Capitolo XXII

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Le prime luci dell'alba tinteggiavano di dorato le increspature dell'Adige nel momento in cui i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, con indosso l'equipaggiamento da palombaro leggero, si immersero nelle torbide acque del fiume per affrontarne la co...

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Le prime luci dell'alba tinteggiavano di dorato le increspature dell'Adige nel momento in cui i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, con indosso l'equipaggiamento da palombaro leggero, si immersero nelle torbide acque del fiume per affrontarne la corrente. La Polizia di Stato stava dando man forte ai colleghi; dopotutto, cinque mesi prima il caso della sparizione di Francesco Sartori e Lea Overgaard era stato affidato a loro.

«Anya...» Quando Bass le si affiancò e strinse la sua mano nella propria, era fredda come il marmo. Era sfatta e il pallore del viso ne dava ulteriore conferma. «Dimmi che posso abbracciarti.»

Lei annuì flebilmente e si lasciò stringere. «Ne ho bisogno. Ho bisogno... di te.» Lo aveva sussurrato appena, come se si vergognasse di mostrare quel lato bisognoso ed egoista di sé.

Nelle ultime settimane ne avevano passate di tutti i colori, si erano sputati addosso un insulto dopo l'altro, erano stati violenti anche fisicamente e c'era stato un bacio. Loro erano così: si odiavano e si amavano con la stessa intensità. Ma, al di là della gelosia, dei litigi e delle incomprensioni, seppur in un modo maldestro e scorretto, arrivava sempre quel momento in cui il bene che provavano l'uno per l'altra emergeva e li avviluppava come una calda coperta.

«E io di te.»

Nonostante Bass la tenesse avvolta in una morsa quasi soffocante, Anya non riusciva proprio a evitare di tenere gli occhi incollati sulla ingente équipe di forze dell'ordine. «Tu sei più forte.»

«Non è vero. Se mamma e papà...» Se mamma e papà dovessero emergere dal fiume a bordo della Corsa, privi di vita e con le membra decomposte, cadrò in ginocchio e il mio cuore esploderà in una miriade di pezzi, esattamente come il tuo. «Dobbiamo farci forza a vicenda. Alex è la mia roccia, ma tu... tu sei il mio raggio di sole. Nonostante tutto, da che io ricordi non c'è mai stato un giorno che tu non abbia illuminato con la tua sola presenza.»

Anya annuì distrattamente. Era troppo triste e scossa per apprezzare quella specie di complimento, seppur Bass non fosse affatto tipo da smancerie. Perché quello non era un complimento, quanto una vera e propria dichiarazione d'amore. Si stava rivelando essere difficile, per lui, continuare a mostrarsi indifferente sentimentalmente nei suoi confronti, a maggior ragione adesso che sapeva di essere ricambiato. Ma lei, in quel momento, necessitava di tutto il sostegno psicologico possibile e qualche parola al miele poteva aiutare.

«Sei riuscito a parlarci? Con Alex, intendo.»

Il cuore di Bass perse un paio di battiti e sperò che lei non se ne fosse accorta. «Sì, certo. Sta... sta arrivando.»

«Verrà con Kamila?»

«Di questo non abbiamo parlato.»

Stava mentendo. Alex era stato informato su Kohler e Mancini che volevano vedere i fratelli per delle novità, ma era all'oscuro dei risvolti sul caso e del successivo intervento dei sommozzatori nel fiume Adige. Era irrintracciabile da ore. Il telefonino risultava spento e, per istinto, Bass aveva pensato subito al peggio; Alex era in attesa di aggiornamenti seri, non poteva essere sparito senza un motivo più che valido.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora