🧬 24. Canticchia con me

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I primi giorni qui a Milano sono bellissimi. Per carità, c'è tanto lavoro, però sta andando davvero alla grande. Per una volta mi è dato fare ciò che mi piace: edito video, photoshoppo copertine e di tanto in tanto entro pure in sala registrazione per seguire l'incisione dei brani dell'album. Sto imparando dei trucchetti del mestiere davvero niente male... e lasciatemelo dire, signora Perego, lei è una barbagianna! Non ha davvero idea di che occasione si è lasciata sfuggire, rifiutando il mio talento.

In più, bazzicare per il palazzo della Sony mi gasa da impazzire. Mi fa sentire molto professional. Posso utilizzare strumenti di alta precisione e allo stesso tempo lavorare a fianco dei miei cari. Raffa è sempre in studio a cantare e scrivere, Cate e Fabio si aggirano tra i vari piani per carpire cos'è di tendenza in quest'ambito e Rico si imbosca nei bagni maschili insieme a me per qualche pompino lampo durante le pause.

È come un piccolo alveare dove ognuno venera l'ape regina Jackpot, ma collabora in pace e produce dell'ottimo miele. Mi piace la metafora del miele. Potrebbe avere vari tipi di interpretazione.

Raffa è sopravvissuto ai primi due eventi in programma. Sabato ha fatto l'apertura di un concerto di Jack e poi, in chiusura, ha portato l'anteprima del nuovo fantomatico brano con Rico. Il pomeriggio successivo, cioè il giorno di Pasqua, siamo stati ospiti di un centro commerciale al confine col Piemonte: anche lì, canzoni, autografi e palpatine al culo delle fan. Oggi è lunedì e Raffa si è ormai corroso tutti gli organi interni nel sapere di dover andare in Galleria da solo con Jack e Rico: stamattina l'ho trovato chiuso nel bagno della stanza con le ginocchia raggomitolate al petto stile bambina paranoica degli horror.

Rico ha continuato a farmi pressione per tutto il tempo e alla fine ho deciso di seguire il suo piano; ho parlato con Raffa, cercando di portarlo a 'tirare fuori i coglioni sepolti' e fingendo che a me non facesse la minima differenza stargli vicino o meno. Lo so, a volte bisogna essere innaturalmente duri con qualcuno per spronarlo a dare il meglio.

Quando ho visto che la missione si mostrava anche più difficile del previsto, ho quasi ceduto. Insomma, sono un debole, di fronte a certe scene mi si scioglie il cuoricino come quando guardo i video dei salvataggi di cuccioli contrabbandati su Facebook. O quando, appunto, Raffa piazza gli occhioni da gattino impaurito.

Ma d'altra parte ho pensato a Rico, alle sue parole aspre, ma realiste, e al rischio che anche la nostra relazione finisse risucchiata dalle ansie di mio cugino. Mi piace pensare di averlo fatto per lui, anche se non vado fiero dei mezzi che ho impiegato, dell'ars oratoria che mi è servita per convincerlo, imitando mamma che mi dava i cavoletti di bruxelles. La sua faccia era amareggiata davanti alla mia bugia riguardo il loro sapore, eppure è stato per la sua salute.

Non sono il nemico, davvero, l'ho fatto per lui. Io voglio solo il bene di Raffa.

Attualmente, dunque, mentre lui si trova all'esclusivo party di qualche magnate della moda in Galleria, io ho deciso di accompagnare Fab e Cate a un evento in centro a Milano, anche per distrarmi un po' dai pensieri e dai sensi di colpa.

Se Raffa dovesse stare male o se qualcosa dovesse andare storto, io...

"Oh my Gloss, sto sclerando male" sbuffa Fab, allungando il collo. "Sto-sclerando-male."

Siamo qui da ormai due ore: uno youtuber famoso fa un meet&greet e la calca di fan non ci ha ancora permesso di avvistarlo. Come se non bastasse, Fab e Cate sono peggio di uno spary urticante nei co-

"Se non lo vedo ora, giuro che mi parte un ictus."

"Io se non lo vedo ora, giuro che prendo per i capelli tutte queste bimbeminkia che ci impediscono di passare."

DNA - Dovrei Non AmartiTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon