Capitolo 42

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Newt

«Posso chiederle dove stiamo andando?» Domandai, cercando di fermare il tremolio delle mani. Ero così agitato che faticavo a rimanere fermo sul sedile rivestito di pelle.
Guardandomi attorno pensavo a quanto fosse surreale quella situazione, infondo fino a pochi mesi prima l'unica auto di lusso in cui ero entrato era stato un piccolo maggiolino, replica di quello del famoso film.

Non ricevetti risposta e, per un'altra ventina di minuti, continuammo a rimanere in auto finché questa non fmsi fermò. Aspettai che il signor O'brien aprisse la portiera perché io facessi la stessa cosa, ma fu l'autista a farlo per lui.
Incapace sul da farsi, scesi anche io nell'esatto momento quando l'uomo che ci aveva portato lì arrivò per aprire anche a me la portiera.
Lo ringraziai comunque con un sussurro, prima di notare che Richard si era allontanato ed era arrivato alla spiaggia.

Mi avevano portato in riva all'Hudson, lontano dal trambusto cittadino e dove l'unico rumore udibile erano le auto che passavano per la strada non molto lontana.
Quando arrivai al fianco dell'uomo, strinsi i pugni mentre una folata di vento gelido mi investì in pieno viso.
Inizia ad osservare l'acqua del fiume. In quel momento le onde erano agitate ed erano di un blu così scuro, da sembrare quasi nero. L'acqua scrorreva così veloce che, se qualcuno fossi stato inghiottito da esso, sarebbe stato trascinato lontano in uno schiocco di dita.
Rimanemmo in silenzio per diversi secondi, finché la voce roca del signor O'brien mi riportò sulla Terra.

«Credo tu lo sappia, ma Dylan un tempo aveva un'amica molto importante nella sua vita. Lei era tutto per lui, così come lui era tutto per lei...- Con la coda dell'occhio notai l'espressione cupa sul volto dell'uomo, mentre quest'ultimo cercava di nascondere i suoi sentimenti il più possibile. -Adoravo quella ragazza, lei e il suo umorismo molto pungente... Perderla è stato un vero colpo per tutti noi, ma per Dylan è stato diverso. Fu come se una parte di lui fosse morta con lei.-

I suoi occhi erano coperti da un velo di lacrime, mentre potevo notare un leggero tremolio del suo labbro inferiore.
-Non uscì di casa per più di un anno, non disse nessun tipo di parola per quasi tre mesi... Rimaneva chiuso nella sua stanza con le persiane chiuse e con la musica a tutto volume. Non parlava nemmeno a suo fratello... Eppure, quei momenti poco prima che... Che scappasse, ho rivisto in lui una luce nuova... La stessa che ho riconosciuto nei suoi occhi ogni volta che ti guardava.- Sentendogli dire quelle parole, sorrisi tra me e me. Dalle sue parole sembrava accettare la nostra relazione e, questo, mi rendeva così contento che avrei voluto che Tommy fosse con noi.

Tutti i miei castelli immaginari, vennero però completamente distrutti da ciò che disse in seguito.
-Eppure sono convinto che voi, insieme, vi facciate solo del male.»
Non capendolo, mi voltai di scatto e, istintivamente, strinsi i pugni.
«Cosa sta insinuando?» Dissi con tono pacato ma al contempo tagliante.
Continuando a guardare le acque profonde del fiume, Richard sospirò.

«Dylan, o meglio, Thomas è troppo fragile per vivere in un ambiente lontano da chi può proteggerlo. Certo, lui è convinto che tu possa farlo. Pensa che voi potrete sempre coprire le spalle dell'altro, ma sappiamo entrambi, Newton, che non è così. Voi siete così simili da essere quasi incopatibili. Thomas, ad ogni problema, sa solo scappare. È fuggito da noi quando gli abbiamo servito un futuro stabile ed è fuggito dall'ospedale, perché non è stato in grado di affrontarmi.- La sua voce era colorata da un tono ironico, capace di tagliare e ferire in profondità le mie poche certezze.

-Ora da queste mie parole, ti sembrerò un vero e proprio... Com'è che dite voi giovani... Stronzo. Forse lo sono, anzi, è probabile che io lo sia. Semplicemente però decido di assumente questo comportamento, per il suo bene. Quel ragazzo rimarrà sempre mio figlio, nonostante tutto e, per questo, darei la mia stessa vita per lui. Al contempo, però, voglio che lui viva una vita tranquilla e felice. E un ragazzo che non è nemmeno capace di andare a denunciare uno stupratore alla polizia, non mi sembra sia adatto.»

Le sue ultime parole mi lasciarono di stucco. Sentii il sangue congelarsi e, per un attimo, l'unico rumore che potevo udire era l'acqua del fiume che scorreva. Persino il mio cuore sembrò fermarsi.
«C... Cosa ha detto?» Balbettai, arretrando di un passo mentre Richard si voltava nella mia direzione.
I suoi occhi sprezzanti, mi guardavano dall'alto in basso mentre ero annaspavo alla ricerca di qualcosa da dire. Eppure non mi veniva in mente alcun tipo di parola sensata.
Un vuoto totale.

«Forza ragazzo, tu sai benissimo di cosa io stia parlando- Quando provò ad avvicinarsi, aumentai la distanza tra noi, mentre cercavo di nascondere il mio tremolio. -Posso solo immaginare cosa tu abbia dovuto passare e, per questo, voglio aiutarti. Farò di tutto pur di farti avere la vita che hai sempre desiderato. Tu e tua sorella. So bene della sua malattia e so anche che è ancora molto cagionevole di salute... Potrei aiutarvi, solo se tu mi dessi la possibilità, per farlo però, dovresti abbandonare Thomas e lasciarlo qui, qui dove può vivere e una vita tranquilla e sicura.»
Osservai la sua espressione impenetrabile, mentre io cercavo di riordinare i miei pensieri. Trassi un profondo respiro e, in seguito, sollevai il volto.

Purtroppo aveva ragione.
Era da troppo tempo che avrei voluto liberarmi di Alby grazie alla polizia, ma ogni volta il pensiero che Sonia avesse potuto perdere quei medicinali permessi grazie ai suoi soldi, mi fermava.
In quel momento, però, una soluzione mi stava venendo offerta su un piatto d'argento e, se l'avessi afferrata, sarei stato libero. Libero da ogni preoccupazione.
«Lei mi sta chiedendo di scegliere tra la mia incolumità e quella di Dylan?»
«Esattamente.»

Ripensai a tutti quei preziosi momenti trascorsi con Tommy. Al contempo, però, ripensai alle condizioni della mia sorellina pochi anni fa.
Nonostante fosse guarita, doveva ogni mese seguire dri controlli che, a mio sfavore, non erano affatto economici.
Sentivo la responsabilità pesare sulle mie spalle. Davanti a me avevo due possibilità, eppure ognuna di queste mi sembrava impossibile da scegliere.
In quel momento, mi sarei piacevolmente fatto inghiottire dalle acque nere del fiume.

Different /Newtmas' AU/Where stories live. Discover now