Capitolo 38

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Warning: scene R-18!
Saltate il punto nel pov di Dylan dopo il simbolo di avviso, in caso non vogliate leggere.

Chris

Ero seduta sul materasso del mio letto, mentre una maschera per il viso copriva la mia pelle. Stavo guardando il cellulare e ascoltando una delle canzoni di Lauv, quando il campanello del mio appartamento suonò. Indossavo solo un paio di shorts e una canottiera sottile, quando dovetti alzarmi.
Sbuffai infastidita e, dopo aver infilato velocemente dei pantaloni della tuta, mi diressi alla porta. Ero scalza e i miei piedi stavano gelando a contatto con le travi in legno gelate. Proprio per questo mi muovevo a passi corti ma svelti.

Quando aprii la porta, senza nemmeno guardare dallo spioncino, quasi con fare violento, una mano mi spinse lontano dall'entrata. Andai a sbattere contro lo spigolo della parete.
Emisi un leggero verso di dolore, muovendo poi la spalla. In seguito alzai lo sguardo e, quando notai Alby inghiottii il groppo che avevo in gola.

«C... Che ci fai qui?» Chiesi tremante, mentre lui chiudeva la porta alle sue spalle e mi si avvicinava.
«Perché non hai ancora pubblicato quella foto, come ti avevo detto? Mh?» Chiese con un tono basso, dandomi una seconda spinta.
Finii contro il piccolo mobile in legno dell'ingresso e, non trovando appiglio,mi aggrappai ad esso. Era molto più alto rispetto alla mia stazza e, proprio per questo, ero costretta a dover alzare il mento per guardarlo negli occhi.
«V... Volevo aspett... Aspettare che tornassero... Ora non avr... Avrebbe effetto.» Balbettati mentre sentivo la sua mano viscida strisciare sul mio braccio, arrivando fino al mio collo.

Lo prese tra il pollice e l'indice e iniziò a fare presa proprio al centro. L'aria era sempre meno.
«Forse non hai capito una cosa. Sono io che comando i giochi, non tu. Decido io cosa si fa, non tu. Altrimenti, tutti verranno a sapere il piccolo segreto tuo e della tua famiglia, così sarete definitivamente rovinati.- Fece ancora più forza e, lentamente, la vista mi si appannò sempre di più.

Tutto d'un tratto, però, mollò la stretta e io iniziai a tossire. Appoggiai la mia mano sul punto che aveva stretto e sentii la zona in questione quasi bollente.
-D'altro canto la tua idea non è affatto male... Però appena li vedrai, dovrai pubblicarla. O saranno guai per te.»

In seguito si allontanò sempre di più e, senza aggiungere altro, aprì la porta e uscì. Così come era entrato, uscì.
Per fortuna.
Quando fui sola, mi tolsi quel tessuto traspirante che avevo posato sul mio viso, lanciandolo da qualche parte della stanza, senza pensarci troppo. Sentii le ginocchia tremare e, tutto d'un tratto, mi cedettero e mi ritrovai in ginocchio sul pavimento.
Una morsa alla gola mi ostacolò la respirazione e, alla fine, scoppiai in un pianto disperato.
Abbracciai le mie ginocchia e le portai vicine al mio petto, mentre nascondevo il mio viso tra le mie gambe.

Sin da bambina ero solo stata in grado di dipendere dagli altri. Prima i miei genitori e i loro soldi e poi Newt... Newt però era stato l'unico capace di abbandonarmi e, ormai, l'unico desiderio che mi portava avanti era quello di vendetta.
Mai però avrei pensato di arrivare al punto di collaborare con una persona come Alby e di cercare di rovinare la vita di un'altra persona.
Non quella di un angelo come Thomas.

Eppure dovevo farlo.
Non avevo scelta.

Dylan

Arrivare al motel fu quasi un tragitto infinito ai miei occhi. Volevo stringere il corpo nudo del biondo, eppure dovevo pazientare.
Newt eppure da quando avevamo lasciato il parco non mi aveva segnato di uno sguardo e, per questo, iniziavo a preoccuparmi.

Quando scendemmo dal mezzo pubblico, ci dirigemmo verso l'hotel e, quando arrivammo alla nostra stanza, lo abbracciai da dietro.
«Ora che sto meglio, stai male tu?» Dissi ironicamente, cercando di strappargli un sorriso, ma inutilmente.
Sospirò e, dopo essersi stropicciato il viso, si rigirò tra le mie braccia e mi incorniciò il viso.
«Prima che noi... Devo dirti una cosa, però tu devi promettermi che ascolterai in silenzio fino alla fine, senza dire nulla.- Mi disse e, da quelle parole, capii quanto esse fossero importanti per lui.

Different /Newtmas' AU/Where stories live. Discover now