Capitolo 43

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Giulia, assieme a tutti gli altri, aspettava Niccolò fuori dalla chiesa. La messa era finita da poco, anche se lei non l'aveva affatto seguita. Era rimasta per tutto il tempo a fissare Federica, poggiare la testa sulla spalla di Niccolò provando un forte fastidio. Sospirò esausta allontanandosi dal gruppetto di amici e andandosi a sedere ad una panchina lì vicino, iniziando a fissare il vuoto. Si sentiva un mostro, non poteva provare gelosia in un momento del genere, lei doveva sapere come ci si sentiva nel perdere una persona importante. Iniziò a fissare il vuoto, provando a ricordare come stava lei quel giorno. Laura le si sedette accanto prendendole una mano.

- A che pensi? – le chiese preoccupata.

- A mia madre! – rispose atona Giulia, per poi voltarsi a guardare l'amica. Fece per parlare, quando davanti a loro comparvero le figure di Adriano e Niccolò.

- Ehi! – salutò il ragazzo. Giulia gli sorrise lievemente, era un po' arrabbiato con lui, ma non aveva intenzione di darlo a vedere.

- Andiamo a casa? – domandò Adriano a tutti. Laura annuì alzandosi dalla panchina.

- Tu che vuoi fare? Vieni con noi? – domandò la bionda, rivolta all'amica. Giulia si alzò e guardò Niccolò, come a chiedergli se volesse che restasse con lui.

- In realtà ho chiesto a Federica di venire da me. Non voglio lasciarla da sola. Che ne dite se ceniamo tutti insieme? – propose il ragazzo, schivando per qualche istante gli occhi di Giulia. Tra i quattro calò un silenzio imbarazzante. Adriano passava gli occhi da Giulia a Niccolò, mentre Laura si mordicchiava il labbro.

- Ehm, va bene sì! Veniamo ora? – chiese la bionda, continuando a fissare l'amica, che restava a sguardo basso.

- Sì per me non ci sono problemi! – affermò Niccolò, guardando di sottecchi la fidanzata.

- Ok, allora andiamo! – disse Adriano, porgendo la mano a Laura. La ragazza l'afferrò ed insieme si diressero alla macchina.

- Federica è già all'auto, andiamo dai! – anche Niccolò pose la sua mano a Giulia, ma la ragazza la scansò e a testa bassa si diresse verso il parcheggiò. Niccolò aggrottò lo sguardo non capendo quel suo comportamento, poi scosse il capo e dopo aver salutato con un cenno della mano, il resto degli amici, raggiunse le due ragazze. Giulia, si bloccò nei suoi passi quando vide la macchina. Aveva capito che Federica fosse all'auto, non in auto. A quanto pare la bionda, aveva deciso di occupare il posto del passeggero. Se ne stava a testa china, seduta davanti, dove invece si sarebbe dovuta sedere Giulia. Niccolò si avvicinò alla castana posandole una mano sulla schiena.

- Va tutto bene? Perché ti sei fermata in mezzo alla strada? – le chiese preoccupato. "Davvero Niccolò, davvero me lo stai chiedendo?" pensò la sua coscienza.

- Lascia perdere! – borbottò, allontanandosi e aprendo la portiera dell'auto, prendendo posto nei sedili posteriori. "Ѐ uno stupido posto nulla di più. Non vale la pena mettersi a litigare!" pensò cercando di farsi passare la stizza. Proprio, però, non capiva come Niccolò in presenza di Federica la considerasse poco. Il ragazzo salì in auto, in silenzio e mise in moto, lanciando di tanto in tanto qualche fugace occhiata a Giulia, dallo specchietto retrovisore. La ragazza, dal canto suo, cercava di ignorare gli sguardi, conscia del sentirsi osservata. Guardava fuori dal finestrino, portando la sua mente nei vecchi ricordi, pur di ignorare la presenza della bionda, seduta in silenzio davanti a lei.

***

Giulia era seduta fuori al balcone, rannicchiata sula poltroncina che Niccolò aveva messo, mentre aspettava che il ragazzo rientrasse dall'aver accompagnato Federica. Laura era accanto a lei, preoccupata del silenzio dell'amica. Era dall'uscita della chiesa che non fiatava, nemmeno durante la cena aveva proferito parola, se ne stava lì in disparte, in silenzio a farsi gli affari suoi, persa in un mondo tutto suo. In quel momento in casa rientrarono Adriano e Niccolò. I ragazzi, videro dal soggiorno, le due sedute in veranda e si avvicinarono. Niccolò fece segno ad Adriano di bloccarsi, era evidente che le due ragazze non si erano accorte del loro rientro. Indicò all'amico di fare silenzio e tese le orecchie per ascoltare il discorso. Giulia gli era parsa strana per tutto il giorno e lui era stato troppo occupato a pensare a Federica, che non aveva minimamente riflettuto al disagio che avrebbe potuto provare la sua ragazza.

- Oggi è stata dura per te non è vero? – domandò Laura.

- Non ricordo! – disse con la voce rauca, a causa delle troppe ore di silenzio. Laura voltò la testa nella sua direzione, non capendo cosa volesse dire.

- Ѐ tutto il girono che mi sforzo, ma non riesco a ricordare il funerale di mia madre! – spiegò Giulia aggrottando la fronte e spegnendo la sigaretta che stringeva fra le mani. Laura sospirò chinando il capo, se lo doveva aspettare. - Ѐ come se la mia mente lo avesse rimosso! – continuò la ragazza, fissando il panorama di fronte a sé.

- Io lo ricordo benissimo! – disse Laura con voce tremante. Giulia si voltò a guardarla come a chiederle di raccontarglielo. La bionda sospirò alzandosi dalla poltroncina ed affacciandosi al balcone. Prese un profondo respiro e si voltò verso l'amica, guardandola con gli occhi lucidi, prima di iniziare a raccontare.

- Io ero accanto a te, dall'altro lato c'era Stefano. Stringevi la mia mano convulsamente, avevi le dita fredde, la testa poggiata contro la spalla di lui e lo sguardo assente. Era come se stessi fissando il vuoto. Ti muovevi meccanicamente. Il volto pallido, le labbra bianche e delle profonde occhiaie – disse Laura, iniziando a piangere. – Non parlavi, non piangevi. Eri un guscio vuoto. Poi quando l'hanno portata via, ti sei voltata verso di me e mi hai detto con freddezza: ora la mia vita è finita! Non ricordi neanche questo? – le chiese avvicinandosi. A poco a poco nella mente di Giulia riaffioravano i ricordi. Chiuse gli occhi, mentre le immagini le passavano davanti e si lasciò sfuggire qualche lacrima.

- Mi manca così tanto! – sussurrò ad occhi chiusi. E fu allora che Niccolò, uscì in veranda, posandogli le mani sulle spalle. Giulia sobbalzò aprendo gli occhi e alzando il capo nella sua direzione. Lui la guardò con tenerezza e rammarico, asciugandole le lacrime delle guance.

- Mi spiace non esserti stato accanto oggi! Non dev'esser stato facile! – sussurrò, non curante che ci fossero Adriano e Laura a guardarli. Giulia gli sorrise appena, scuotendo il capo.

- Mi basta che tu sia qui adesso! – gli disse e lui con un sorriso accennato si chinò a bacargli la fronte. Nessuno dei due immaginava che quelli erano gli ultimi attimi di serenità che avrebbero vissuto insieme.

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Angolo autrice

Ecco qui, un capitolo un po' pesantuccio che dire e non vi dico io prossimi che arriveranno. Pensate che Niccolò abbia sbagliato ad essere così vicino a Federica? Che magari lui provi ancora qualcosa per lei? Fatemelo sapere nei commenti. Ciaooo

Piccola Stella // UltimoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum