Capitolo 55

1.7K 69 10
                                    




- Grazie per essere venuto! – disse Davide, stringendo la mano a Niccolò per poi scambiarsi una pacca sulla spalla.

- Figurati! – rispose il moro, cercando di apparire sereno. Stare lì gli faceva male, Giulia lo aveva evitato come la peste, stringendosi sempre di più a Stefano, facendogli contorcere lo stomaco. In quei due giorni prima del matrimonio era stato tante volte sul punto di mollare tutto e tornarsene a Roma. Era stato Adriano a convincerlo a restare e tentare ancora di parlare con la ragazza, aspettando il momento adatto dopo il matrimonio. Niccolò non ne era del tutto convinto, ma per una volta voleva provare a dar retta all'amico.

- La sposa è arrivata! – annunciò Simone, facendo si che tutti prendessero il proprio posto. Davide divenne paonazzo, mentre Stefano lo scortava verso l'altare. Niccolò invece iniziò a trattenere il fiato, iniziando ad andare in ansia. Non vedeva Giulia dalla festa che avevano dato per gli sposi, dove lui si era limitato ad osservarla in silenzio, mentre rideva e scherzava con i suoi amici. Il parroco fece il suo ingresso, facendo cenno agli ospiti di alzarsi in piedi. Il coro della chiesa iniziò ad intonare la marcia nuziale e tutti si voltarono verso l'entrata. I due cuginetti di Elisa avanzavano timidamente, guidati da Laura, spargendo petali di rose sul pavimento segnando la strada alla sposa poco dietro di loro, che stringeva forte ed emozionata il braccio del padre. Dietro ad Elisa c'erano ovviamente le damigelle che tenevano il velo. Niccolò si sporse appena per poter ammirare la sua Giulia. La ragazza camminava lentamente, sorridendo timidamente. Era fasciata da un abito azzurrino con uno scollo a barca. Il corpetto lavorato con il pizzo e la gonna che scendeva morbida sino al pavimento. Il moro l'aveva sempre trovata bella, ma vedendola così non aveva parole per descriverla.

- Asciugati la bava che fai brutta figura! – gli sussurrò Adriano divertito, ben che anche lui fosse rimasto incantato dalla sua di ragazza. Niccolò non gli prestò attenzione, troppo concentrato a non distogliere lo sguardo da Giulia, che proprio in quel momento gli stava passando accanto. La ragazza, come se stesse ascoltando un richiamo, si voltò ad osservarlo lasciando che i loro occhi s'incontrassero. Entrambi si ritrovarono a trattenere il fiato, mentre i cuori sfarfallavano. Come se avesse preso la scossa, Giulia si voltò di scattò, tornando a guardare dritta davanti a sé cercando di ritornare a sorridere. Si malediceva mentalmente per l'effetto che Niccolò ancora le faceva. "Non devo guardarlo!" s'impose, con poca convinzione. Quando Elisa fu arrivata all'altare, le damigelle lasciarono lo strascico del velo e si misero al lato.

- Benvenuti cari fratelli e care sorelle! – disse Don Luca, sorridendo hai presenti. – Oggi siamo qui per celebrare l'amore. L'amore che ha spinto questi due giovani, Elisa e Davide a venire d'innanzi a Dio e unirsi in matrimonio! – indicò i due sposi emozionati. – Ma cos'è l'amore? – chiese rivolgendo lo sguardo al resto degli ospiti. – Non è forse uno dei sentimenti più belli che Dio ci ha donato? Dite, non sarebbe triste una vita senza amore? – domandò ancora. – Grazie al Creatore tutti siamo in grado di amare. Non esiste essere vivente sulla Terra che non abbia amato. Perché l'amore è in ogni cosa, in ogni piccolo gesto, anche nelle cose più futili. L'amore è il bene tra fratelli, è il sacrificio per il prossimo, l'abbraccio di una madre al figlio.... – Don Luca parlava e Giulia non poteva fare a meno che commuoversi. A nulla era valsa l'imposizione che si era data. Il suo sguardo era finito di nuovo per trovare quello di Niccolò, anche lui con le mani tremanti e gli occhi lucidi. In quella chiesa gremita di gente e allestita a festa, non esisteva nessuno altro se non loro due. L'amore che tanto Don Luca decantava li legava l'uno all'altra, solo che erano troppo orgogliosi per ammetterlo.

- Amatevi, amatevi sempre. Non lasciate che i futili problemi della vita v'impediscano d'amare! – disse il parroco, lasciando che queste parole riecheggiassero nella mente dei due ragazzi.

***

- Ѐ stata una bella messa! – disse Adriano, appoggiandosi al cofano della macchina, mentre aspettava Laura. – Soprattutto la parte sull'amore. Mi ha fatto riflettere molto! – aggiunse guardando di sottecchi Niccolò, che se ne stava in silenzio a fissare il vuoto.  – Pronto? Mi stai ascoltando? – gli picchiettò sulla spalla, riportandolo alla realtà. – Va tutto bene? – chiese preoccupato.

Piccola Stella // UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora