Capitolo XXX

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L'improvviso e forte effluvio di Bass costrinse Anya a precipitarsi di sotto

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L'improvviso e forte effluvio di Bass costrinse Anya a precipitarsi di sotto. Era convinta che qualche essere sovrannaturale li stesse attaccando nella loro dimora. E invece...

Nessun attacco. Bass stava – con totale incoscienza – sperimentando i propri poteri. Dopo quella notte nel bosco durante la quale aveva pestato a sangue Daniel Kohler e insultato e mollato un ceffone ad Anya, non ne aveva più fatto uso. Per timore, per vergogna.

Oltre a generare e manipolare il fuoco, Bass aveva anche il potere di assorbire la vitalità di una persona attraverso un denso e asfissiante fumo nero. E se avesse provato invece ad assorbire l'acqua che aveva mandato in corto circuito lo smartphone di Anya, ridandogli vita? A pensarci bene non c'era alcun nesso logico, ma... Tanto ormai era guasto, se non fosse riuscito a rimetterlo in funzione o, peggio, fosse esploso in milioni di pezzetti, non sarebbe stato grave. Aveva solo dimenticato che, nell'inesperienza, sarebbe potuta saltare in aria la villa, il quartiere, Sitone, il Trentino.

Ci pensò Anya a ricordarglielo, con un'audace strigliata. Però ci era riuscito: il telefono della demone era tornato come nuovo e l'abitazione non aveva subito danni.

A bordo del gippone appartenuto al padre, Anya e Bass si ritrovarono imbottigliati nel traffico dell'orario di punta. Dopo l'ennesimo sonoro sbuffo, Anya chiese: «Secondo te stiamo sbagliando a muoverci senza Kamila?»

Quella domanda a bruciapelo lasciò Bass interdetto per un bel po'. Finse di non apprezzare la stazione radiofonica selezionata da Anya e cominciò a premere ripetutamente il pulsante alla ricerca di un brano decente. Tutto, pur di temporeggiare.

«Ascolta, il fatto che Kamila sia come noi e ci abbia raccontato la verità che conosceva sulle nostre origini non implica che dobbiamo includerla o tenerla informata sui nostri movimenti. Non implica che... dobbiamo continuare a fare squadra.»

L'ultima frase fu poco più che un sussurro. Bass sapeva che Anya sarebbe rimasta scontenta di quella risposta; la sera precedente si era accorto benissimo della loro improvvisa sintonia. C'era un filo invisibile che legava le due demoni e quasi certamente anche lui era legato a loro in un modo viscerale che ancora non riuscivano a comprendere. Tuttavia, Anya non ribatté, conscia del fatto che Bass avesse ragione.

«Lei vuole uccidere Alex» sottolineò, come se ricordarlo in continuazione fosse di vitale importanza per tutti loro.

«Lo so.»

«Quindi, se mai un giorno le cose torneranno come fino a qualche giorno fa, sarò il primo a proporre di includerla in tutto. Ma fino ad allora... finché desidererà uccidere Alex, Kamila sarà nostra nemica.»

Anya, che nel frattempo aveva rosicchiato unghie e cuticole fino ad assaporare il sapore ferroso del proprio sangue, annuì.

Parcheggiarono l'auto a diverse centinaia di metri di distanza dall'edificio di mattoncini rossi: la Biblioteca Civica Cesare Battisti, la più antica biblioteca pubblica dell'Alto Adige.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz