🧬 36. A cappella

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Maggio: sbocciano i fiori, sboccia la primavera, sboccia l'amore, sbocciano i ragazzini nelle discoteche ora che la scuola sta per finire. Aprirei questa scena proprio con una fast motion di un geranio che dischiude i petali mentre il cielo scorre in sottofondo, ma non posso. La mia Reflex è attualmente impegnata in altro, tipo a riprendere mia zia che finge di camminare lungo la navata sotto il braccio di un padre immaginario... il suo è morto, pace a nonno Saverio.

Comunque, noi ridiamo e scherziamo, ma questi due si sposano veramente tra due settimane. Due settimane - capito, nonno Saverio? Cazzo.

Mi sembra ieri che li ho beccati la prima volta a fornicare sul tappeto di casa mia, con conseguente trauma durato per mesi e temporanea conversione al satanismo, nella speranza di trovare un modo per ucciderli senza realmente aggredirli.

E ora guardateli... papà sta cercando di sfilarsi la fede dall'anulare, dopo che naturalmente l'ha forzata per farla entrare. Zia, invece, continua a fare avanti e indietro per la navata della chiesa, talvolta salutando un'immaginaria folla come farebbe la regina Elisabetta, talvolta chiedendomi se dall'angolatura le si vede molto il pancione.

Sta ancora sclerando per il fatto che si dovrà sposare 'sembrando una megattera'.

Per fortuna questa sera se ne vanno entrambi dalle palle, in Culonia a provare vari ristoranti in cui fare il ricevimento, e io sarò finalmente un uomo libero. Non ho ancora molti piani, ma la Ginori all'ultimo incontro mi ha detto che devo assolutamente vedere persone nuove per distrarmi da Raffa, così pensavo di riscrivere a qualche mio ex e vedere chi ha voglia di passare da me.

Lo so, lo so, forse è un'interpretazione inesatta di "vedere persone nuove", ma è risaputo che si comincia sempre così: chiodo scaccia chiodo, ritorno di fiamma, non ti ho mai realmente dimenticato e bum!, distrazione magistrale garantita fino alla prossima rottura. Raffa sarà fuori dalla mia vita molto più facilmente di quanto ci sia entrato, quel maledetto giorno in cui è nato.

"Olli" il volto abnorme di mio cugino compare proprio in questo momento al centro dell'obiettivo e io prendo paura, facendo un salto all'indietro. 

"Sei pazzo? Lo sai che ti ho visto persino il tessuto adiposo sottocutaneo? Non si fanno queste cose quando lo zoom è inserito."

"Beh, sarebbe utile per trovare il cervello di Caterina, non pensi? Quando pensi che sia nata con una bolla d'aria nella scatola cranica, puoi sempre verificare con questo metodo."

Ridacchio e mi discosto dall'obiettivo, mentre zia inizia ad imprecare per la brusca perdita di attenzioni: "Che c'è, Spunta? Non dovevi stare a provare le canzoni per la messa matrimoniale?"

"Molto divertente" mi dà un pugno sulla spalla. "Il cantante ufficiale per la parte noiosa è Fab, lo sanno tutti. Farà un'Ave Maria a cappella durante il quale zia Agnese russerà e io farò partire un beat-box in sottofondo solo per dargli fastidio, sperando che gli diventi la faccia tutta rossa e sfiori la sincope come ogni volta che si incazza. Quindi si interromperà a metà, mi accuserà e io dirò che era solo zia Agnese che russava, facendolo passare per un insensibile e rendendo questo matrimonio e-pi-co."

Fisso mio cugino per qualche secondo, il suo sorriso tirato, la parlantina abbondante, le dita che solcano la spunta sulla cicatrice: "Raffa, che c'è? Sei agitato?"

"Veramente ti dovrei parlare."

"L'avevo capito. Sei incinto pure tu?"

"Shh, non qui" sillaba, abbassando la voce e prendendomi per entrambe le spalle.

Io boh, vivo con un mentecatto.

Cammino all'indietro inciampando sulle mie stesse scarpe e soffrendo per le mani di questo deficiente sulla mia pelle. Da quella sera in cui abbiamo 'chiarito' la nostra situazione, non c'è stata fantasia sessuale in cui non abbia vinto l'Oscar come attore protagonista, attore non-protagonista, scenografia, regia, costumi e pure colonna sonora di gemiti.

DNA - Dovrei Non AmartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora