Capitolo 47

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Stefano fissava la ragazza davanti a sé, con sguardo vacuo e perplesso già da alcuni minuti e Federica iniziava a spazientirsi.

- Allora vogliamo fa notte? – chiese stizzita dal suo silenzio.

- Tutto questo mi sembra una bambinata! – commentò il ragazzo facendola innervosire ancora di più.

- Una bambinata? Ma chi ti credi di essere!? – scattò la bionda, battendo un pugno sul tavolino del bar, attirando l'attenzione degli altri clienti.

- Ascolta entrambi hanno scelto due persone che non siamo noi, lasciamoli vivere la loro vita in santa pace! – cercò di farla ragionare Stefano.

- Sei così patetico e arrendevole. Niccolò non ha scelto lei, la sta solo usando di ripiego! Lui è ancora innamorato di me! – disse Federica incrociando le braccia al petto. Stefano la guardò di sbieco, per quanto Niccolò non gli andasse a genio, doveva riconoscergli che stava facendo bene a Giulia.

- Cosa te lo fa pensare? – domandò curioso.

- Conosco Niccolò come le mie tasche, posso dirti con certezza che lui mi ama ancora, se così non fosse credimi lo avrei capito! –

- Non pensi sia semplicemente affetto e non amore? – chiese retorico Stefano. Federica scosse energicamente il capo in senso di diniego.

- Lui tornerà da me! – disse mentre si alzava dalla sedia – Ti farò vedere. Tieniti pronto a consolare la tua Giulia! – sorrise maliziosa. Stefano rabbuiò lo sguardo. L'ultima cosa che voleva era far soffrire Giulia ancora.

- Ci si vede! – salutò con la mano la bionda, mettendosi poi la borsa in spalla e andando via, lasciando Stefano perplesso su quello strano incontro. Lui era ancora profondamente innamorato di Giulia, ma ne valeva la pena fare tutta quella sceneggiata per tornare assieme? Sospirò profondamente portandosi le mani a coprirsi il volto, non sapendo cosa fare. Voleva davvero indagare su quella situazione, se Federica avesse avuto ragione su Niccolò gli avrebbe volentieri spaccato la faccia. Eppure, dentro di sé sentiva che il ragazzo era sincero con la sua Giulia, aveva notato come la guardava, esattamente come l'aveva sempre guardata lui: con amore. Eppure, la bionda aveva insinuato in lui il dubbio. "Lascerò alle cose fare il loro corso!" pensò alzandosi e tornando a lavoro, cercando di scacciare i dubbi dalla sua mente.

***

Giulia aspettava che Niccolò la raggiungesse in camera da letto. Aveva lasciato il ragazzo in soggiorno assieme a Gabriele, mentre lei e Priscilla erano salite in camera. Finalmente dopo quasi due settimane erano di nuovo soli e Giulia aveva intenzione di sfruttare finalmente il completo che aveva comprato. Seppur si sentisse in totale imbarazzo, si fece coraggio ed indossò lo chemise nero. Non era mai stata il tipo di ragazza provocatrice, aveva sempre lasciato che le cose accadessero da sole, ma dopo tutto il tempo che era trascorso voleva apparire diciamo sexy, voleva che Niccolò la desiderasse. Si finì di sistemare la corta sottoveste e si specchiò, per controllare che fosse in ordine. Voleva che quella serata fosse speciale, quasi come se fosse la sua prima volta. Continuava a lisciarsi pieghe immaginarie, nell'attesa che Niccolò rientrasse in stanza. Cercava un modo per sistemare la massa informe di capelli che si ritrovava, non sapeva se lasciarli sciolti sulle spalle, o legarli. "E se Niccolò mi trovasse ridicola?" iniziò a domandarsi, mentre guardava l'immagine riflessa nello specchio. "Forse è meglio che mi tolga questa roba e mi metta a dormire. Sembro una stupida!" pensò affranta, quando la porta della camera da letto si aprì.

- Giulia sei in bagno? – chiese Niccolò, vedendo la luce accesa. "Oh no! E adesso che faccio "iniziò ad andare in panico la ragazza, guardandosi intorno cercando qualcosa per coprirsi. Notò gli accappatoi appesi al muro alle sue spalle accanto alla doccia. Si voltò ad afferrarne uno e lo indossò frettolosamente, nello stesso momento in cui Niccolò fece capolino in bagno.

- Ehi? Perché non mi rispondi? – domandò il ragazzo sulla porta. Giulia sobbalzò sul posto, non riuscendo a legarsi in vita l'accappatoio. – Ma che fai? – chiese divertito il ragazzo entrando in bagno.

- Ecco io? – iniziò a borbottare la ragazza, mentre si stringeva di più nelle spalle.

- Cos'hai lì sotto? – domandò curioso il ragazzo, avvicinandosi e notando un pezzo di stoffa nera in seta, che usciva dall'accappatoio mal chiuso.

- N-nulla! – balbettò Giulia provando ad allontanarsi, facendolo incuriosire ancora di più.

- Su dai fa vedere. Non sarà mica un completino sexy? – rise lui, ignaro dell'aver indovinato. La ragazza chinò il capo imbarazzata e gli diede le spalle, sentendosi ancora più idiota. Niccolò rimase di sasso, con gli occhi sbarrati. Da quando stavano insieme, non l'aveva mai vista indossare completini sexy e cose varie, la cosa adesso gli faceva strano ma soprattutto lo incuriosiva.

- Voltati per favore! – le chiese in un sussurro posandole una mano sulla spalla. Giulia sospirò, ma lentamente si voltò verso di lui, restando comunque con sguardo basso. Niccolò portò piano una mano alla cintura dell'accappatoio che Giulia era finalmente riuscita a chiudere, e ne slacciò il nodo. Poi portò le mani all'altezza delle spalle di lei e tirò via l'accappatoio, lasciando che scivolasse con dolcezza sul pavimento. Restò a guardarla imbambolato. Non era nulla di quello che la sua mente perversa aveva immaginato, eppure Giulia era così sexy, che dovette deglutire a fatica. Era una semplice sottoveste nera, con del pizzo sulla parte del seno che faceva effetto vedo non vedo e il resto del completo era in seta. La ragazza sentiva gli occhi di Niccolò bruciarle addosso e chinò ancora di più il capo imbarazzata, desiderosa di ricoprirsi all'istante. Fece per piegarsi a recuperare l'accappatoio, ma il moro la bloccò obbligandola a guardarlo negli occhi.

- Sei... non so nemmeno che parole usare per descriverti! – rise appena Niccolò.

- Non mi trovi ridicola? – si morse il labbro lei.

- Ridicola!? Scherzi vero? – chiese retorico il ragazzo. Giulia si lasciò sfuggire una risata imbarazzata.

- Premettendo che tu non hai bisogno di queste cose, sei dannatamente sexy! – disse lui, per poi portare una mano sulla schiena di lei e avvicinarla a sé per poterla baciare con tutta la foga e la passione che aveva trattenuto.

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Angolo autrice

Allora, premettendo che nella seconda parte del capitolo mentre la scrivevo mi veniva da ridere da sola, perché Giulia praticamente è il mio alter-ego tranne che per alcune cose, ed io sono così, me ne vado in paranoia per ste cose e va beh, sono straconvinta che vi soffermerete di più sulla prima parte del capitolo e sulla conversazione tra Stefano e Federica che ho volutamente fatto partire da metà. Cosa avrà in mente la bionda? Vi posso solo dire che il resto della conversazione sarà svelato nei prossimi capitoli. La catastrofe è vicina. Ciaooooo

Piccola Stella // UltimoWhere stories live. Discover now