🧬 44. Fabio e Ollio

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Apro gli occhi lentamente, la luce mi acceca e una fitta di dolore si dirama dalla mia mano al resto del corpo. Non capisco dove sono, ma sento una voce familiare parlare al telefono e la ascolto tentando di capire cosa dice.

"Yes, two hours. Yes, I can say to Mister Ferrari. Yes, of course. Goodbye."

...ma perché Fabio sta parlando in inglese? Siamo in un film di Stanlio e Ollio?

Oh, beh, ci starebbe pure. Lui Fab-i-o e io Oll-i-o.

Oh cielo, quanto ho bevuto?

Mentre Fab scrive qualcosa su un foglio, un conato di vomito mi spinge in su e allora mi metto subito seduto, trattenendo stupidamente la pancia. Sono su un letto su cui sono certo di non essere mai stato e ora lo inaugurerò imbrattandolo: sempre al top!

"Guten Morgen, idiota."

È il saluto di Fabio, non appena termina la chiamata e mi raggiunge in camera sua. Al che segue il mio tristissimo: "Mi viene da vomitare" perché stamattina è tutto troppo international per le mie budella.

"Beh, ricaccialo indietro" abbaia il mio amico. "Mi hai già sporcato due set di lenzuola, sono stufo di cambiarle."

"Oh, cazzo, mi dispiace... quanto ho vomitato?"

"Vomitato? Magari solo quello" commenta, mentre continua a scartabellare e fare foto agli appunti con il mio telefono. 

A queste parole, naturalmente, mi sale il mal di vivere baudleriano, quindi mi getto drammaticamente indietro e, immerso nei cuscini come una principessa, declamo: "Che cosa è successo ieri notte?" 

Sinceramente, spero che nemmeno Fab ne abbia idea, anche se dal modo in cui mi si para di fronte con le braccia ai fianchi modello tata incazzata, capisco che invece lo sa eccome: "Non perderò altro tempo della mia vita con te. Ricordalo da solo, mentre ti rimetti in piedi e te ne vai da casa mia. Fra due ore hai un colloquio su Skype con la Geniessen Show."

"Con la Ge-che?"

Ma perché io mi sveglio sempre senza capire che cazzo è successo prima di addormentarmi?

Fabio sospira, poi si mette davanti allo specchio per rimuovere un po' di matita che gli è rimasta sulla rima inferiore dell'occhio, dopo il make-up da nozze di ieri: "Ha chiamato una certa Eleonora Perego, mentre eri in coma. Ha detto che le è piaciuto il tuo progetto revisionato e che c'erano dei clienti bavaresi interessati a commissionarti un lavoro. Per non farti fare figure di merda, le ho detto che sono il tuo manager e ti ho fissato un appuntamento telematico alle due. Spero che tu sappia il tedesco."

"No... merda... wow... cazzo" escono insieme dalla mia bocca, prima frutto del panico, poi in stato confusionale, poi per la sorpresa e infine per una nuova fitta alla mano destra. Fab mi fissa con un sopracciglio alzato mentre mi rimiro il dorso gonfio ricoperto da una fasciatura: "Ma... Fab... ho preso a cazzotti qualcuno, per caso?"

"Sì, Olli" mi risponde, compatendomi. "La tua dignità."

E molto teatralmente mi dà le spalle per andarsene verso la porta: "Puoi farti la doccia di là, ma ti voglio fuori da casa mia entro un'ora. I miei stanno per tornare, mi manca solo che trovino un altro erede di Sodoma e Gomorra nel loro sacro nido d'amore cattolico".

Faccio sì con la testa, mentre lo osservo ancora confuso e noto che ha gli occhi rossi... o per colpa dello struccante o perché qualcuno l'ha fatto piangere. 

...scheisse, che diavolo è successo alla mia vita, nelle ultime ventiquattr'ore?

scheisse, che diavolo è successo alla mia vita, nelle ultime ventiquattr'ore?

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DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now