Capitolo XXIII

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Nel frattempo che Anya e Bass lottavano per non farsi annientare dal dolore per la perdita dei genitori e Gioele fingeva di lavorare sotto copertura, in quel di Merano Daniel vagava come un automa nel piccolo salotto della baita in cui alloggiava

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Nel frattempo che Anya e Bass lottavano per non farsi annientare dal dolore per la perdita dei genitori e Gioele fingeva di lavorare sotto copertura, in quel di Merano Daniel vagava come un automa nel piccolo salotto della baita in cui alloggiava. Telefono alla mano, attendeva impaziente che Gryss lo aggiornasse sullo stato di salute di Khémille.

Megheis, la compagna di Janir, era seduta sul divano come un vegetale a fissare immagini mute susseguirsi in tivù. Mute perché Daniel le aveva imposto di tacere in una maniera talmente perentoria da far rabbrividire perfino le mura. I nervi del demone erano tesi allo spasmo, e i due Immunda che condividevano casa e missione con lui non lo avevano mai visto così.

La suoneria dello smartphone del falso investigatore privato fece appena in tempo a emettere una nota musicale, che egli premette il tasto verde. «Novità?»

«Comandante.» Daniel chiuse gli occhi e assottigliò le labbra nel riconoscere la voce di Wodga dall'altro capo del telefono, ovvero colui il quale era impegnato a tenere d'occhio Alex. «L'Immunda sembrerebbe essersi immesso sulla via del ritorno a casa, ma è fuori di sé.»

«Spiegati meglio.»

«Pare ubriaco, o sotto effetto di sostanze stupefacenti, quando invece è pulito. È solo sotto shock.»

«Anekkei e Basthyen gli avranno riferito dei genitori. Ma spero che si stia crogiolando nel senso di colpa per aver colpito a morte Khémille. Se dovesse sopravvivere, il fatto che lui soffra per l'azione commessa andrebbe solo a nostro vantaggio: in futuro ci penserà due volte prima di ucciderla.»

«Certo, Comandante, ma non dimentichiamo che anche lui ci serve vivo e ha già sfiorato un paio di incidenti mortali.»

«Continua a tallonarlo e, quando e se ti sembrerà tornato più o meno lucido, allora lascialo perdere e unisciti agli altri per riprendere le ricerche del Traditore. Lascia che Xander venga da me.»

«D'accordo. Comunque, non ti ho chiamato solo per questo. C'è un'altra cosa che devi sapere.»

«Sono tutt'orecchi» rispose l'Elécta, in modo quasi beffardo.

«I due ragazzi che la Maledictus ha fatto fuori davanti all'Immunda... uno di loro è sopravvissuto.»

«E cosa vuoi che m'importi?»

«È stato Xander a guarirlo.»

Daniel avvertì una scossa risalire lungo la spina dorsale. «Ne sei sicuro?»

«Sicurissimo, l'ho visto con i miei occhi.»

«Questo significa che...» Non terminò mai quella frase, tanto Gryss conosceva già la seconda parte e sapeva anche quanto poteva essere controproducente come cosa. Il problema non era tanto il fatto che Xander fosse possessore di quella rara virtù, anzi, quella dava un'ulteriore conferma di quanto fosse unico e adatto a ricoprire il ruolo di Elécta. Il problema era che le capacità più sofisticate si tramandavano con l'ereditarietà genetica, proprio come Janir aveva ereditato da Petrac la capacità di generare il potere senza l'uso delle mani. Questo significava che almeno uno dei genitori di Alex era un guaritore. Sua madre era morta mettendolo al mondo, ma suo padre... quello era vivo e vegeto.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaWhere stories live. Discover now