Capitolo XV

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Kamila scuoiava della selvaggina con i propri artigli al limitare di una radura, ma non riusciva a fare a meno di allungare lo sguardo oltre la propria spalla dove, nemmeno troppo distante da lei, Alex stava facendo la doccia.

Servendosi dei propri poteri celesti, ogni sera il giovane angelo ricreava una piccola cascata, sotto il cui scroscio si rilassava. La demone lo osservava mentre infilava le dita fra i capelli corvini per districarli e poi sfregava i palmi sulla pelle, divenuta più ambrata a causa o per merito dell'ardente sole estivo, per purificarla. Lo osservava muovere piccoli passi sul posto per spostarsi e accogliere appieno quello che era il suo elemento scendere giù rapido lungo una roccia; osservava i suoi dorsali contratti rilassarsi gradualmente, per poi lasciare scorrere lo sguardo verso il basso e soffermarsi sulle strette, ma toniche natiche.

Alex lo faceva apposta. A non allontanarsi troppo, a spogliarsi completamente nudo come se lei non fosse lì. Erano tutte cose che faceva di proposito, perché sapeva che lei lo esaminava e bramava. E sapeva anche che Kamila soffriva, perché poteva soltanto limitarsi a guardare. Non che a lui quella situazione pesasse poco, ma immaginava che, per un demone, non poter ottenere qualcosa fosse inconcepibile e frustrante. Provocarla era l'unica soluzione che gli veniva in mente per far tornare le cose com'erano state all'esordio di quel viaggio assieme, dato che erano settimane che lei giocava a uno stupido - secondo lui - gioco del silenzio.

Ogni volta che Alex la provocava, a Kamila veniva come sempre voglia di sventrarlo e si pentiva di non averlo lasciato morente in mezzo a quel bosco lombardo qualche tempo prima.

Stava andando via, anche se non aveva la forza neppure di respirare, e si era addirittura addentrata nel sentiero, quando aveva deciso di tornare indietro da lui, trovandolo disteso in mezzo all'erba e privo di sensi. La vena del collo pulsava appena, ma cos'avrebbe potuto fare lei, non potendo neppure sfiorarlo? Semplicemente gli era rimasta accanto in attesa che le ferite si rimarginassero un po' e si svegliasse. O che, al contrario, morisse. Almeno non sarebbe morto in solitudine, nonostante fosse stata lei a ridurlo in quel pietoso stato.

Xander era nel carretto di Ézre insieme a Khémille; erano rimasti separati per diciannove anni e, adesso che si erano ritrovati, a quanto pareva non potevano più dividersi. Quindi aveva cambiato idea sull'abbandonarlo lì, perché era ormai chiaro che non sarebbe riuscita ad allontanarsi troppo. E, se mai ci fosse riuscita, l'angelo l'avrebbe forse cercata per l'eternità. E se invece fosse morto, cosa sarebbe successo? Sarebbe morta con lui?

Lo sgomento dopo averla trovata accanto a sé al proprio risveglio era stato evidente per Alex. Le aveva posto delle domande, come ad esempio per quanto tempo fosse rimasto svenuto, ma lei era rimasta sul vago. E da allora tutto fra loro aveva cominciato a mutare. Kamila gli parlava solo in monosillabi e su argomenti che riguardavano strettamente la missione: dove andare, che direzione prendere, quando fermarsi per cacciare, cenare e riposare. Tra l'altro, ogni notte sostava fuori mano per permettere a Kami di dormire nei boschi in solitaria, mentre lui riposava nel baule della Multipla, parcheggiata sul ciglio della strada.

Non si fidava di lei; quella era l'unica cosa su cui non aveva mai avuto dubbi. E non era nemmeno sicuro che lei restasse 'a cuccia' nel bosco ogni notte, per tutta la notte. Appariva come un bancomat in carne e ossa: ogni volta che Alex necessitava di denaro per il carburante o per mangiare qualcosa di cucinato e condito o di diverso dalla carne di coniglio, cervo e cinghiale, Kami glielo forniva. Sbuffando e imprecando ogni volta, ma glielo forniva. Una volta lui aveva provato a domandarle come facesse a possedere scorte infinite di denaro e lei aveva risposto che li aveva rubati, senza aggiungere a chi li avesse sottratti, come e quando ciò fosse successo; era stato prima di presentarsi a Sitone? O lo faceva quando si separavano? E perché ogni notte lei faceva uso dei suoi poteri? A cosa le servivano, oltre che per accendere il fuoco per scaldarsi? Lui sapeva che ne faceva uso, poiché dall'auto sentiva il suo odore.

Immunda et Maledictus - Gli EléctaWhere stories live. Discover now