4 ~ Elvira

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- Entra Lucio, accomodati -
Incredibile Paola è in orario, non ci posso credere.
- Stupito? Oggi hanno annullato un appuntamento e ho un po' più di tempo per te -
Di solito avrei sbuffato ma adesso non mi infastidisce più venire qua e parlare delle mie angosce, diciamo che non è il massimo ma non ne faccio più una tragedia.
- Hai un ottimo aspetto, hai messo su qualche chilo e non vedere più quelle occhiaie così marcate e scure attorno ai tuoi occhi mi dà un grande sollievo -
Accenno un sorriso ma io lo so quello che ho dentro e non è cambiato niente.
- Hai ancora fatto i tuoi incubi? -
- Sì anche se adesso è un po' diverso -
- Parlamene -
Sono ancora così reticente ad aprirmi con Paola nonostante la frequenti da ben 2 anni, è qualcosa di mio, di cui sono profondamente geloso e so solo che fa tanto male.
- È il solito incubo ma... alla fine il mostro non scappa, è dietro di me. Quando mi giro mi fissa sconfitto, proprio come ha fatto quel giorno, quando è stato condannato -
- E tu che fai Lucio? -
- Faccio quello che non mi sarei mai aspettato, lo osservo e nonostante sia a qualche passo da me non lo colpisco. È una strana sensazione, mi sento tranquillo e la rabbia non c'è più-
- È un bene Lucio, vuol dire che ti stai lasciando alle spalle questa tragedia, insieme all'odio e al risentimento -
- Quando mi sveglio mi sento in colpa, per Noemi. Lei non c'è più. - mi costringo a trattenere le lacrime, gli occhi tremano e stringo i denti, non l'ho mai fatto, non ho mai pianto davanti a Paola.
Prima una lacrima e poi un'altra, Paola resta in silenzio e mi lascia fare, mi lascia sfogare. Passano i minuti, Paola mi passa un fazzolettino e mi ricompongo - Lucio ne stai uscendo, non sai la gioia che sto provando in questo momento, è il mio lavoro e quando riesco nel mio intento non è solo una gratificazione personale, no è molto di più. Sono stati 2 anni difficili, 2 anni di silenzi, di rabbia, di assenze e di sguardi che parlavano chiaro. Tu non hai mai creduto in me ma io in te ci ho visto tanto, la luce infondo al tunnel. Lucio è arrivato il momento di andare avanti ed io non servo più, questo è il nostro ultimo appuntamento -
Sgrano gli occhi, io l'ho sempre odiato questo posto ed ho sempre sbuffato al pensiero di Paola e delle sue ramanzine, non ci ho mai creduto. Ma ora? Che si fa?
- Non mi dire che sei dispiaciuto! Non sei mai venuto volentieri e adesso che puoi finalmente liberarti di me non lo fai? - sorride e gongola Paola perché lo sa quanto importante è sempre stato questo appuntamento settimanale, un'abitudine anche spiacevole ma pur sempre un modo per evadere dal bunker che mi sono costruito dentro di me, in tutti questi anni.
Si alza e questa volta sono io a muovere uno anzi due passi verso di lei, l'abbraccio io per primo - Grazie, mi mancherai -
Mi viene in mente prima di uscire di una questione che devo chiarire, Elvira.
- Sai chi ho incontrato la sera della laurea di Mary? Elvira, quella ragazza che trovavo qua fuori e che ultimamente non ho più rivisto. Non è che c'è il tuo zampino nello spostamento del suo appuntamento settimanale? - la guardo sospettoso e lei si irrigidisce ma poi si risiede e mi fa segno di fare altrettanto.
- Lo sapevo che il destino ci avrebbe messo lo zampino, Lucio c'è il segreto professionale e il mio collega Alberto non vorrebbe una divulgazione di informazioni ma a questo punto ti devo informare, devi sapere il perché devi starle alla larga, ti racconto la sua storia.
Elvira è innamorata di Alfredo, ha 20 anni e frequenta l'università qui a Torino, l'accademia delle belle arti. Rimane incinta e insieme ad Alfredo decide di tenere quel bambino che le impedirà di continuare gli studi ma le permetterà di essere madre. Alfredo la sposa, sono sempre più innamorati, i soldi scarseggiano e le famiglie si rifiutano di aiutarli ma loro si amano e sta per nascere il frutto del loro amore.
Alfredo però non conoscerà mai suo figlio perché una sera normale, una sera qualunque, Alfredo non torna a casa e non dà notizie di sé.
Niente, partono le ricerche ma di lui nessuna traccia, l'unica che trovano i carabinieri è quella più infamante, un regolamento di conti. Alfredo era nel giro della droga e della malavita, si sospetta sia stato ucciso per aver visto troppo. Non è mai stato ritrovato il suo corpo ma la conferma della sua uccisione è avvenuta da esponenti di spicco della malavita organizzata, da infiltrati e da persone in carcere che lavoravano con lui.
Elvira ne è uscita stravolta, è praticamente impazzita, non voleva neanche far nascere il figlio. Non l'ha voluto vedere per tanto tempo Daniele, il bimbo è stato dato in affidamento e solo 2 anni fa dopo anni di farmaci e psicanalisi Elvira finalmente è riuscita a rimettersi in piedi e a riprendersi suo figlio. Ma un lavoro e delle abitudini quasi consolidate nonché l'amore viscerale di un bimbo straordinario verso la sua mamma non bastano.
Lucio, Elvira ha ancora tanti pezzi da ricomporre, è ancora così fragile, alterna alti e bassi, non fa per te. Pensa a Monica, i tuoi genitori non hanno tutti i torti a volervi vedere ancora assieme. Mi chiama spesso, è preoccupata per te, ti vuole bene -
Sbuffo, Monica è l'ultima persona che vorrei vedere vicino a me.
La saluto Paola e mi avvio verso l'uscita, ho tanti pezzi anch'io sparsi da riattaccare e sento una sorta di empatia, un freddo improvviso, dentro di me. Elvira è rotta proprio come me.

Nel prossimo capitolo conosceremo un bimbo straordinario... Daniele 👦🏻😍

Cercami nei papaveri (#2 Book)Onde histórias criam vida. Descubra agora