14 ~ Una storia da raccontare

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Marta era stanca, aveva percorso chilometri a piedi con la raccolta di disegni sotto il braccio, non ci poteva credere e no non poteva piovere di nuovo, non adesso che aveva dimenticato l'ombrello a casa ed il bar era così distante.
Iniziò a correre ma non aveva più l'agilità di una ragazzina e arrivò al bar da Piero zuppa, con i capelli lunghi e biondi che colavano acqua sul suo viso a malapena truccato.
- Ciao Piero! - salutò il suo amico prima di rifugiarsi nel tavolino più lontano, il suo.
Ma dovette sceglierne un altro, più vicino e in bella vista, il suo solito tavolino era occupato.
Un ragazzo dai lunghi capelli corvini e due gemme verdi al posto degli occhi era lì che la stava guardando, sorseggiando una tazza di caffè. La stava scrutando per l'esattezza ed entrambi non riuscivano a togliersi gli occhi di dosso, nemmeno per un istante.
- Allora, il solito Marta? - annuì la ragazza, Piero la conosceva da una vita oramai, non avrebbe mai rinunciato alla cioccolata con panna, neanche ad agosto.
- Vado a sistemarmi in bagno e arrivo - era preoccupata Marta dello stato pietoso in cui si ritrovava e il suo sguardo era ancora lì, su di lei.

"Insignificante, ecco cosa sono, una ragazza di venticinque anni appena compiuti, senza arte né parte con un sogno ben custodito nel cassetto, una mia mostra di disegni, i miei ritratti, la mia matita con tutte le sue sfumature, la mia vita." Pensò tra sé e sé.
Sospirò poi, ne doveva ancora passare di acqua sotto i ponti, per ora si doveva accontentare di un piccolo angolo dell'atelier di Mario dove con Fabrizio e Laura cercava di farsi notare con i suoi disegni, il suo talento.
Tirò su i capelli biondi in una coda alta, la frangetta ormai lunga copriva quasi interamente gli occhi color nocciola, cercò di ripulire l'eye-liner ormai sbavato sotto gli occhi. La maglietta fin troppo aderente era bagnata e anche se cercò di asciugarla alla bene e meglio con l'asciugamani del bagno, era un disastro.
Il seno era piatto e se ne era sempre vergognata, era troppo alta Marta e completamente priva di curve mozzafiato, quelle che facevano girare la testa agli uomini, che di lei avevano sempre ignorato l'esistenza.

Tornò in sala e lui era ancora lì, bello di una bellezza selvaggia e quasi rara, cercò di osservarlo ed imprimere nella sua mente i suoi tratti a volte spigolosi e a volte così sinuosi.
Cercò di distrarsi invano tra un sorso di cioccolata calda e una sfumatura di chiaro scuro tra gli occhi della ragazza che stava terminando di ritrarre. Sudava Marta e si agitava quando con la coda dell'occhio lo sorprendeva ad osservarla, il caffè già finito da un pezzo e lui non accennava ad ansarsene. Cosa avrà mai avuto da guardare così tanto in lei? Che cosa potrà mai colpire in un ragazzo così perfetto una ragazza così scialba come lei?
Marta non riusciva a darsi una risposta.

Sentì una sedia muoversi e ancor prima di realizzare la sua appartenenza, lo vide lasciare una banconota sul tavolo e senza voltarsi portarsi all'uscita. Così all'improvviso, senza alcuna indecisione e senza darle il tempo di riprendersi da un vuoto così difficile da colmare.
Cercò di continuare il suo lavoro Marta ma la testa non collaborava, era troppo occupata a ripensare agli occhi verdi dello sconosciuto e ai suoi capelli lunghi e mossi da accarezzare.

- È per te - Piero sorrise e lasciò cadere un bigliettino sul tavolo, vicino al disegno di Marta.

Alla ragazza dai capelli oro

Sei una visione in cui perdersi.
Torno domani e dopodomani ancora.
Ti conosco ma lo so... tu non ti ricordi di me

L' aveva scritto il ragazzo sconosciuto, voleva rivederla e la conosceva ma Marta si sforzò e di lui non aveva proprio nessun ricordo.
Solo anni di solitudine e compagnie negate nei ricordi di Marta, forse era arrivata l'ora anche per lei di vivere, vivere davvero.


Sono le 3 del mattino, mi sono svegliato con una voglia irrefrenabile di scrivere. Non ho badato a l'ora, come facevo ai vecchi tempi, ho preso il pc e di getto ho scritto, senza fermarmi.
Sarà stata la serata a lieto fine di ieri? Marta ha molto della mia Elvira ed è lei che mi ha ispirato, quando tutto sembrava finito, la mia scrittura è tornata a vivere.
Premo il tasto invio e non ci penso più, un inizio che voglio prepotentemente portare avanti - È solo una storia da raccontare... niente sinossi, scriverò presto e fin quando non l'avrò finita... notte - Roberta è il destinatario della mia mail e quanto vorrei vedere la faccia della mia editor quando la leggerà, riesco di nuovo a scrivere e ne sono stupito anch'io.

Torno a letto con un sorriso sulle labbra e decido di scrivere un altro messaggio ad un'altra persona - Non importa se stai dormendo in questo momento. Volevo solo farti sapere che sono contento che tu ci sia, adesso e spero anche domani. Sono tornato a scrivere e lo devo a te... sogni d'oro Elvira - non resisto e le invio la faccina con il bacio, ripenso al nostro primo bacio che non sarà sicuramente l'ultimo.

Lucio è tornato a scrivere 🙌🏻 leggerete anche voi la sua nuova storia... una storia nella storia 😉

Cercami nei papaveri (#2 Book)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora