Capitolo XXIV

65 15 180
                                    

Colpi di tosse, fiotti di sangue su un terreno stepposo

Ups! Gambar ini tidak mengikuti Pedoman Konten kami. Untuk melanjutkan publikasi, hapuslah gambar ini atau unggah gambar lain.

Colpi di tosse, fiotti di sangue su un terreno stepposo. Sangue nero.

Le mani tastarono il ventre dolente, si ustionarono al contatto con il calore innaturale della viscosità che sgorgava troppo velocemente da quel foro. Sui palmi cremisi macchiati di nero si formarono delle bolle di pus liquido.
Boccheggiava, avida di aria.

A qualche metro di distanza, un corpo disteso. Indossava consunti abiti invernali, strati su strati. Mosse la testa nella sua direzione. Magda.

Sugli occhi color ambra un velo vitreo. Una lacrima affiorò all'angolo interno dell'occhio, scivolò sul dorso del naso e si tuffò nell'erba secca. Muoveva le labbra ma non emetteva nessun suono.

La cadenza era regolare, sembrava ripetere una litania. Assottigliò le palpebre, provò a leggere il labiale: «Pomóż mi.» Aiutami.
Provò a muoversi nonostante il dolore, i piedi incollati al terreno.

Diverse paia di mani infuocate di un rosso-arancio acceso emersero dalla terra come lingue incandescenti e intrappolarono Magda in una morsa ferrea. La strattonarono e tirarono e schiacciarono sempre più in basso. Nessun suono, nessuno strillo. Solo uno sguardo silenzioso mentre scompariva inghiottita da fuoco e terra.

«Non è all'inferno. Non è all'inferno. Non è all'inferno» urlava senza voce.

Un solletichio alla mandibola e un dolce verso.

Kamila schiuse le palpebre. «Non è all'inferno» continuò a ripetere, scuotendo la testa in maniera esagitata. Ma quella volta riuscì a sentire la propria voce, anche se poco più che sussurrata.

Prima ancora di scorgere la corona di petali bianchi di una margherita roteare da un senso all'altro davanti al proprio naso, percepì l'umidità di alcune stille rimaste intrappolate fra le ciglia durante il sonno saettare giù, lungo gli zigomi.

«Lolly, guarda, ha aperto gli occhi!»

La voce era acerba e squillante, insopportabile per le tempie pulsanti della demone. Qualcosa di soffice e vellutato le sfiorò la guancia destra come una carezza. Si trattava della coda di un gatto; a essere precisi, la gatta calico della notte precedente. Lolly.

Gli occhi di Kamila si spalancarono. Chinata su di lei, una ragazzina dalla lunga chioma liscia e corvina la osservava con degli occhioni scuri e scintillanti di interesse. Per un attimo pensò che quello fosse un proseguo dell'incubo in cui aveva rivissuto i primi momenti della morte di Magda, uno fra gli incubi più ricorrenti e che per tutta la durata del viaggio in compagnia di Alexander Sartori non aveva più avuto. Quella bambina con la criniera scura e l'incarnato lattiginoso somigliava alla se stessa di molti anni addietro. Cosa voleva? Torturarla con ricordi felici prima di spingerla con un calcio nella bocca dell'inferno? Fu a causa di quei pensieri sconclusionati che si mise istintivamente sulla difensiva.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang