Capitolo 25

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Quella notte con il temporale che imperversava all'esterno, Giulia e Niccolò si erano amati come mai avevano fatto prima. La loro non era stata una squallida notte di sesso, no! Si erano stretti, si erano amati e consumati a vicenda e si erano addormentati abbracciati, fra le lenzuola, quando ormai la tempesta era finita. Giulia era stretta conto la schiena di lui, il capo piegato sulla sua spalla, con le gambe intrecciate a quelle di Niccolò e una mano sul suo petto, in direzione del cuore, mentre le prime luci dell'alba facevano capolino dalla finestra che il ragazzo aveva accidentalmente lasciato aperta. Fu proprio lui il primo a svegliarsi, infastidito dai tiepidi raggi del sole che s'infrangevano sui suoi occhi chiusi. Stropicciò gli occhi un paio di volte prima di aprirli completamente, sentiva il respiro caldo di Giulia, sul suo collo, e sorrise nel vedere la piccola mano di lei intrecciata alla sua sul cuore. Delicatamente la prese e le baciò il palmo, con estrema lentezza, prima di voltarsi piano, per non svegliarla. La ragazza si girò sulla schiena corrucciando di poco lo sguardo e rabbrividendo quando si ritrovò completamente scoperta. Niccolò si apprestò a coprirla con il lenzuolo bianco, per poi spostarle una ciocca di capelli che le si era incastrata fra le ciglia. Giulia appariva, finalmente, rilassata. Le labbra leggermente dischiuse, il respiro lento e calmo. "Ѐ troppo bella per uno come me!" pensò mentre con gli occhi percorreva la figura addormentata di lei. Giulia si mosse di nuovo, questa volta dandogli le spalle e Niccolò si perse a guardare il tatuaggio che la ragazza aveva sulla spalla destra, ritrovandosi a sorridere. La piccola figura di Stitch guardava verso l'alto e accanto c'era una semplice scritta: Ohana! Si chinò a sfiorarlo con le labbra, provocando alla ragazza la pelle d'oca nonostante stesso dormendo. Decise poi di alzarsi, non avendo più sonno, si indossò in fretta un pantalone della tuta e uscì dalla stanza, lasciando sul letto una maglietta, sperando che la ragazza l'avrebbe indossata al risveglio. Si diresse in cucina per prepararsi la colazione. Guardò distrattamente le valige che aveva lasciato pronte in soggiorno. Il tour sarebbe cominciato domani, dunque nel pomeriggio sarebbero partiti, ma l'idea di allontanarsi da Giulia adesso all'inizio di quello che non sapeva neanche lui cosa fosse, non lo emozionava. Si passò una mano sul viso stanco, mentre sentiva già l'ansia impadronirsi di lui. Abbandonò l'idea del caffè e decise di fare l'unica cosa che riusciva veramente a calmarlo: suonare. Si diresse al pianoforte, abbandonandosi sul panchetto riflettendo su cosa suonare. Le sue dita corsero ai tasti ed iniziò ad intonare Piccola stella, sussurrando piano le parole per evitare di svegliare la ragazza nella stanza accanto. Aveva scritto quella canzone anni prima e solo ora aveva deciso di inserirla nell'album, convinto di dedicarla a Federica, come quasi tutto l'album. Tuttavia, più suonava e più l'immagine della ragazza bionda che aveva avuto accanto per due anni e mezzo si faceva più lontana e nella sua mente, prendeva forma quella di Giulia, che lo guardava con quel suo sorriso malinconico e gli occhi lucidi. Non si rese minimamente conto di aver alzato il tono della voce e di star cantando a squarciagola, fino a quando non sentì delle mani fredde sulle spalle. Sobbalzò al contatto e si bloccò di colpo.

- Ti ho spaventato? – chiese lei chinandosi a guardarlo. – Non volevo! – aggiunse poi lievemente dispiaciuta. Niccolò si voltò completamente verso di lei, divaricando le gambe, tenendola più vicina. Sorrise nel vedere che Giulia aveva indossato la sua maglietta, come aveva sperato. Lei gli passò le braccia intorno al collo sorridendogli a sua volta, seppur aveva le gote arrossate.

- Scusami tu, non volevo svegliarti. Mi sono lasciato prendere! – disse lui in un sussurro.

- Ѐ stato un risveglio piacevole! – bisbigliò lei a sua volta, lasciandogli un bacio fra i capelli. Niccolò chiuse gli occhi a quel contatto, beandosi dell'abbraccio della ragazza.

- Quando parti? – sussurrò Giulia mentre provava a sistemargli la massa informe di capelli.

- Nel primo pomeriggio! – rispose lui atono. Giulia si scostò appena prendendogli il viso fra le mani

- Non mi sembri tanto entusiasta! – disse scrutandogli il viso. Lui fece spallucce, non sapendo bene come dirle che non voleva allontanarsi da lei, non adesso.

- Non voglio andare via adesso che... - cercò di rispondere lui.

- Che? – chiese lei curiosa, piegando come di consueto, la testa.

- Adesso che sta nascendo qualcosa fra di noi! – concluse Niccolò, guardando altrove. Alla ragazza mancò un battito e poi gli sorrise.

- Forse invece ci serve! – disse tornando con le mani fra i suoi capelli e lui la guardò interrogativo. – Diciamo che abbiamo fatto un po' le cose di fretta! – iniziò a spiegare lei, alludendo che fosse già la seconda volta che finivano a letto insieme, bruciando tutte le tappe d'inizio di una probabile relazione.

- La distanza può aiutarci a capire se è attrazione fisica o qualcosa di più! – concluse mordendosi il labbro, gesto che a Niccolò faceva perdere la testa. Il ragazzo rifletté sul suo ragionamento ed effettivamente non faceva una piega, anche se lui era quasi sicuro di non essere attratto solo sessualmente. Fece per parlare, ma Giulia si chinò sul suo viso, prendendolo delicatamente fra le mani, lasciandogli un dolce bacio, uno di quelli che lei amava alla follia semplici e carichi di affetto. Indugiò qualche istante sulle labbra di lui, prima di lasciargli il viso e allontanarsi. Indubbiamente le sarebbe mancata, pensò Niccolò con il sorriso sulle labbra mentre la vedeva sparire nella camera da letto dove non perse tempo a raggiungerla.

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Angolo autrice

Ecco gente un capitolo dolcioso tutto per voi. Ma quanto sono carini Giulia e Niccolò? Io li adoro. Ovviamente adoro più lui ù.ù. Comunque godetevi la quiete ragazzi che fra un po' ne vedremo delle belle :)))) Per favore non dimenticatevi di votare e commentare, hasta la vistaaaaa!!

Piccola Stella // UltimoOnde histórias criam vida. Descubra agora