29 ~ Tanto lui non sarebbe venuto

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'E domani passo a trovarti' quella frase stava facendo impazzire Marta che ingannando l'attesa si era struccata e ritruccata almeno tre volte. Perché non aveva specificato l'orario o anche solo la parte della giornata, e se non fosse venuto del tutto? E se se ne fosse dimenticato? Magari aveva avuto un appuntamento improvviso con una delle sue tante fan, sicuramente più fisicata di lei.
Uffi, maledetto pessimismo, la notte prima non aveva praticamente dormito Marta e stava per abbandonarsi ad un nuovo attacco di ansia se non avesse preso quelle gocce provvidenziali omeopatiche che teneva sempre di scorta, in bagno.
L'idea di raccontare un fatto così privato, così intimo, che le aveva tagliato a metà l'esistenza e le aveva rovinato gli anni più belli della sua giovinezza, riguardava l'unico amore della sua vita e la sua famiglia poi, che per lei era così sacra e intoccabile.
Ma che si preoccupava a fare? Tanto lui non sarebbe venuto, Cristian e i suoi pettorali in bella vista, se solo ripensava a quel concerto, alla sua presenza scenica, ecco... altro che attacco d'ansia, d'altronde erano 5 anni che non batteva chiodo e di conseguenza non aveva più avuto rapporti sessuali con nessuno, sembrava asessuata oramai.
Il suo stomaco inizió a brontolare e Marta decise di togliersi quel vestitino elegante, indossò la sua solita tuta da casa e si legó i capelli con una coda alta, aveva solo impiegato mezz'ora ad arricciarli e renderli un pochino più interessanti, erano solitamente dritti come uno spago.
' Ok vada per una pizza surgelata' aveva pensato tra sé e sé, col cavolo che nello stato attuale avrebbe anche solo lontanamente pensato di mettersi a cucinare, non che di solito fosse una cuoca provetta ma insomma non era neanche così scansafatiche.
Nel giro di 10 minuti la pizza fumante e con un certo odore invitante era sul suo piatto ma Marta ne mangiò solo una fetta e mezza, non era pronta ad abbuffarsi, lo stomaco era ancora provato dalle emozioni contrastanti delle ultime ore, decise però di aprire l'ultima birra che c'era in frigo, quando inspiegabilmente il campanello suonó.
No, non poteva essere lui, raggruppò la tovaglia e tutto quello che conteneva per depositarla velocemente nella dispensa in cucina, ci avrebbe pensato più tardi.
Si tuffò letteralmente in camera per cambiarsi,  per l'ennesima volta quel giorno, si rimise l'ultimo vestitino provato che era un po' corto in effetti e si mise dei tacchi decenti, poteva mica accogliere quel pezzo di gnocco in ciabatte.
Il campanello suonó un'altra volta e Marta si precipitò a rispondere - Sì? -
- Sono Cristian, scusa il ritardo, posso salire? -
- Certo! - e glielo chiedeva anche?
In pochi minuti Cristian era alla porta con un sorriso smagliante e vestito completamente di nero 'si può essere così sexy con una semplice t-shirt e un jeans qualunque?' Si chiese Marta mentre lo fissava in modo indecente.
- Posso entrare o? -
- Figurati, entra! - che figura, si ripromise Marta di essere un po' più discreta nelle sue occhiate verso Cristian, non aveva più 15 anni ed erano passati anni dalle sue cotte adolescenziali.
- Stavi per uscire? - Cristian indicò l'abbigliamento elegante di Marta e così la ragazza si accorse di aver forse un pochino esagerato - Oh no, non volevo accogliere un ospite in tuta e ciabatte, te ne saresti andato a gambe levate -
L'affermazione fece ridere di gusto Cristian e Marta rise imbarazzata di rimando - Hai dimenticato questo - Cristian sfilò l'elastico dai capelli di Marta e iniziò ad accarezzarle i capelli.
- I 'miei' capelli oro, ti avrei preferita in tuta invece. Adoro la tua semplicità - Marta sgranó gli occhi perché avrebbe voluto fossero sue anche altre parti del suo corpo ma dovette riprendersi perché lo sguardo abbassato e focalizzato di Cristian la distolse da quei pensieri poco casti.
Fu quando Cristian si schiarì la voce con un colpo di tosse che si accorse di aver commesso un grave e imperdonabile errore, non aveva indossato il reggiseno.
Ma la cosa più drammatica è che il vestito che indossava aveva alcune parti trasparenti e una di quelle era proprio l'area interessata dai suoi minuscoli seni.

Driiin... chi osa interrompere la mia vena creativa? Ho ancora così tanto da raccontare, la giornata focosa appena passata con Elvira mi ha veramente ispirato e conoscendomi voglio portarmi avanti il più possibile con il mio libro.
Quando inizio tendo a finire prima del tempo, se a Roberta ho dato 3 mesi prima di iniziare il lavoro di editing io voglio mettercene la metà.
Il postino? Una raccomandata? Spero non sia una multa, non ho voglia di rovinarmi la giornata.
Appena risalgo le scale mi accorgo che la busta non è verde ma è bianca e dietro ci sono due fedi disegnate, proprio nella chiusura sigillata di quest'ultima.
Il nome e il cognome mi colpiscono e mi fanno aprire maldestramente questa busta così immacolata e scritta a mano in un corsivo elegante.

Il giorno 20 Giugno alle ore 11 e 30 sei invitato a presenziare alla cerimonia civile presso il comune di Torino in cui sarai testimone del matrimonio tra Alessio Tancredi  e...

Alessio si sposa! 😳
Se Lucio riesce a riprendersi dalla notizia forse nel prossimo capitolo continuerà la storia di Marta e Cristian 😉

Cercami nei papaveri (#2 Book)Where stories live. Discover now