Capitolo XXIX

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Anya venne svegliata da una leggera e bollente pressione sulle labbra e un effluvio di caffeina e nicotina

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Anya venne svegliata da una leggera e bollente pressione sulle labbra e un effluvio di caffeina e nicotina. Schiuse le palpebre a fatica poiché incollate dalle secrezioni; aveva pianto per quasi tutta la notte, come tutte le notti da qualche giorno a quella parte, e sentiva gli occhi dolenti e in fiamme.

A pochi centimetri dal suo volto c'era quello di Bass, accosciato sul lato destro del letto, che stirò le labbra in un sorriso dolce ma preoccupato. Con un pollice raschiò delicatamente i residui di sale che le erano rimasti incagliati agli angoli delle ciglia. «Buongiorno, come ti senti?»

Il sospiro sommesso con cui lei rispose gli lasciò intendere che avrebbe preferito restare a letto per il tutto il resto della giornata. Bass la scavalcò e si sdraiò sul letto, petto contro schiena, e le avvolse il busto con un braccio, da sopra la trapunta. Premette la fronte al centro della sua schiena e sospirò anch'egli.

«Alex?» domandò Anya.

«Non è ancora tornato. Però, dopo l'ennesima telefonata andata a vuoto e il duecentesimo messaggio minatorio, almeno si è degnato di scrivermi. Si trova alla locanda con il fabbro per la sistemazione della porta e delle finestre.»

«L'importante è che sta bene. Temo che Kamila verrà di nuovo a cercarlo e quando sarà... lo ucciderà davvero. A meno che i sensi di colpa di Alex lo porteranno a impazzire del tutto e fare qualche cazzata.»

«Lo proteggeremo noi da Kamila, semmai dovesse tornare a minacciarlo. Alex si riprenderà. Mi ha spiegato brevemente che stanotte è fuggito perché temeva che una volta percepito il richiamo angelico di Daniel Kohler saremmo piombati in camera sua per incenerirlo.»

Restarono in silenzio per qualche istante, ma il pensiero di Alex che se la faceva addosso perché temeva di doverli affrontare era troppo divertente per trattenere una risata. I loro corpi uniti sussultarono insieme, finché Anya non cambiò posizione, mettendosi supina.

«Prima di proteggerlo da Kamila, non credi che dovremmo imparare a proteggerlo da noi stessi?»

«Hai ragione» sfiatò Bass, tornato serio.

Silenzio. Solo silenzio durante il quale i pensieri preoccupati dei due demoni viaggiarono alla stessa lunghezza d'onda.

«Comunque, a proposito di quel richiamo, non ti è sembrato che fosse indirizzato...»

«A Kamila?»

Con un polpastrello, Anya raccolse dalla tempia una lacrima reduce della risata. «Sì.»

«Ho percepito la stessa cosa.»

Anya trovò che il soffitto latteo avesse un non so che di rilassante. «Come può essere riuscito un angelo alle prime armi a fare una cosa del genere?»

«Non lo so. Tu ci credi?»

«Al fatto che Daniel sia un angelo alle prime armi?»

«Mh-mh» e si strinse di più ad Anya, affossando il naso nell'incavo del suo collo.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaWhere stories live. Discover now