Capitolo 2

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Laura aprì la porta di casa, facendo spazio alla sua amica per poter entrare. Giulia si avviò verso la piccola cucina posando la borsa sul tavolo, guardandosi intorno. Era già stata in quel piccolo appartamento, quando aveva portato le sue valige la settimana scorsa. Non aveva avuto modo di sistemarsi, aveva lasciato la sua roba nella stanza, di fronte a quella di Laura e dopo una doccia era ritornata a Napoli per sistemare la casa da mettere in vendita.

- Beh non è enorme, ma è casa! – disse Laura alle sue spalle mentre, posava le chiavi dell'auto nel piatto posto sul mobile dell'ingresso.

- Va benissimo! – rispose Giulia con un sorriso voltandosi a guardarla. Laura ricambiò il sorriso ma poi strinse le sue labbra in una smorfia di serietà.

- Come stai? – domandò all'amica avvicinandosi. Giulia sospirò rumorosamente e si morse il labbro pensando bene a cosa rispondere.

- Non lo so! – rispose scuotendo il capo. Laura le si avvicinò stringendola in un abbraccio.

- Beh ora sei ufficialmente una cittadina di Roma, dobbiamo uscire a bere un birra in segno di una nuova vita! – disse cercando di allentare la tensione nell'aria, con un enorme sorriso. - Conosco un bel localino qui vicino! – le fece l'occhiolino. Giulia, parve pensarci su, ma poi annuì.

- Va bene, ma non facciamo tardi, domani ho intenzione di andare alla ricerca di un lavoro! –

- Tranquilla, io domani mattina ho lezione! – le rispose Laura con uno sbuffo scocciato. Giulia rise di gusto alle smorfie dell'amica.

- Non ti invidio per nulla al mondo! – le disse, ridendo. Laura le fece il verso fingendosi offesa dalle sue risate, per poi ridere assieme a lei.

- Credo proprio che questa convivenza andrà bene! – disse Laura quando si furono calmate. Giulia annuì sorridendo. - Solo una regola... -

- Niente ragazzi! – dissero assieme puntandosi il dito a vicenda, ritornando a ridere della loro complicità.

- Vado a farmi una doccia! – disse Giulia stiracchiandosi la braccia.

- Vedi di non metterci troppo! – la riprese l'altra.

- Guarda che da quando ci conosciamo sei tu che ci metti tre ore per una doccia! – la rimbeccò Giulia. Laura provò a ribattere, ma sapeva perfettamente che l'amica aveva ragione, per cui borbottò qualcosa sottovoce, mentre andava nella sua stanza a scegliere cosa indossare. Giulia, una volta recuperato il cambio pulito, si chiuse in bagno restando appoggiata con la schiena alla porta. Chinò il capo e il suo sguardo si concentrò sulle venature delle vecchie mattonelle del bagno. Gli occhi le si velarono di lacrime e qualcuna sfuggì al suo controllo, sospirò asciugandosele con il dorso della mano. La vita andava avanti, purtroppo, e lei avrebbe dovuto fare lo stesso. Sospirò una seconda volta, imponendosi di ricomporsi, poi aprì la manopola della doccia e ci si infilò lasciandosi coccolare dal calore dell'acqua sulla sua pelle, come un abbraccio.

***

Il profumo del caffè che Giulia aveva preparato, aveva invaso la cucina. Erano all'incirca le 7.30 del mattino e la ragazza continuava a stropicciarsi gli occhi assonnati, di fronte alla sua tazza del latte. Il rumore della porta d'ingresso che si apriva la fece irrigidire sulla sedia. Si alzò lentamente e si avvicinò alla porta della cucina. Si affacciò vedendo Laura che cercava di chiudere la porta il più lentamente possibile. Notò che indossava ancora i vestiti della sera scorsa. Ricordava di averla lasciata a quel locale all'angolo con gli amici dell'università, mentre lei si era ritirata a casa poiché stanchissima.

- Ma tu non dovresti preparati per la lezione? – esordì di colpo facendola sobbalzare. Laura scattò sul posto, voltandosi verso di lei con una mano sul cuore, mentre la busta che aveva fra le mani le cadde sul pavimento.

Piccola Stella // UltimoOnde histórias criam vida. Descubra agora