Si sentiva legato a quelle mura; dopotutto in quel posto aveva passato dei bei momenti insieme a Taehyung. La casa sembrava disabitata, ogni stanza era vuota, non c'era quasi nulla da mangiare e il silenzio era tombale. Taehyung era diventata una presenza costante nella vita della sua vittima poichè gli unici momenti in cui lo lasciava solo erano le poche ore che Jungkook trascorreva dormendo. Il demone non poteva lasciarlo più solo, l'anima del moro apparteneva al diavolo in tutti i sensi e aveva quasi raggiunto il suo più alto livello di distruzione, oramai Jungkook era diventata una persona che non aveva più valori e che, a dire la verità, forse non ne aveva mai avuti di veramente sinceri. Ogni cosa che lui diceva era molto spesso condizionata dal giudizio degli altri e non era mai libero di esprimere le sue opinioni a pieno come invece avrebbe voluto. Era una persona fin troppo egoista, aveva un'avversione troppo forte per l'operare e un tipo come lui nella vita non avrebbe mai potuto avere successo ma anzi avrebbe soltanto vissuto l'esistenza nella sofferenza e nel fallimento. Fuori da quella casa la vita di tutte le sue conoscenze andava avanti, nessuno più si meravigliava delle sue azioni, nessuno più neanche ci pensava e nessuno più faceva caso alle tante volte che mancava a scuola.
Eppure c'era qualcuno che in mezzo a così tanta gente lo considerava una persona speciale e riusciva, pur a volte dovendo sopportare il fastidio di alcuni atteggiamenti, ad accettare i suoi brutti difetti. Taehyung però, aveva contribuito nel rendere la visione che Jungkook aveva del mondo ancora più distorta e di conseguenza, al più piccolo non importava più nemmeno di allontanare un amico che per lui c'era in ogni momento. Yoongi, anche se non erano il tipo di amici da frequentarsi tutti i giorni, era disposto ad aiutare Jungkook in tutti i modi e con qualunque mezzo. Era capace di andare a casa sua alle tre di notte se solo lo avesse chiamato, ne era capace anche se magari non parlavano da settimane.

Ora però, si era tutto dissolto nel nulla.

Yoongi aveva cominciato a provare i sentimenti che tutti provavano nei confronti del moro. Voleva dimenticarsi della loro amicizia che non riusciva più nemmeno a considerare tale. Si chiese spesso, dopo quella volta negli spogliatoi, se fosse davvero stato suo amico.

"Quello stupido...si farà bocciare" pensò mentre fissava un punto dinnanzi a sè seduto al suo banco. "Non è venuto nemmeno oggi..." si disse amareggiato.

Nessuno dei due ricordava più nemmeno per quale motivo avessero cominciato a parlarsi. Era successo tutto casualmente, discutevano insieme di tante cose e la loro amicizia era basata proprio sul condividere i loro pensieri più profondi. Non avevano nemmeno troppi interessi comuni eppure riuscivano a capirsi perfettamente anche con un solo sguardo. Jungkook aveva dimenticato tutto, non riteneva più importanti tutto ciò che invece prima dell'arrivo di Taehyung riteneva veramente speciali. Yoongi era profondamente deluso dal modo in cui un amico a lui così caro era cambiato radicalmente in troppo poco tempo; anche se avesse voluto aiutarlo, era troppo orgoglioso per farlo e aspettava invece che fosse l'altro a provare di nuovo a parlargli. Non immaginava però che Jungkook non l'avrebbe mai fatto e non ne avrebbe avuto quasi nemmeno il tempo.

"Che cosa gli sta succedendo?" si chiese ancora. Sbuffò e cercò di pensare ad altro quando si rese conto che ricordarsi del tempo passato gli faceva soltanto provare un'esagerata malinconia e tristezza. Il diavolo aveva condizionato la sua preda così tanto da riuscire a non farla ragionare sempre con criterio; daltronde Taehyung aveva solo scoperto la sua vera natura, gli aveva tolto la maschera che aveva quando si relazionava con le persone. Jungkook usava una maschera perchè era solo, in qualunque gruppo di persone si trovasse finiva sempre per escludersi e nessuno riusciva a capirlo, nessuno provava a restargli accanto.

°• 𝔧𝔧𝔨'𝔰 𝔡𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔬𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔦𝔬𝔫.  // vĸooĸDonde viven las historias. Descúbrelo ahora