Capitolo VII

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Alex e Anya, in religioso silenzio, erano in cammino diretti a La locanda dei Sartori. La sera prima, dopo la fuga di Bass, i gemelli avevano parlato - incredibile ma vero - civilmente. Nonostante la bionda avesse un diavolo per capello, non aveva tentato di sgozzarlo né di strappargli il cuore dal petto. Aveva semplicemente colto l'occasione di sfogarsi per l'ennesima volta sul comportamento di Bass. Tutte cose che Alex già sapeva, comunque, poiché ne discutevano quasi ogni giorno da almeno un quinquennio.

La novità, se così si poteva definire, era stata un'altra, e lo aveva fatto vacillare. Anya gli aveva confessato che, quando i genitori sarebbero tornati - perché sarebbe successo, lui ne era convinto - lei avrebbe proceduto col fare quello che aveva rimandato fino ad allora a causa della loro sparizione e dell'indecisione su cosa fare della propria vita: si sarebbe iscritta all'università, ma lontano da Sitone, da Bolzano, dal Trentino... dalla famiglia. Alex avrebbe voluto strozzare Bass solo per aver spinto la loro sorellina a quel gesto estremo, ma si sarebbe comportato esattamente come lui se si fosse permesso di tarparle le ali. Anzi, alla luce degli ultimi avvenimenti, forse prendere le distanze fra loro sarebbe stata la soluzione ideale. Forse avrebbe dovuto andarsene anch'egli; per uno come lui, l'Alaska sarebbe stata perfetta.

Dopo aver parlato, l'aveva aiutata a terminare il lavoro che Bass aveva lasciato a metà, ovvero farcire i krapfen, e avevano trascorso gran parte della notte a scartabellare tra le scartoffie di Franco e Lea, sia per recuperare gli album di famiglia come richiesto da Kamila, sia per trovare un pezzo di carta qualsiasi che documentasse una o più possibili adozioni.

Non avevano mai intrapreso quel discorso nei dettagli, tuttavia, se Bass fosse stato adottato, la cosa avrebbe dovuto essere ufficializzata in qualche modo. Fatto sta che, in base a ciò che avevano trovato - ovverosia il nulla cosmico - l'adozione di Bass non risultava da nessuna parte, così come non vi era traccia dei certificati di nascita di Alex e Anya. Forse erano stati conservati da qualche altra parte, oppure erano andati persi durante la ristrutturazione della casa, oppure non esistevano. Quindi, comprensibilmente, quei dettagli che potevano sembrare insignificanti, li stavano portando a credere alla versione di Kami.

Alex non sapeva se effettivamente fosse un angelo; quello di cui era certo, era che non fosse umano. Quindi, a meno che i genitori avessero tenuto nascosto loro di essere degli angeli, lui per primo era un figlio illegittimo. Se invece fossero stati dei demoni, Anya e Bass avrebbero potuto essere sangue del loro sangue e Alex, anche in quel caso, l'adottivo. Ma per quale motivo sconvolgere ogni cosa, allora? Che senso avrebbe avuto? Perché non annunciare la fratellanza di sangue fra Anya e Bass e crescere Alex come figlio adottivo?

I ragazzi erano in netto anticipo con l'orario di apertura; con tutti quei pensieri non erano riusciti a chiudere occhio, quindi avevano pensato di aprire il locale un po' prima. Erano quasi arrivati a destinazione quando ad Alex parve di sentire l'oramai familiare fragranza rilasciata da Kamila.

La sera precedente, Bass, andando via, aveva lasciato una nauseante scia di zolfo dietro di sé. Non era mai capitato prima d'allora, forse la sua metamorfosi era vicina. Ma quello che l'angelo stava percependo quella mattina non era l'odore del fratellastro, bensì quello della demone conclamata. Strano però, visto che il giorno prima aveva detto che si sarebbe rifatta viva nel pomeriggio. Con la coda dell'occhio, Alex controllò l'albina, la cui espressione era però imperscrutabile.

Fu proprio lei ad aprire la porta e, da come s'inchiodò all'ingresso, il corvino poté dedurre che l'odore avesse pervaso anche le sue vie aeree. Mosse un passo in avanti e la surclassò. Faceva un caldo infernale, probabilmente a causa delle decine di candele semi consumate che giacevano sul bancone. Anya avanzò pericolosamente verso il ripiano, su cui posò con un po' troppa flemma il vassoio dei krapfen. Guardò con occhi sgranati un punto fisso sulla pedana, come se ci fosse qualcosa. Come se ci fosse qualcuno. Perché, effettivamente, qualcuno c'era.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaWhere stories live. Discover now