20 ~ Quando mi guardi così

136 21 21
                                    

Quanta gente, Marta non se l'era immaginato quanto famoso fosse Cristian e il suo gruppo. Dall'esterno del locale sia la gigantografia del gruppo rock che la coda per entrare avevano preannunciato una serata strana, forse troppo per lei e per le sue abitudini.
Aveva convinto Fabrizio ad accompagnarla, suo compagno di lavoro e di tanti anni persi a studiare insieme, a conoscersi e a fidarsi l'uno dell'altra. Adesso la guardava di sottecchi, stupito Fabrizio perché quel locale non faceva per loro, non aveva chiesto niente, l'aveva semplicemente accompagnata.
Seduti al bancone del bar a sorseggiare una birra Marta aspettava con impazienza l'arrivo di Cristian, c'erano ragazze vestite in modo assurdo che fumavano e bevevano, Marta si sentiva a disagio, perché erano parecchio più giovani di lei.
- Sei in tiro stasera eh? - Fabrizio le fece l'occhiolino.
- Ma smettila... sono sempre io - non poteva permetterselo di essere figa Marta, non si sarebbe mai sentita attraente ma ci avrebbe voluto provare, almeno quella sera, per Cristian. Aveva indossato i jeans più aderenti che possedeva, se non aveva delle curve da capogiro, Marta pensò, almeno avrebbe recuperato accentuando il suo sedere che non era poi così male. Ma quello che ebbe dell'incredibile fu aver deciso di comprare ed indossare un reggiseno push up per rendere giustizia alle sue tette inesistenti, lo sguardo fin troppo focalizzato di Fabrizio la convinse ad aver fatto una stupidata, chissà se avesse avuto lo stesso effetto anche su Cristian.
E per finire il rossetto rosso che aveva contornato un po' troppo le sue labbra fini fino a farle diventare a cuore e carnose.
A un certo punto nel locale si spensero le luci e si illuminò il palco, stupide ragazzine urlanti fecero il nome di Cristian e Marta non poté nascondere il fastidio, in fondo voleva Cristian tutto per sé e iniziò a pensare di andarsene, si sentiva di troppo, forse era ancora in tempo.
Le luci accecanti lo individuarono e mentre la musica assordante partì la sua voce calda e potente iniziò a cantare.
Marta non riuscì ad alzarsi, fu come ipnotizzata, Cristian indossava dei pantaloni di pelle nera a vita bassa e il petto, pieno di tatuaggi, era ricoperto da una semplice giacca in pelle smanicata e pericolosamente aperta.
Non c'era niente di più sexy e accattivante al mondo, Marta si accertò di non avere ancora la bocca aperta e che non stesse sbavando, toccandosi le labbra dallo stupore.
Lo sguardo di Cristian si perse in giro per il locale, forse la stava cercando e quando la vide...

Direi che oggi può bastare, sta diventando una droga questo libro, se continuo così lo finisco in un mese. Adesso devo pensare ad Elvira e col cavolo che aspetto lunedì per rivederla, vado da lei ho deciso e poi il mercoledì non ci sarà nessuno al locale e potremo stare un po' insieme, appartati.
Se solo trovassi le chiavi della macchina, sono particolarmente disordinato ultimamente, tra Elvira che mi ha completamente scombussolato, anche se in modo molto positivo e il tornare a scrivere poi, mi sento vivo proprio come un ragazzino, elettrizzato dalle sue prime esperienze amorose.

Riesco finalmente ad arrivare al locale dove lavora Elvira, non la vedo subito in giro e mi accomodo nel tavolo più appartato, ormai le colleghe mi riconoscono, sono di casa.
Elvira non mi nota subito e cerco di fare segno a Serena di non dirle niente, la colgo di sorpresa mentre sta annotando qualcosa su un foglio, appoggiata al bancone, la cingo con un abbraccio da dietro e le dò un bacio casto sul collo, dove so che la fa impazzire - Ehi ma che ci fai tu qui? -
- Pensavi veramente che avessi aspettato lunedì per rivederti? -
- Ma se ci siamo mandati un sacco di messaggi e... adesso che ci penso oggi sei stato più taciturno, che ti è successo? -
- Ero occupato a scrivere, vieni dai. Ho preso quel tavolo per noi, ti voglio un po' per me - lo vedo il suo sguardo farsi malizioso e all'improvviso le sue guance arrossire - Quando mi guardi così non capisco più niente -
Mi siedo e la porto sulle mie gambe - Come si sta comportando lo sconosciuto? - si riferisce al libro e lo sapevo che avrebbe cambiato argomento, si vergogna Elvira ma non ha proprio niente da vergognarsi.
- Per ora bene ma farà presto agitare la cara Marta, ha un nome sai? - inizio ad accarezzarle le cosce e per mia fortuna oggi Elvira indossa una gonna.
- E come l'hai chiamato? - il suo respiro è più affannoso, percepisco la sua eccitazione ma so che devo fermarmi, risalgo con la mano e le accarezzo un braccio.
- Non te lo dirò, inizio ad essere geloso del mio protagonista, leggerai la storia quando sarà finita. Anche a Roberta non darò niente prima e potrà urlare quanto vuole ma ho deciso così -
Fa per alzarsi Elvira ma la blocco prendendole le guance fra le mani e baciandola con foga, finalmente.
- Lucio non mi sembra il caso e... devo andare adesso - sorrido della sua timidezza, forse stravedo per lei proprio per questo.
Si rialza e questa volta lo faccio anch'io, meglio lasciarla lavorare in pace.
- Potresti lasciare Daniele alla tua vicina lunedì e non tornare a dormire? Voglio portarti in un posto, il mio posto -

Chissà dove la porterà Lucio e... a Cristian piacerà questa Marta più sexy del solito? 😳🤗

Cercami nei papaveri (#2 Book)Where stories live. Discover now