🧬 2. Rico

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"Ti piace prenderlo o infilarlo?"

"Mh, così mi lusinghi, Rico."

"Secondo me prenderlo, dico bene?"

Per quanto corti, afferro i capelli di Rico e glieli tiro così da fargli inclinare la testa all'indietro. Mi avvicino alla sua guancia, la sfioro con il naso e poi con la bocca, lasciando una traccia umida fino al suo orecchio: "A te?"

"Ho fatto prima io la domanda" Rico si lascia stuzzicare, non comandare. 

Si libera dalla mia stretta e mi spinge contro la cassettiera. Direi che mi spinge anche abbastanza forte, ma tanto la casa è sua, quindi chissenefrega se ho fatto cadere un paio di cornici. Anzi meglio, così impara ad essere violento.

Rico mi raggiunge subito in una falcata e preme il mio corpo tra il suo e il legno del mobile. Così non so se sia più dura la maniglia del cassetto o la sua erezione contro la mia gamba. Mi stringe i fianchi e mi ficca la lingua in bocca, il suo bacio è talmente prepotente che è come se gridasse: non prendiamoci in giro, bello, è chiaro che sono io l'attivo qui, tu puoi solo accompagnare.

"Allora, Olli caro, hai deciso o stai ancora facendo ambarabà?"

Tsk, come se mi stesse davvero dando la possibilità di decidere! Non lo conosco, ma capisco che non è un partner che concede certi lussi; è solo bravo a vendersi, a sembrare un galantuomo, per poi infilartelo in quel posto, letteralmente.

"Ho deciso" sfiato mentre le mie mani scendono verso la sua cintola e gli sganciano il bottone. "Lo prendo."

"Speravo in questa risposta" sorride contro le mie labbra, poi, ancor prima che io abbia finito di togliergli i jeans, mi afferra per la vita e mi lancia sul il divano. Con una certa delicatezza da fatina, mi sfila i pantaloni rischiando di scucirli, ma a questo punto, io non posso accettare che i miei Levi's 511 si sgualciscano sotto il suo tocco da cavernicolo.

"Sono firmati, Rico. Se me li rompi, ti denuncio."

"E se ti rompo il culo, invece?"

"Dipende se lo sai fare bene." 

Ragazzi: essere dominatori è un privilegio, essere passivi un'arte. Devi convincere il tuo partner che non si sta sedendo sugli allori; devi convincerlo che la vera patata bollente se l'è presa lui... e sì, anche quando il tuo lui si comporta da cafone e spara commenti erotici come 'ti spacco il culo'. Soprattutto in questi casi nobilitare il sesso diventa sia arte che responsabilità.

Rico produce una risatina rantolante, trasudata di eccitazione: "Vediamo se sei ancora spavaldo fra cinque minuti".

"Vediamo se duri cinque minuti."

Mi lancia uno sguardo di fuoco, poi castiga il suo pene in un preservativo un po' troppo stretto, unica misura che ahimè posso offrire. Siamo a casa sua e uno si aspetterebbe che, se non in tasca o nel portafogli, ci fosse un goldone almeno nel cassetto delle mutande, invece Rico sostiene che in questa casa ci viene talmente poco che è rimasto senza scorta e che, in tasca, non ha nulla perché non si aspettava di far nulla. Finché non ha visto la mia boccuccia di rose, ovviamente.

Quindi niente, alla fine mi è toccato sprecare una delle mie munizioni taglia M. Che volete farci? Non mi compro una XL per fare il figo e poi ballarci dentro. Sono un tipo umile e nella media. Rico, invece, ce l'ha davvero grosso.

Lo sospettavo, lo confermo quando lo vedo e non riesco ad evitare di esternarlo quando lo sento entrare dentro di me. Fa quasi male, ma proprio per questo mi piace.

"Allora, sei pronto a frignare come un bambino?"

Alzo gli occhi per incrociare quelli chiari di Rico: se fosse il sesso a farmi frignare, non sarei qui. Anzi, è proprio per questo che sono qui. Perché trovo distrazione nel sesso. Perché se non ci fosse il sesso, starei a frignare molto più spesso.

DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now