🧬 40. Un pezzo di me

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Capitolo super lungo, tenersi forte!

Qualcuno bussa allo stipite della mia porta proprio mentre mi sto annodando la cravatta. Sposto gli occhi sullo specchio e vedo il riflesso di Rico, quindi ho un lecito infarto multiplo carpiato da medaglia d'oro alla gara di brutte sorprese: "Che cazzo...?"

"Posso entrare?"

"No" mi volto furibondo, con le dita ancora aggrappate a quest'indumento del male. "Perché sei qui? Chi ti ha invitato? Hai i capelli rosa, adesso?"

Rico sorride con fare divertito, dunque non solo si fa largo nella mia camera da letto, ma si permette anche di chiudere la porta alle sue spalle con fare da divo: "Rosa is the new blu".

"Ma sparati" sbuffo, lasciando andare il nodo con rabbia.

E va bene, forse è una reazione leggermente esagerata, ma credo di avere i miei buoni motivi. Oltre al fatto che odio quest'individuo a prescindere, oggi è il giorno in cui mia zia e mio padre si sposano e dato che per me è ancora un po' tutto una merda, vedere che attorno ci stanno ronzando le peggiori mosche non contribuisce affatto al buon umore.

Rico non è stato invitato al matrimonio, o almeno, non che io sapessi, quindi non vedo perché debba palesarsi proprio mentre ci stiamo agghindando e già siamo in ritardo per raggiungere la chiesa. Se Raffa intende condividere un momento del genere con questo scherzo della natura, allora mi vedo costretto a sfilarmi la cravatta ed usarla a scopi tutt'altro che estetici.

Sarebbe giusto giusto il coronamento di una settimana infernale, nonché un dispetto che mi aspetterei in pieno dal troglodita di mio cugino, nonché la provocazione massima che ero certo sarebbe arrivata, prima o poi, con la più alta potenza distruttiva.

Ma andiamo con ordine e raccontiamo il dramma dal principio.

Come potrete immaginare, è iniziato tutto da quel giorno del bacio nella cappella dei putti volanti. Io ho rifiutato la dichiarazione di Raffa, lui si è sentito sfrontatamente preso in giro, ma contrariamente alle aspettative, non si è solamente arrabbiato. Anziché evitarmi ed odiarmi profondamente, quel figlio di una buona donna ha fatto proprie le regole del mio gioco e si è messo a giocare, perché, lui lo sa, l'unico vero modo di vincere Olli è essere Olli.

Mentre tutti erano agitatissimi per il matrimonio, lui approfittava del caos per provocarmi in ogni modo possibile: mi sfiorava inavvertitamente se ci passavamo vicino, si scioglieva le ciocche a due centimetri dal mio viso per rifarsi la crocchia, si levava la fottuta maglietta ogni volta che la temperatura superava i venti gradi... e siamo a giugno, cazzo! Per non parlare di certe scene che neanche il James Cameron di GayTube.

Un giorno, ad esempio, stavo pulendo l'auto che ci avrebbe fatto da carrozza per la cerimonia. Ero chinato sui sedili del retro ad aspirare i residui di Fonzies, lui mi arriva alle spalle, si appoggia al mio sedere senza religione e dice: "Olli, scusa, sai dov'è la pompa per gonfiare le gomme?"

Un altro giorno, sempre per esempio, lavavo due zucchine per la dieta da gravidanza di zia Ross e a una certa, Raffa entra in cucina con le cuffiette che sparano TVTB di Fedez a tutto volume... per chi non lo sapesse, un brano in cui ci sono più gemiti che parole. Il depravato ancheggia senza maglia e col petto bagnato appositamente per farmi cadere l'occhio, ma mentre penso che non inganni un regista con queste trovate pacchiane, lui afferra la mia mano sopra la zucchina, la muove dall'alto al basso ritmicamente e dice: "Mia mamma mi ha insegnato che viene meglio così".

Ovviamente urlandolo, per sentire la sua voce sopra la musica.

Cioè, voglio dire... viene meglio così. Urlandolo.

DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now