🧬 12. Mega sega

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Mi paleso davanti a mio padre mentre sta ancora guardando programmi per pensionati e lui manco se ne accorge. Così, per infrangere la sua felice bolla di alienazione dal mondo, ruoto il bicchierino che ho fra le mani e lascio cadere le pastiglie sul tavolo, ottenendo lo stesso effetto di quando alle bambine si rompe la collana di perle.

"Olli!" prevedibilmente, papà si spaventa appiccicandosi allo schienale del divano, mentre Blu ulula per un secondo, ma poi si stanca subito e riprende a dormire.

"Queste che cazzo sono, papà?"

"Olli... ma che...?" mio padre si ripiglia, mettendosi seduto e osservando le quattro compresse blu che ancora roteano sul legno. "Ma tu dove le hai..."

"Tu" sibilo, spingendo con l'indice su quel suo lardo esposto agli agenti atmosferici. "Tu non solo prendi il Viagra di nascosto, ma lo conservi addirittura in bagno, in un luogo a portata di tutti, senza nemmeno avere la decenza di avvisare."

"Ti... ti posso spiegare."

"Sei un deficiente" sussurro, guardandolo profondamente negli occhi.

Anche lui riduce la sua voce a un filo per poi commentare con uno sconfitto: "Hai ragione".

Dio, dammi la forza per non ucciderlo.

"Io sono stufo!" gli urlo addosso mentre gli prendo l'angolo della camicia e lo faccio alzare, giusto per movimentare un po' quella sua languida autocommiserazione. Dunque lo distendo quasi del tutto sul tavolino, facendo piovere il Viagra per terra, in uno spannung di drammaticità. "Non ce la faccio più, mi hai rotto le palle!"

Non sono un ragazzo violento, non sono un ragazzo violento, non sono un ragazzo violento.

"O-olli... io... mi-mi dispiace tanto-"

"Quante ce n'erano dentro quel bicchiere?"

"Co-cosa vorresti-"

"Quante cazzo ce n'erano?!"

"S-sei... circa... credo. Sei."

"Porca puttana" sfiato, mollandolo e massaggiandomi le tempie per la difficoltà di fare anche solo una banalissima sottrazione. Nel bicchierino ce ne sono quattro, il totale era sei, Raffa deve aver preso come minimo due pastiglie di Viagra. "Siamo nella merda. Siamo esageratamente nella merda."

"Perché? Che è successo?"

Sforzandomi di non urlare o picchiarlo ulteriormente, spiego all'inetto che cosa è riuscito a combinare anche stavolta e lui per poco non mi fa un colpo davanti agli occhi: "Due? Ne ha prese due?!"

"Avrebbero anche potuto essere di più, ma fortunatamente c'erano in mezzo anche le sue decrepite compresse di valeriana. Adesso che facciamo, eh? Chiamiamo zia Ross? Chiamiamo il 118? Chiamiamo un esorcista? Chi cazzo chiamiamo?!"

"No!" mio padre si prostra miseramente ai miei piedi. "Tua zia no, ti prego! Quella se sa che ho combinato una cosa del genere a suo figlio mi squarta. Per non dire che dall'ansia avrebbe come minimo un aborto spontaneo."

"Forse sarebbe meglio. Mettere al mondo un bambino e affidarlo a voi due è come giocarci a bowling usandolo come palla" sospiro. "Almeno lei lo sa che prendi il Viagra?"

"Penso l'abbia notato..." considera lui timidamente, e io mi pento all'istante di aver fatto la domanda.

"Senti" torno a concentrarmi, soprattutto per non dover pensare ai commenti di mia zia sull'erezione da stallone di mio padre. "Io ora vado di sopra per capire cosa fare con Raffa. Tu alzi il culo, prendi la macchina e raggiungi la farmacia più vicina. Ti fai dare qualcosa per risolvere la situazione, anche solo un consiglio, e se Raffa non migliora, io chiamo un'ambulanza, aborto o non aborto spontaneo di zia Ross. Chiaro?"

DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now