DNA - Dovrei Non Amarti

🧬 8. Baci a Milano

In equilibrio un parto, il mio nuovo disco
Un beat in cui ti possa dipingere
Il tuo sorriso falso mentre digiti il PIN
- Rkomi ft. Marracash, Milano Bachata

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Milano è bella e piena di gente che parla con la 'e' aperta.

Avevo notato questa particolarità anche nella dialettica di Rico, sin da quando l'ho incontrato per la prima volta. Ho scoperto che è nato in provincia, che ha fatto la stessa scuola di Jackpot e che grazie a quel privilegio, è diventato un suo caro amico. In poche parole, si è fatto furbo e l'ha seguito per tutta la sua carriera, avvinghiandosi alla sua fama come Rose si avvinghia allo stupido pezzo di legno nell'Atlantico.

D'altronde lui è Jack per davvero e, regia? Su quel legno ci sarebbero stati in due.

Comunque, Jack ha ventisei anni, Rico venticinque, io e mio cugino ventidue. Come l'età, anche il successo, in questa frase, va in ordine decrescente.

Rico proviene da una famiglia benestante: casa dei suoi è qui a pochi chilometri, nella campagna milanese, poi ha un suo personale monolocale a Roma, dove sta finendo l'università, e una casa al mare in Sicilia.

Jackpot, al secolo Giacomo Potenzi, non è altrettanto fortunato: cioè sì, è famoso e tutto il resto, ma anche il suo passato familiare, come il mio, è stato piuttosto turbolento. Raffa lo idolatra da quando ancora ascoltavamo la musica negli MP3, un'adorazione condivisa con almeno un milione di italiani, forse per la sua storia strappalacrime forse per i testi che parlano dritti al cuore. Anche se a volte faccio il tradizionalista, anche io ascolto i suoi brani, ogni tanto, e sono certo che dobbiamo ritenerci onorati per questa collaborazione.

Ieri eravamo troppo provati dal viaggio, così abbiamo passato metà pomeriggio in hotel a dormire e l'altra metà al centro commerciale con Rico. Ci ha fatto vedere dei negozi dove di solito si trova della roba carina: lì ho capito che c'è un universo di distanza tra il mio e il suo conto in banca, il che vuol dire che se ci sposeremo, un domani, farò il mantenuto e non mi dispiacerà per niente.

Se devo essere giusto, comunque, per me la roba più carina in assoluto ce l'ha sempre avuta Shishir Kapindra del mercatino indiano, la cui puzza di cannabis è comunque inibita dall'olio delle frittelle che impregna i tessuti e non so se ho reso l'idea, ma sento che c'è già troppa povertà per una sola immagine. Infatti Shishir mi fa pure lo sconto sullo sconto: uno, perché sa che siamo meno abbienti e due, perché sa di essere a una canna dalla gattabuia. Non ho mai visto uno scontrino... ma ha veramente della roba carina.

Quindi stamani abbiamo dovuto spogliarci dei nostri abiti tarocchi e vestirci da ricchi, carichi per incontrare Jackpot di persona. Inizialmente c'è stato un momento delirio da parte di Raffa che si è fatto autografare qualsiasi cosa avesse appresso, compresi i biglietti di Trenitalia, ma poi la situazione si è mitigata. Abbiamo girato Milano, ci hanno mostrato il Duomo, lo stadio e il teatro e poi per pranzo ci hanno offerto un sushi sensazionale dove facevano cucina sperimentale con tanto di Cirque du Soleil incorporato; ovviamente, localino all'ultimo grido accuratamente selezionato da Rico, che ne sa più di TripAdvisor.

Durante il pranzo, Jack ha accennato i suoi progetti a Raffa e ora ci hanno portati nel punto focale per parlarne seriamente e iniziare ad entrare nell'ottica della collaborazione: non solo il rapper vorrebbe aiutare mio cugino a sistemare qualche pezzo per migliorarne il flow e conquistare più pubblico, ma avrebbe addirittura pensato di incidere con lui qualche brano da aggiungere all'album che uscirà in anteprima su Spotify fra tre mesi.

Credo che Raffa abbia sfiorato l'orgasmo spontaneo quando ha ricevuto la notizia.

E quindi eccoci qui, al quarto piano di un palazzo di proprietà della Sony, dove Jack scrive, produce e cura i suoi pezzi da ormai diversi anni. Ai primi due piani c'è la sede di un canale radiofonico, poi partono una serie di studi, sale registrazioni, aule per corsi di strumento e chi più ne ha più ne metta. Un piccolo paradiso dantesco che sublima verso gli ultimi piani dove Jackpot ha pure un appartamento. Ci ha detto che nei periodi più intensi di lavoro si ferma qui e che saremo i benvenuti se certe volte vorremo soggiornare.