Capitolo 21

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Niccolò aveva lasciato Giulia profondamente addormentata nel suo letto, ed era andato come sua consuetudine ad allenarsi un po', cercando anche di svagare la mente. Si sentiva come svuotato dopo tutto quello che la ragazza gli aveva raccontato. Non avrebbe mai potuto immaginare un dolore simile. Dopo la sua ora di allenamento era rientrato in casa, trovandola esattamente come l'aveva lasciata. Giulia era ancora a letto, sicuramente stremata dalla nottata insonne che avevano passato. Si appoggiò allo stipite della porta, soffermandosi a guardarla dormire. Era rannicchiata su di un lato, con i capelli sparsi sul cuscino, le labbra leggermente dischiuse e la fronte corrucciata. Spugna era sdraiato ai suoi piedi, con l'espressione triste, come se riuscisse a percepire anche lui il dolore della ragazza. Il telefono, nella tasca del moro, iniziò a squillare facendolo sobbalzare. Si allontanò in fretta dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle, per evitare di svegliare Giulia.

- Pronto? – rispose cautamente, senza controllare chi fosse a chiamarlo.

- Niccolò sono Laura! – disse la ragazza dall'altro lato – Mi sono permessa di prendere il tuo numero dal telefono di Adriano! – cercò di giustificarsi lievemente imbarazzata.

- Ah, ciao tranquilla dimmi pure! – la rassicurò lui.

- Ѐ lì da te? – chiese semplicemente la bionda, senza bisogno di dire esplicitamente di chi si parlasse.

- Sì, ha dormito qui! – rispose Niccolò – ma non in quel senso! – si affrettò ad aggiungere imbarazzato. Sentì la risata sommessa dall'altro lato di Laura e gli venne spontaneo un sorriso.

- Come sta? – domandò poi la ragazza tornando seria ed incupendosi dall'altro capo del telefono.

- Stremata, ha pianto tutta la notte. Ho provato a farla calmare, ma non ci sono riuscito. Si è addormentata qualche ora fa, ancora con le lacrime agli occhi! – disse ricordando di avergliele asciugate lui stesso, dopo averla portata in camera.

- Finalmente! – sospirò Laura, facendo corrucciare lo sguardo al ragazzo. – Sai non lo ha mai fatto, almeno non davanti agli altri! Quando Maria è morta sembrava... vuota! – disse dopo una pausa. – Non reagiva, era immobile e distaccata da tutto, come se quello che stesse accadendo non la riguardasse! – spiegò ricordando quei giorni e sentendosi gli occhi pizzicare. Ricordò di come lei si fosse sfogata sulla spalla dell'amica, della disperazione di Anna, mentre Giulia restava impassibile a tutto. – Iniziavo a temere che non lo avrebbe mai fatto! – concluse affranta, lasciandosi andare alle lacrime. La porta della camera da letto di Niccolò si aprì e ne uscì un Giulia, ancora visibilmente distrutta.

- Si è svegliata! – bisbigliò Niccolò a Laura.

- Fammi un favore, non lasciarla sola! – disse la bionda prima di chiudere. Lui annuì come se potesse vederlo e poi ripose il telefono in tasca, voltandosi verso Giulia che si stava stropicciando gli occhi, rossi e gonfi, come una bambina. Le faceva tenerezza. Le si avvicinò cautamente, con un lieve sorriso.

- Come stai? – le chiese guardandola intensamente.

- Ho un gran mal di testa! – rispose lei portandosi le mani sul capo – Ma che ore sono? – chiese poi guardandosi in giro.

- Appena le nove! – disse lui, controllando il suo orologio – Se vuoi puoi tornare a dormire! – le propose. Ma lei negò con il capo.

- Ti ho già dato parecchio fastidio! Mi do una sciacquata al viso e poi torno a casa! – bisbigliò, abbassando il capo imbarazzata.

- Puoi restare quanto vuoi, non c'è fretta! – la rassicurò lui con un lieve sorriso. Giulia continuava a restare con il viso basso, incapace di guardarlo negli occhi.

- Va tutto bene? – chiese lui preoccupato, vedendo il suo mutismo.

- Sei ancora arrabbiato? – biascicò intimorita dalla risposta del moro. Niccolò, la guardò e poi sbuffò un sorriso, negando con il capo.

- Avrei dovuto dirti prima la verità! – sussurrò la ragazza con le lacrime agli occhi. – Forse così non mi avresti considerata una pazza! – si morse il labbro cercando di non passare per patetica.

- Non l'ho mai fatto! – si affrettò a rispondere lui, facendole corrucciare lo sguardo. – Giulia, non ero arrabbiato perché non mi hai detto la verità, ma perché mi hai letteralmente sbattuto fuori dal tuo letto dopo... beh si sai dopo cosa e non mi hai lasciato modo di spiegarti! – le spiegò, volendo mettere in chiaro le cose.

- L'ho fatto perché ho avuto paura, paura di essere giudicata! – si giustificò lei.

- Non era mia intenzione farlo! – rispose lui sincero.

- Mi dispiace! – sussurrò lei. Lui le sorrise e poi la tirò in un abbraccio.

- Ѐ passato adesso! – le carezzò la schiena, dondolandosi appena sui talloni. Sentì le mani della ragazza aggrapparsi alla sua maglietta e stringerla forte e anche lui aumentò la presa. Ispirò il profumo dei suoi capelli, inebriandosene, senza alcuna voglia di lasciarla andare.

- Resta! – le sussurrò appena, ma abbastanza perché lei potesse sentirlo e i batti del suo cuore potessero accelerare. Giulia rimase sbigottita da quella inaspettata proposta, ma poi si ritrovò ad annuire contro il petto del moro, anche lei con nessuna voglia di allontanarsi.

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Angolo autrice

Salve gente ecco un piccolissimo capitolo di passaggio. Non è tenero Niccolò?  Io lo adoro... comunque chissà cosa accadrà ai due da adesso in poi, sotto con le scommesse, voglio sapere cosa ne pensate ahahah ciaooo

Piccola Stella // UltimoWhere stories live. Discover now