Capitolo 13

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Dopo l'iniziale sgomento di Laura e Giulia, quest'ultima era uscita dalla sala visite, assieme a Niccolò e Adriano, su indicazione dell'infermiera, aspettando nel corridoio del reparto, che il medico visitasse la sua amica. I tre erano nel silenzio più totale. Adriano continuava a fare su e giù con la gamba. Niccolò, sembrava fosse intenzionato a fare un buco nel pavimento, per quante volte aveva fatto avanti e indietro, mentre Giulia beh, Giulia se ne restava ferma, in piedi con lo sguardo perso nel vuoto, il ronzio nelle orecchie, le gambe che le tremavano e la mente nel passato.

- Io me vado a fumà na sigaretta. Fateme sapè! – disse ad un certo punto Niccolò. Avviandosi alla porta del reparto per uscire. Passò davanti alla ragazza e notò come lei fosse persa nei suoi pensieri. Mosse un passo nella sua direzione, ma poi lasciò perdere e decise di uscire. "Sarà sicuramente preoccupata per Laura!" pensò mentre seguiva le istruzioni per uscire all'esterno dell'ospedale. Anche se non riusciva a spiegarsi perché il suo comportamento era cambiato di punto in bianco. Non appena il medico era entrato nella stanza, entrambe le ragazze erano sbiancate. Poi a Laura era sfuggito un "E tu che ci fai qui!" dunque sicuramente lo conosceva. "Forse è solo un ex studente della sua università!" pensò mentre aspirava una delle sue amate Winston. "Dopotutto è molto giovane!" si disse, ricordando il volto del dottore. Poteva avere qualche anno in più di lui. Il telefono nella sua tasca dei jeans vibrò, per l'arrivo di un messaggio da parte di Adriano.

'Il medico ha finito la visita. La ricoverano. Torna qui!' lesse.

- Cazzo, dev'essere seria la cosa! – disse, mentre buttava il mozzicone a terra e lo schiacciava con il piede, prima di rientrare. Salì le scale a due a due e aprì di scatto la porta che dava nell'androne antecedente al reparto di chirurgia, dove si trovavano gli ascensori. Alzò lo sguardo e vide Giulia, con le braccia conserte e il viso rivolto verso il basso. Di fronte a lei, il medico di poco prima. Non seppe perché, ma richiuse lentamente la porta per non farsi sentire e si mise in ascolto della loro conversazione sperando di non essere scoperto ad origliare.

- A quanto pare ha le fitte da molti giorni! – disse il medico riferendosi a Laura.

- Come suo solito non ha parlato! – borbottò Giulia storcendo il naso.

- No, ha fatto esattamente come quando aveva quel problema alla colecisti! – rise sommessamente l'altro. Niccolò pensò che aveva ragione, il medico conosceva già Laura, quello che non sapeva erano i rapporti che li legavano e che di lì a poco avrebbe scoperto.

- Quando verrà operata? – chiese neutra la castana.

- Domattina presto! Le ho fatto dare del ghiaccio per cercare di alleviare il dolore. Come ben sai non possiamo darle antidolorifici! È stata una fortuna che tu l'abbia convinta a venire in ospedale, se avesse aspettato un altro po' le sarebbe venuta una peritonite. Avrebbe potuto sfiorare la sepsi! – disse lui, facendo corrucciare lo sguardo a Niccolò che non ci stava capendo nulla. Il linguaggio del medico era puramente tecnico, come se la persona con cui stesse parlando capisse tranquillamente ciò che stava dicendo. Ed effettivamente Giulia lo capiva, sapeva cosa Laura avrebbe rischiato se non l'avesse portata subito in ospedale.

- Ѐ proprio una testona! – si lasciò sfuggire la ragazza.

- Beh, detto da te è un complimento. Voi due fate a gara a chi lo è di più! – la beffeggiò il medico.

"Quindi conosce anche lei!" pensò Niccolò, allungando il collo a vedere cosa stessero facendo. Giulia gli aveva dato le spalle e restava con lo sguardo basso, mentre lui le si era avvicinato di più, portando le mani a sfiorare le spalle di lei, in un gesto quasi intimo.

- Come stai? – le sussurrò piano, ma grazie al silenzio che regnava anche Niccolò poté udirlo. Giulia, sollevò il capo, chiudendo gli occhi e prendendo un grosso respiro prima di rispondergli.

Piccola Stella // UltimoWhere stories live. Discover now