9 ~ Indovina chi viene a cena?

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Alle 8 ha detto ed io sono da un quarto d'ora fermo qua fuori, ho parcheggiato praticamente davanti al palazzo di Elvira. Il dolce è riposto sul sedile vicino a me e non sono agitato ma le mie gambe non ne vogliono sapere di collaborare.
Tre vie più in là, poche centinaia di metri in linea d'aria, non l'avevo messo in conto ma la zona è quella. In questi anni ho fatto di tutto per non ritrovarmici neanche per sbaglio, il profondo nord di Torino, quel palazzo quasi fatiscente, 3 piani e un appartamento dove ho passato il miglior tempo della mia vita.
Sospiro perché sono già in ritardo di 20 minuti e non posso ricadere di nuovo nelle mie solite paure e non posso più vivere solo di ricordi.
In uno slancio afferro il sacchetto, chiudo l'auto e mi avvio al citofono.
Conforti eccola, suono.
- Finalmente! Ti vengo incontro, prendiamo l'ascensore insieme, aspettami! - una voce infantile ed eccitata non mi dà il tempo di rispondere, Daniele mi aspettava con trepidazione.
L'aspetto nell' androne - Ciao Lucio! Vieni abbiamo 5 piani da fare - le porte si richiudono dietro di noi e non so come comportarmi vorrei abbracciarlo ma mi sembra un po' esagerato.
- Cavolo Lucio ce ne hai messo di tempo, mamma sta cucinando da stamattina e ha buttato già via due torte salate - ride e  non posso che ammirare la sua vivacità e spontaneità - Non è una brava cuoca ma si è impegnata tanto -
- Tranquillo non ho grosse pretese e noi non glielo diremo ok? -
- Complimenti per l'eleganza, stai veramente bene - ha una camicia e pantaloni eleganti e una buffa cresta con gel sui capelli, si atteggia ad essere più grande e mi scappa un sorrisino divertito.
- È mamma, tutto deve essere perfetto questa sera - mi fa un occhiolino e finalmente arriviamo al quinto piano.
La porta è socchiusa, entrando non posso fare a meno di sentire un odore di bruciato arrivare dalla cucina - Oh oh siamo nei guai - Daniele alza gli occhi al cielo, che situazione grottesca.
- Ciao Lucio! Vieni accomodati, la cena è pronta - mi dà due baci sulle guance e non mi sfugge il sorrido malizioso di Daniele, questo bimbo è veramente uno spasso.
- Allora iniziamo dagli antipasti, sono già in tavola - mentre Elvira porta il dolce che ho portato in cucina Daniele mi bisbiglia - Devi approfittarne, mangiane più che puoi, non li ha cucinati lei - mi fa un altro occhiolino, è troppo forte. Gli faccio l'ok con il pollice e lui è tutto contento, cosa avrà visto in me per darmi tutta questa confidenza, proprio non lo so ma mi piace mi fa sentire più leggero e a mio agio.
- Eccoci qua, Dany stai un po' più staccato da Lucio, non lo soffocare - Daniele non si muove di un millimetro però.
La cena prosegue e non posso fare a meno di ammirare i quadri in sala, sono tanti dipinti uno vicino all'altro, hanno uno stile particolare e sembrano tutti dello stesso pittore - Sono veramente suggestivi questi quadri Elvira - la vedo trasalire e le sue guance arrossire - Sono miei Lucio, alcuni più colorati ed estroversi, altri più noir e cupi, rappresentano me e la mia vita fatta di alti e bassi. Se non potessi esprimere le mie emozioni tramite gli acquerelli potrei impazzire -
La guardo ammirata ma un pizzicotto sulla gamba mi fa trasalire - Non le hai ancora detto quant'è bella però - mi bisbiglia all'orecchio Daniele. Questa volta sono io ad arrossire, l'ho notato il vestito a tubino grigio di Elvira che fascia le sue curve sinuose e anche le sue labbra tinte di rosso molto provocanti ma... Oddio che imbarazzo.
- Dany! Smettila di essere così impertinente, vuoi andare a dormire senza cena? -
- Ma no lascialo, ha ragione. Sono stato maleducato, i tuoi quadri sono molto belli ma anche tu, stasera ti sei superata - i nostri occhi si incontrano e i suoi luccicano.
Daniele gongola vicino a me, purtroppo quando è ora dell'arrosto cerco di mangiarne il meno possibile, è evidentemente bruciato e mi dispiace per Elvira che si è impegnata tanto ma direi che la cuoca non è il suo mestiere. La prossima volta li porterò a cena fuori, eviteremo ulteriori imbarazzi.
Quando arriva il momento del dolce Daniele esulta senza contegno - Finalmente si mangia! La torta al cioccolato, grande Lucio -
- Cosa vuoi dire?! Perché non hai mangiato finora! - Daniele sbuffa ed io non ce la faccio a  trattenere una risata liberatoria, è da una vita che non mi sentivo così bene e rilassato, neanche un pensiero stasera, tutto così semplice e genuino. Se penso che queste persone le conosco da così poco sono spinto a sperare di frequentarle ancora per tanto.
- Dany sono le 9 e mezza, ti porto a letto. Lucio mi aspetti qui? -
-Oh no Lucio mi accompagnami tu? - Daniele mi supplica con le mani giunte e uno sguardo implorante.
- Dany lascialo stare dai, non mi sembra il caso-
- Per me non c'è nessun problema, veramente- Daniele mi abbraccia vittorioso.
Camera sua è piccola e piena di puzzle, ci sono scatole da tutte le parti e un quadro sulla parete del suo letto è enorme con tanti pezzi piccolini, raffigura Torino - Wow-
- Ti piace? Mi ha aiutato Lina, la nostra vicina di casa, si occupa lei di me quando mamma lavora, mi ci è voluto un sacco di tempo -
- Sei stato veramente bravo, complimenti! -
- Vieni qui, non abbiamo tempo da perdere - mi fa spazio sul letto, vicino a lui. Ho già paura di quello che uscirà dalla sua bocca, è una continua sorpresa questo bambino.
- Parliamo di cose serie... ti piace mia mamma?- sgrano gli occhi, è così diretto.
- Domanda troppo difficile? Ok... vediamo, mm... ti piacerebbe stare con noi tutti i lunedì di tutti i mesi che verranno? - mi scappa un'altra risata e gli faccio un buffetto sulla guancia - Sì per me va bene ma non vi stancherete di me? -
Lo vedo pensieroso - Mmm domanda difficile questa... meglio mettersi a letto, vai pure di là io posso stare senza storia questa sera, mamma me ne legge una ogni sera. Vai da lei - mi spinge via dal letto, è una sagoma questo diavoletto dagli occhi più azzurri del cielo.
- Buonanotte allora - mi fa l'ennesimo occhiolino.
Quando attraverso la sala per avviarmi in cucina noto Elvira intenta a mettere i piatti nella lavastoviglie, è così concentrata che non si accorge che mi sono soffermato ad ammirarla, appoggiato allo stipite della porta.
Mi piace tua mamma Daniele?
Forse la risposta non è così difficile.

Un piccolo diavoletto Daniele 😈 Lucio ha passato una serata serena... finalmente 🙄😉

Cercami nei papaveri (#2 Book)Where stories live. Discover now