38 ~ Niente e nessuno

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- Ti devo parlare -
Poche e laconiche parole mi ha scritto Elvira, un misero sms e qualche telefonata piuttosto fredda e priva di significato, priva di quell'empatia che avevamo raggiunto.
È tornata da una settimana da quel maledetto incontro con suo marito, quel codardo che pur sopravvivendo a un terribile agguato si è tenuto lontano da sua moglie e soprattutto dal suo unico figlio.
Maledetto codardo che adesso è tornato a riprendersi quello che aveva rinnegato, maledetto, se solo ti avessi davanti in questo momento, io...
Lei me l'ha promesso però, niente e nessuno si potrà mettere tra di noi, niente e nessuno ci potrà allontanare.
Ed io non riesco ad allontanare questo profondo malessere, questa insana convinzione che lei sia ormai lontana da me e un po' più vicina a lui, a quel maledetto malvivente.
Adesso le scrivo, non ce la faccio più ad aspettare, me lo deve dire in faccia, guardandomi negli occhi, qualcosa è cambiato tra noi.
Sono qui seduto sul divano da troppo tempo, con i pantaloni del pigiama e con una maglietta che non cambio da ieri, ho una gran voglia di bere, di sfogare i miei dubbi nell'alcol.
Quanto tempo è passato dall'ultima volta, dall'ultima sbronza? Voglio veramente tornare a quel periodo buio della mia vita?
Neanche la scrittura riesce a calmarmi e a darmi un po' di quella fiducia in me stesso che avevo ritrovato, al diavolo Cristian e Marta, possono, anzi devono aspettare.
Cerco il suo nome tra i miei contatti preferiti in rubrica e avvio la chiamata, aspetto alcuni squilli e sono troppo nervoso, se non risponde vado da lei e stasera finalmente scoprirò che cosa deve dirmi.
Niente, non risponde, faccio volare il cellulare sul divano e corro a cambiarmi, devo sapere, non riuscirei a sopravvivere ad un'altra nottata insonne.
Sento la suoneria arrivare dal salotto, la sua suoneria, mi sta richiamando. In poche falcate afferro il cellulare e rispondo - Lucio... scusa ero... in bagno, avevi bisogno? -
La sua voce è tremante e questo non fa che aumentare il mio disagio ed inizio ad incazzarmi - Sì, ho bisogno di sapere, non dovevi parlarmi?! - lo so di aver alzato la voce e la sua risposta che tarda ad arrivare mi fa capire quanto sia spiazzata.
- Ma adesso? Lucio... è tardi, passo io da te domani, promesso -
- No, non posso più aspettare, vengo io da te. Tanto Daniele sta dormendo no? -
La sento deglutire, è agitata - Ascolta, chiedo a Lina di venire qua e... ti raggiungo Lucio -
- Ok, ti aspetto -
Taglio letteralmente la comunicazione, riaggancio e mi passo frustrato le mani sul viso, non vorrei rovinare tutto, sono bravo in quello.
Magari ho solo frainteso un momento in cui lei vuole starsene un po' per conto suo, magari non riguarda noi, magari riguarda quello stronzo e il fatto che l'ha finalmente allontanato.

Suona il citofono e decido di andarle incontro sulle scale, ho una voglia matta di riabbracciarla, di baciarla.
Quando si accorge di me sussulta e non le dò il tempo di realizzare, l'abbraccio forte e lei appoggia il viso sulla mia spalla, non so per quanto tempo rimaniamo così sulle scale, nessuno dei due sembra poter fare a meno di quel contatto.
Le prendo il viso tra le mani e la bacio, dolcemente, ho bisogno di rassicurazioni, ho bisogno di sapere che nulla è cambiato e che nulla cambierà.
- Vieni - la prendo per mano e ci avviamo verso l'appartamento, la mano è fredda e non mi sfuggono le occhiaie sotto i suoi occhi, sembra stanca e mi stringe il cuore.
Ci spostiamo sul divano e il suo sguardo è perso, sfuggente - Ehi, va tutto bene? - le metto due dita sotto il mento e le faccio alzare il viso, finalmente i nostri occhi si incontrano.
Sono occhi tristi i suoi e la mia angoscia torna prepotentemente a farmi visita.
- Sono preoccupato Elvira, che succede? -
- Lucio non è facile quello che sto per dirti e ti chiedo di ascoltarmi, fino in fondo - Annuisco stringendo forte la stoffa del divano, ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa, ho bisogno di sperare.
- Ho incontrato Alfredo come tu sai e niente è cambiato nei miei sentimenti verso di te. Ti amo oggi, come ti amavo ieri e come ti amerò domani... -
- Ma? - sta iniziando ad innervosirmi ulteriormente.
- Fammi finire Lucio, non c'è nessun ma. I miei sentimenti sono quelli e dovresti credermi, mi ha fatto una proposta a cui ho riflettuto per tutto questo tempo, ecco perché sono stata fredda e scostante e... di questo ti chiedo scusa Lucio. -
- Di quale proposta stai parlando?! - balzo in piedi e il mio tono di voce non può che alzarsi.
- Non rendermi le cose ancora più difficili Lucio, fammi finire - la sua voce trema e a me tremano le gambe, cado in ginocchio e sono praticamente ai suoi piedi.
- Un anno Lucio. Un anno insieme, un anno per essere una famiglia, un anno per dare finalmente un padre a Daniele e fargli vivere quello che significa essere una famiglia, un anno lontano da tutto e da tutti. In America a Boston, una nuova identità e una nuova vita -
- No, no, nooo - sbraito e neanche mi accorgo di star piangendo.
Elvira mi accarezza i capelli e non riesco più a guardarla negli occhi - Lucio... Daniele è mio figlio ed è compito mio, è compito di una brava madre di rendere felice il proprio figlio, non mi potrei mai perdonare se... -
- Vattene - mi ripulisco velocemente il viso con il dorso della mia mano e questa volta la guardo negli occhi, la vedo tremare sotto il mio sguardo freddo e ormai lontano - Lucio non sai il dolore che sto provando in questo momento, non sai quanto mi costi... -
- Non mi hai sentito?! Te ne devi andare! - urlo ormai con il cuore in mille pezzi e con la rabbia ad annebbiarmi il cervello.
- Lei non l'avrebbe fatto. Lei non mi avrebbe abbandonato ed io so per certo, in questo momento che lei è l'unica donna che abbia mai meritato il mio amore. L'unica che avrà il mio cuore, per sempre -
Sa a chi mi riferisco, so di averla colpita, le ho fatto male, la vedo alzarsi incredula e precipitarsi verso la porta.
Non ti rincorrerò Elvira, corri da Alfredo e dalla tua nuova famiglia, lontano da me.

Un Lucio fuori di sé che non ha saputo frenare la rabbia. Un punto di rottura e forse di non ritorno 💔

Cercami nei papaveri (#2 Book)Where stories live. Discover now