Capitolo 17

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Giulia era appena uscita dalla vasca, nella quale vi era entrata circa un'ora prima e dove si era letteralmente addormentata. Era sobbalzata sentendo il suono del campanello. Controllò l'orario sul suo telefono che segnava circa le 21.15.

- Ma chi è a quest'ora? – si disse mentre si affrettava ad uscire dalla vasca e si metteva l'accappatoio. "Speriamo non sia Stefano!" pensò avviandosi alla porta con i capelli che sgocciolavano da una parte all'altra della casa. Si controllò che l'accappatoio fosse ben chiuso d aprì di scatto la porta, mentre il suo ospite continuava a tenere premuto il dito sul campanello. Giulia spalancò gli occhi e per poco non fu tentata di chiudere la porta. Niccolò dal canto suo ara rimasto con il dito a mezz'aria, mentre si ritrovava a fare su e giù con gli occhi, sul corpo di Giulia.

- C-che ci fai qui? – balbettò la ragazza nel più totale imbarazzo, mentre si stringeva ancora di più nel suo accappatoio azzurrino. Niccolò tornò con lo sguardo al viso di lei, notando quanto fosse visibilmente imbarazzata e scosse il capo, per rimuovere dalla mente il fatto che Giulia fosse letteralmente nuda di fronte a lui, con solo un accappatoio di spugna a coprirla.

- T-ti ho portato la cena! – biascicò lui, mostrandole i due cartoni di pizza che aveva fra le mani. Giulia chinò leggermente il capo, non capendo quel suo gesto. D'improvviso dall'appartamento di fronte uscì l'anziano signor Masetti che spalancò gli occhi alla vista della ragazza.

- Ma dico, ma non si vergogna signorina!? – la rimproverò burbero, mettendola ancora di più in imbarazzo. Poi scosse il capo e scese le scale borbottando qualcosa come "Sti giovani d'oggi non hanno contegno!"

- Forse è meglio entrare, prima che i tuoi vicini ti denuncino per atti osceni! – rise Niccolò. Giulia, abbozzò un sorriso scostandosi dalla porta per permettergli di entrare nell'appartamento.

- Carino! – disse voltando lo sguardo a destra e a sinistra, il cantante.

- Come sapevi che ero a casa? – domandò la ragazza perplessa.

- Sono andato al lavoro ed ho visto che non c'era, parlando con Giovanni mi ha spiegato che non ti sentivi bene e che lui ti aveva dato qualche giorno libero per riprenderti e per aiutare Laura! – spiegò con un'alzata di spalle – Queste dove le poggio? Iniziano a bruciarmi le mani! – chiese poi,

- In cucina di là! – rispose lei indicandogliela, per poi seguirlo. - Perché sei venuto? – chiese poi curiosa.

- Laura mi ha detto che detesti restare a casa da sola, soprattutto la sera. Così, da amico, ho pensato di venirti a fare un po' di compagnia! - spiegò cercando di non soffermare di nuovo i suoi occhi su di lei, con scarsi risultati.

- Che c'è? – domandò ingenuamente la ragazza, vedendo che continuava a fissarla.

- Giulia, noi saremo pure amici, ma io sono sempre un maschio e tu sei in accappatoio davanti a me! – disse deglutendo chinando il capo – Solo con l'accappatoio! – ci tenne a precisare, pregando che la ragazza non si accorgesse del rigonfiamento nei suoi pantaloni.

- Oh, sì scusami, vado a vestirmi! – Giulia però se ne accorse e di tutta fretta, si rintanò nella sua camera da letto, sbattendo forse con un po' più forza del previsto la porta e restando appoggiata ad essa. Il respiro era affannoso e le gote erano rosse. Scosse il capo, cercando di togliersi dalla mente immagini poco consone di lei e del cantante.

- Siamo amici! – si disse mordendosi le labbra. – Siamo amici e basta! – ripeté prima di aprire l'armadio e rivestirsi.

***

Giulia stava finendo di pulire la cucina, dove lei e Niccolò avevano consumato la cena, mentre il ragazzo lo aveva fatto accomodare nel salotto, dove la stava aspettando seduto sul divano, mentre cercava un canale a caso sulla tv. Era andato lì con lo scopo di parlarle, per farsi dire da lei la verità, ma dopo che lei gli aveva aperto la porta e le si era presentata con solo l'accappatoio, la sua mente aveva iniziato a fantasticare su altre cose.

Piccola Stella // UltimoWhere stories live. Discover now